Fabrizio Garilli amministratore unico Piacenza Calcio

Vittima, carnefice ed eroe. Fosse un’opera da prestare al cinema, Fabrizio Garilli avrebbe potuto ambire a più di una candidatura per le statuette Oscar. Attore, scrittore e regista. Alla Woody Allen.

Invece, a quanto pare, gli basta tornare a essere amministratore unico del Piacenza Calcio nell’ottica di risollevare i destini della società e cercare di arginare il pericolo (che incombe) del fallimento.

Con un comunicato uffciale, il club emiliano (o quel che ne resta) annuncia le decisioni assunte nella giornata di ieri dall’assemblea riunita per la presa d’atto delle dimissioni di Vladimiro Covilli Faggioli (ieri contestato dalla tifoseria).

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Dimissioni Faggioli e contestazione ultras Piacenza

Vladimiro Covilli Faggioli non è più amministratore unico del Piacenza Calcio: le dimissioni sono arrivate oggi dopo essere stato nominato, qualche settimana fa, dal gruppo che aveva rilevato le quote di maggioranza che facevano capo a Fabrizio Garilli, la Italiana srl.

In una delle fasi più concitate e dei momenti più difficili che sta vivendo la società emiliana, quindi, il commercialista spezzino ha deciso di smontare baracca e burattini e si è fatto da parte.

Stessa sorte, tra qualche ora, toccherà proprio alla Italiana srl, incapace di garantire ai dipendenti del club gli stipendi arretrati.

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Piacenza Calcio verso il default: situazione disperata

Caos dalle parti del Garilli: dopo la messa in mora dei calciatori, sono scaduti i contratti tra il Piacenza calcio e i fornitori. Trattative in corso tra l’Italiana srl e l’imprenditore Giorgio Lobbia, interesse del sindaco e altra penalità in arrivo.

Vicini al fallimento

Ebbene si. Anche i contratti in essere (ormai non più) tra il club emiliano e i fornitori sono scaduti (ieri): a occuparsi di manutenzione ordinaria e straordinaria presso il centro sportivo sono i dieci dipendenti della società. In quanto creditore, ciascuno dei fornitori del Piacenza si è già prodigato per il ritiro dei macchinari, delle attrezzature e del personale di sua competenza. per il Piacenza, da oggi, non lavora più nessun appaltatore: ci si deve arrangiare, come nelle migliori tradizioni partenopee, e a illustrare lo stato delle cose è stato il segretario, Paolo Armenia, le cui parole sono state riprese dall’Ansa:

“Ci siamo riuniti ieri sera assegnandoci le varie mansioni. Non vogliamo passare per eroi: come dipendenti, siamo preoccupati per noi e per le nostre famiglie”.

Situazione stipendi

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