Finalmente GuBBio: favola da serie B

Tu chiamale, se vuoi, emozioni. Emozioni da serie B. Emozioni chiuse in fondo al cuore da 64 anni. Era il 1947, l’Italia stava uscendo dal secondo conflitto mondiale, il Gubbio brindava alla serie B. Allora come oggi. La vittoria contro la Paganese permette al “Barbetti” e a tutta la cittadina umbra di vestirsi a festa.

Il Gubbio, diciamocelo, ha sorpreso tutti. Nel suo girone – quello A – tutti davano i favori dei pronostici per Hellas Verona, Spal, Cremonese, Salernitana. Invece il Gubbio nella prima parte della stagione ha duellato con il Sorrento. Una sfida bella tra due belle realtà. Nella seconda parte del campionato, tra gennaio e febbraio la squadra eugubina ha messo le ali, sofferto nel finale, tagliato la linea del traguardo a 90’ dalla fine dei giochi.

Come nasce un trionfo. Sono tanti i nomi che andrebbero inseriti nella rubrica dedicata ai segreti di un trionfo. Sicuramente il bomber Gomez con le sue reti, ma anche la forza di Daud, una colonna come Lamanna tra i pali, i piedi e l’intelligenza di capitan Sandreani. Ma, la vera forza del Gubbio, è stata nella scelta di due nomi: Torrente e Simoni. Il primo, colonna del Genoa, ex grande giocatore, che ha preso la squadra in Seconda Divisione e l’ha portata in B. Il secondo, ex grande allenatore a cui uno scudetto – quello sì, sul campo – lo hanno anche rubato, ha avuto la forza di lasciare i grandi palcoscenici e di ripartire dalla provincia, da Gubbio, come direttore tecnico. Mettendo insieme una squadra con pochi spiccioli.

“La particolarità – spiega Simoni – è di non avere mai speso un solo euro per acquistare i giocatori, puntando solo su giovani in prestito dalle società maggiori. E questo è un modo di fare calcio che può permettere anche a club piccoli con il Gubbio d i ottenere grandi risultati. Adesso che siamo in serie B, penso che questa dovrà essere la politica da continuare a seguire, considerando che il campionato garantirà comunque maggiori contributi“. La città festeggia in un mese di maggio incredibile. La promozione in serie B. Poi il 15 il tradizionale appuntamento con i Ceri, simbolo di Gubbio nel mondo. Per la concomitanza con la festa, perfino le elezioni sono state rinviate al 22. Il nuovo sindaco, amministrerà una città affamata di grande calcio. E servirà presto prendere una decisione sull’adeguamento del Barbetti. Perché le tribune mobili restino solo un esperimento una tantum.

 

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