Le pagelle di Barletta-Prato 3-1

BARLETTA – PRATO 3-1
RETI: 20’ pt Alberti, 39’ pt, 48’ pt e 19’ st Mazzeo

Fabio Mazzeo aveva convinto anche nel posticipo di settimana scorsa tra Frosinone e Barletta, quando aveva fatto – per lunghi tratti – reparto da solo. Eppure, dopo averlo visto oggi – per foga, abnegazione, lampi di genio, qwuantità e qualità – viene da pensare che la migliore versione del napoletano, che con la tripletta del Puttilli sale a otto nella graduatoria dei marcatori, finora non l’avesse vista nessuno.

E, se lo stato di forma della punta del Barletta è quello messo in mostra contro il Prato, mister Cari farebbe bene a cosiderare fatto e finito l’attacco dei pugliesi e chiedere al club di concentrare gli sforzi in sede di mercato sugli altri reparti. Eppure, per i padroni di casa, si era messa trutt’altro che bene: con un Sicignano ancora acciaccato tra i pali e con Francini a far compagnia a Schetter e Simoncelli sulla trequarti, il Barletta ha patito l’avvio ordinato e determinato dei toscani, cui mancavano Cori e Pisanu.

Leggi il resto

Fabio Mazzeo, a Barletta per un sogno a suon di gol

Salerno – Barletta è un treno che copre distanze relativamente brevi. Dalla Campania alla Puglia, come quando d’estate ci si organizza in comitiva – macchinate, vagonate – e si parte. Alla volta di una spiaggia che quella sì. E’ più pulita man mano che si scende. A Salerno il mare splende ma non è più come venti, venticinque – trenta anni fa. Quando gli anni Ottanta avevano apperna messo in cantiere i Settanta: il boom economico era lì lì per trovare un apice che poi.

  • Poi, dopo l’apice, si cade a picco.Sarebbero arrivati i Novanta. Ma è altra storia. La nostra si focalizza sul 24 luglio 1983 e parte da lì. La Salerno di Fabio Mazzeo mentre un’ondata di caldo proverbiale, per intensità, colpiva l’Italia. La Salerno dei campetti per strada – che ogni pietra andava bene per segnare due pali di qua e due di là: avevi fatto il campo in meno tempo di quanto ne servisse per reclutare un paio di squadre – e delle partite che non finivano mai. Chiamava mamma, verso sera, nel momento in cui era pronta la cena. Allora, solo allora, rincasavi per mangiare. Rincasavi, mangiavi e tornavi a stringere il pallone tra le braccia.

Leggi il resto