Montervino, perché?

Provi a cercare delle attenuanti, ma francamente si fatica a individuarle. Perché neppure eventuali pesanti sfottò da parte della tifoseria dell’Aversa Normanna, laddove ci siano stati, basterebbero a giustificare la reazione di Francesco Montervino, capitano della Salernitana autrice di una stagione da incorniciare e fatta di record su record a frantumare i primati precedenti.

Gli uomini di mister Perrone sbancano anche il campo dell’Aversa Normanna: avrebbe dovuto far notizia il diciottesimo risultato utile consecutivo, l’ottava vittoria di fila invece tiene banco l’esultanza di capitan Montervino, match winner dell’incontro, che al momento del gol ha inscenato una polemica con i supporters locali che poteva essere evitata.

L’aggravante della fascia da capitano attorno al braccio è un fattore da rimarcare: Montervino dovrebbe essere (lasciando perdere ogni rimando al sociale) almeno valore aggiunto e riferimento per i compagni (anche per età ed esperienza), è caduto in un gesto infelice, inutile. Soprattutto perché quel gol, quella vittoria, avrebbero rappresentato la migliore delle repliche.

Lo ha condannato con tempestività il direttore generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli, presente sugli spalti dell’incontro:

Montervino ha fatto gesti e lanciato insulti verso gli spalti, qualcuno sostiene che abbia anche sputato, e questo ha scatenato incidenti. Non c’era alcun motivo per comportarsi così. La Salernitana è prima in classifica, ha una dirigenza di qualità e i calciatori ricevono regolarmente gli stipendi. La partita si giocava in uno stadio pieno e bellissimo. L’arbitro gli ha dato un giallo e lasciamo perdere… Squalificare i colpevoli? Non solo questo, anche l’Aic prenda una posizione durissima. Servono misure adeguate ai fatti. Il capitano non si può permettere un simile comportamento”.”.

Episodio da condannare con forza, auspicabili (quantomeno) le scuse di Montervino che con intelligenza dovrebbe aver capito l’errore: reazione sbagliata che non dovrebbe tuttavia fare da scudo alle responsabilità dei soliti noti per gli scontri avvenuti fuori dal terreno di gioco.

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