Unicusano Fondi Calcio è la prima squadra universitaria di serie D

Si chiama Unicusano Fondi Calcio ed è la prima squadra universitaria ad essere iscritta al campionato di serie D. Una novità assoluta nel panorama della Lega Pro che rende questo campionato ancora più avvincente.

Il direttore generale Stefano Rannucci esprime tutto il suo orgoglio rispetto al traguardo dell’università Cusano:

“Un traguardo bellissimo. Sono onorato, ed è per me una grande responsabilità far parte di questo progetto con la prima squadra di calcio di proprietà di un’università a disputare un campionato di calcio professionistico. L’Università Niccolò Cusano ed il patron Stefano Bandecchi hanno guardato lontano ed ora avremo la possibilità di trasmettere ancora più forte il nostro messaggio di sostegno alla ricerca medico scientifica. Non scenderemo mai soli in campo e in palio, almeno per noi, non ci saranno soltanto i tre punti”.

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Nel campionato italiano di Lega Pro è una novità assoluta perché questa selezione universitaria dovrà lottare con squadre blasonate che ricominciano a vivere proprio dalla serie D. Per esempio il Parma che ha militato in serie A e ha di certo un’esperienza sul campo e una tecnica d’allenamento molto migliore rispetto a questi ragazzi. Ma non è detto che dall’essere una novità, non si trasformi in una sorpresa. Come Spiega Sv Sport:

L’Unicusano Fondi Calcio è regolarmente iscritto alla Lega Pro dopo aver nella scorsa stagione vinto i play off e la Coppa Italia di Serie D. Ecco quindi che un team universitario si affaccia al calcio professionistico, come accade negli Usa. Non è nuova l’università Unicusano a stupire con iniziative particolari, come speciali e particolari sono i suoi metodi di studio, ormai di grande diffusione. L’Unicusano Fondi Calcio godrà anche dell’appoggio di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’ateneo, e sul Corriere dello Sport si troveranno le pubblicazioni Unicusano Focus e Unicusano Up Magazine. Tutte iniziative rivolte alla diffusione della ricerca scientifica e del valore, tipico dell’ateneo. Adesso non resta che attendere il risultato dai campi e vedere quanto questo nuovo modello possa essere attuale anche in Italia.

 

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