La difesa della Cremonese contro la penalizzazione

La Cremonese, società che anela a disputare un campionato di primissimo livello, potrebbe però cominciare il campionato con una forte penalizzazione, che tarperebbe le ali per l’inseguimento al vertice. Le richieste della Procura Federale sono pesanti, per questo è intervenuta la società con una conferenza stampa per spiegare qual è la posizione della Cremonese. Il direttore Generale Sandro Turotti ha iniziato sottolineando che “La Società che rappresento, fin da giorno in cui è scoppiato lo scandalo del calcio scommesse, ha deciso di tenere un rigido silenzio stampa, convinta del fatto che si dovesse lasciare spazio solo ed esclusivamente alle indagini ed agli enti Istituzionali preposti a approfondire quanto fosse realmente accaduto. Non abbiamo mai cercato la prima pagina magari per passare per gli eroi.
Adesso però non possiamo più tacere e vogliamo chiarire in modo forte che non condividiamo per nulla quanto è stato richiesto dalla Procura Federale, ovvero i 9 punti di penalizzazione, senza parlare dell’ammenda economica”.

Il Direttore Turotti ha letto ai presenti quanto riportato a pagina 607 dell’ Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal Dr. Salvini, addirittura recuperata sul sito dei tifosi della Cremonese: “A riguardo appare opportuno evidenziare il comportamento improntato alla massima collaborazione tenuto dalla Società calcistica “U.S. CREMONESE”, rappresentata dal Direttore Generale TUROTTI Sandro; infatti, per quanto finora esposto, la sua condotta appare valutabile nell’ottica di evidente onestà e trasparenza ben concretizzata nella volontà di segnalare gli episodi di turbativa agli eventi sportivi sia in occasione della prima denuncia formalizzata a breve distanza dall’episodio delittuoso del 14 novembre 2011 sia, a distanza di alcuni mesi, al verificarsi del tentativo di contatto innanzi descritto attraverso il più volte citato Dirigente TUROTTI Sandro, ovviamente ignaro di quanto già emerso nel corso dell’indagine in narrativa.
Infatti, appare evidente dall’analisi degli accadimenti innanzi descritti, che lo stesso Direttore Generale TUROTTI ha tempestivamente informato gli inquirenti di quanto si stava verificando fornendo utili indicazioni per il proseguo delle indagini”. “Ora mi chiedo” ha proseguito il Direttore Turotti “com’è possibile che per una giustizia la Cremonese sia onesta mentre per un’altra giustizia dobbiamo scontare addirittura 9 punti di penalizzazione? Secondo noi la giustizia è una e se si è onesti da una parte si resta tali ovunque. Durante lo scorso campionato abbiamo già pagato tantissimo in termini di punti, d’immagine, di serenità e per tutto il resto. E abbiamo pagato tutti. In primis il nostro Presidente che continua a fare enormi sforzi economici, ma anche tutti i dirigenti, chi lavora con la squadra, tutti quei giocatori che ci hanno messo impegno e determinazione, i nostri tifosi e tutta la Cremonese e la città che rappresenta.
Già non capiamo perchè abbiamo dovuto subire tutto ciò, e adesso dobbiamo accettare altre sanzioni?”

“La Cremonese si aspetta di essere totalmente scagionata senza subire alcuna penalizzazione. Se si deve applicare la responsabilità oggettiva, il nostro avvocato ci ha suggerito che potrebbe essere accettabile un’ ammenda economica, ma noi crediamo di non meritare nemmeno quella”. “A titolo personale dico che la prossima volta, invece che tenere un comportamento assolutamente trasparente e completamente a disposizione della Giustizia, forse sarebbe meglio che tacessi e facessi finta di nulla. Tanto la pena che mi spetterebbe sarebbe identica. Tuttavia resto convinto, così come tutta la Società che rappresento, che si debbano sempre seguire atteggiamenti improntati alla massima correttezza e proprio per questo ci aspettiamo che ci venga riconosciuta la totale estraneità a quanto accaduto”.

Il mercato. La Cremonese, nel frattempo, continua la sua azione sul fronte del mercato. Dal Chievo Verona è arrivato, con la formula del prestito, i diritti del calciatore Francesco Dettori, centrocampista classe 1983.

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