Tsunami calcioscommesse: e ora che succede?

Quando una nuova, ennesima, inchiesta giudiziaria si abbatte sul mondo del calcio, è l’ora in cui tutti versano lacrime di coccodrillo. E in giro l’unica domanda che conta è: e adesso? E adesso l’Atalanta e il Siena avranno diritto ad andare in serie A? E il Piacenza, evidentemente danneggiato, piuò giocarsi la salvezza ai playout? E in Prima Divisione, tutte le gare sono state leali e corrette? Le risposte possono essere scelte a caso tra una serie di esclamazioni: boh! Mah! Non so!

La verità è che adesso a rimorchio della giustizia ordinaria – che accerterà i reati dei singoli e punirà con le pene che riterrà opportune – ci sarà anche la giustizia sportiva che emetterà le sue sentenze. A un certo punto (quasi sicuramente a due settimane dall’inizio dei campionati) saranno formulati i verdetti degli organi giurisdizionali della Federcalcio (Commissione Disciplinare Nazionale e, in appello, Corte di Giustizia Federale). Sotto il profilo tecnico-giuridico i campionati di cadetteria e quello di Prima Divisione nazionale rischiano di essere invalidati? Le classifiche dovranno essere riscritte? Molto probabilmente sì. Gli arresti, la maxi operazione, le 50mila intercettazioni sono prove schiaccianti.

Nel 1980, prima tappa del vero scandalo scommesse, le pene comminate furono durissime (Milan e Lazio retrocesse in serie B). Nell’ultimo (il caso Lumezzane-Ravenna in Lega Pro) la penalizzazione di sette punti ha costretto il club giallorosso a giocarsi la permanenza in Prima Divisione ai Play Out (ma la Paganese, terza interessata, aveva chiesto la retrocessione all’ultimo posto, come accadde a suo tempo per Potenza-Salernitana).

Nel 2001 e nel 2004, per altri casi di presunte combine, alla fine tutto rimase uguale. La verità è che questo mondo del calcio, ogni volta che prova a risollevarsi, torna nella polvere.

Il Ravenna rischia 7 punti di penalizzazione

Sul Ravenna potrebbe abbattersi un vero e proprio tsunami di fine stagione: sette punti di penalizzazione e tre anni di inibizione sono, infatti, le richieste della Procura Federale per il Ravenna Calcio e il direttore sportivo Giorgio Buffone, finiti al centro di un presunto caso di illecito sportivo relativo al match di campionato contro il Lumezzane del 17 aprile. La sentenza è stata rinviata a data da destinarsi.

Qualora, però, venisse confermata la penalizzazione, la squadra di Leonardo Rossi precipiterebbe in zona playout a 34 punti.

Il processo si è svolto a porte chiuse su decisione del presidente della Commissione Disciplinare. L’accusatore unico, Fabio Pisacane, difensore del Lumezzane ed ex Ravenna, le cui dichiarazione hanno in sostanza dato inizio a questo processo, non era presente in aula. Il difensore del Lumezzane nella sua dichiarazione agli inquirenti ha sostenuto di essere stato contatto prima della gara da Buffone. Il match si era concluso 0-0. Un risultato che stava stretto ai giallorossi, vicinissimi a sbloccare il risultato con una traversa di Gerbino Polo.

Ternana, un punto di penalizzazione

Ancora penalizzazioni nel calico italiano. Un nuovo punto di penalità per l’Ascoli in serie B, mentre nel girone B di Prima Divisione un punto è stato tolto alla Ternana, insieme al deferimento per due mesi a carico del Presidente Angelo Deodati.

  • Ecco il testo integrale della Procuratore Federale:

Con provvedimento del 3.1.2011 il Procuratore Federale ha deferito avanti questa

Commissione i Signori Angelo Deodati, Presidente e Legale Rappresentante della Società Ternana Calcio Spa, nonché la Società Ternana Calcio Spa per rispondere: il sig. Deodati della violazione di cui all’art. 85, lettera C, paragrafo V NOIF, in relazione all’art. 10, comma 3, CGS, e all’art. 90, c. 2, NOIF per non aver attestato agli Organi Federali, entro il termine del 15.11.10, l’avvenuto pagamento delle ritenute Irpef riguardanti gli emolumenti dovuti ai tesserati per i mesi luglio, agosto e settembre 2010; la Società per rispondere a titolo di responsabilità diretta per l’operato dei suoi dirigenti ex art. 4, comma 1 CGS.

Gli incolpati hanno fatto pervenire, nel termine prescritto, memoria difensiva nella quale, in sintesi, si evidenzia come la Società abbia in effetti tempestivamente dichiarato di aver effettuato i previsti pagamenti ad eccezione delle ritenute Irpef, versate solo successivamente. Si ritiene pertanto, anche per il comportamento collaborativo della Società umbra, che la pena applicabile possa essere la sola ammenda.

Alla riunione odierna, è comparso il rappresentante della Procura Federale, il quale ha chiesto la dichiarazione di responsabilità dei deferiti e l’irrogazione delle seguenti sanzioni:

▪ per il Sig. Angelo Deodati: 3 (tre) mesi di inibizione;

▪ per la Società Ternana Calcio Spa: 1 (uno) punto di penalizzazione.

È comparso altresì il difensore dei deferiti, nonché il Sig. Deodati, di persona, il quale, dopo aver illustrato ulteriormente i motivi già esposti in memoria, si è riportato alle conclusioni già formulate.