Lega Pro a tutto Abruzzo: Lanciano e L’Aquila, bello vederle in alto

Lanciano primo in Prima Divisione B, L’Aquila in testa alla graduatoria di Seconda Divisione B

  • Perché in certi casi, è meglio non fare la conta. Quando sono tragedie che toccano in senso stretto e in senso lato.
  • E poi, perché lingua batte dove il dente duole. Allora.
  • Allora nel 2009 si andava ripetendo che “abruzzese anch’io“, sperando che bastasse una piccola ma sentita condivisione dell’immane dolore per mettere a posto tutto. Invece.
  • Invece, la conta, è meglio non farla. Di chi ha pagato con la vita e di chi sta pagando quotidianamente il concatenarsi di mancanze e disillusioni, promesse mai mantenute e lungaggini che vattelapesca. Non c’è retorica nè banalità: lasciare che il calcio presti il fianco e inzupparsi della gioia – che non basta, vero. Non basta ma aiuta – di questo Abruzzo che va, e va, e va piace eccome. Perché i dettagli, poi, si incastonano in contemporanea che neanche te lo puoi spiegare: ci metti il Pescara di Zdenek Zeman, il Pescara che pare Zemanlandia versione 2011, e l’incommensurabile sensazione di benessere si allunga. Non fa miracoli, il calcio. Ma aiuta. A lenire, unire, frantumare discrepanze e trovare serenità.
  • Ben poca cosa se il metro di paragone diventa quel che avrebbe doivuto fare – e non ha fatto – la politica.
  • Ma il cammino a piccoli passi sa essere pratica in grado di modellare carattere e virtù. Garantire tempra. Tenere costantemente in vita. Sono dettagli se messi al fianco dell’irruenza della storia Grande. Ma è con il procrastinarsi delle circostanze particolari che poi si fa la storia.
  • E la conta. La conta meglio non farla.
  • A meno che non sia di buon auspicio. 22, Lanciano; 34, L’Aquila.
  • Sembrano solo numeri a due cifre. Invece, sono parecchio altro.

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