Fabrizio Garilli amministratore unico Piacenza Calcio

Vittima, carnefice ed eroe. Fosse un’opera da prestare al cinema, Fabrizio Garilli avrebbe potuto ambire a più di una candidatura per le statuette Oscar. Attore, scrittore e regista. Alla Woody Allen.

Invece, a quanto pare, gli basta tornare a essere amministratore unico del Piacenza Calcio nell’ottica di risollevare i destini della società e cercare di arginare il pericolo (che incombe) del fallimento.

Con un comunicato uffciale, il club emiliano (o quel che ne resta) annuncia le decisioni assunte nella giornata di ieri dall’assemblea riunita per la presa d’atto delle dimissioni di Vladimiro Covilli Faggioli (ieri contestato dalla tifoseria).

Sparisce la Italiana srl e, come nel migliore (o peggiore) dejavù, il ritorno al passato è di fatto l’ennesimo colpo di scena. Quel che Fabrizio Garilli possa oggi ed effettivamente rappresentare per la tifoseria, per la città e per il club stesso è un interrogativo grosso quanto una casa, di fatto Garilli – recita la nota – ha deciso di metterci la faccia nel tentativo di perseguire il bene del Piacenza e di Piacenza. Si riparte, quindi, da qui:

“Si è tenuta ieri l’assemblea del Piacenza Foot Ball Club spa, all’esito della quale, preso atto delle dimissioni di tutti gli organi sociali, è stato nominato un nuovo Collegio Sindacale e il dott. Fabrizio Garilli si è dichiarato disponibile ad assumere ed ha assunto la carica di amministratore unico della Società con attribuzione dei pieni  poteri gestionali. Si tratta di una dimostrazione di responsabilità e serietà che il dott. Garilli ha deciso di sostenere in prima persona, per correttezza verso i creditori (in primo luogo i dipendenti e i calciatori), verso la Società e verso la città di Piacenza, affinché non abbiano a subire l’onta di un fallimento che certamente il dott. Garilli non aveva mai immaginato”.

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