Lanciano, Mrs Maio & Mr. Turchi

Interessante l’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport – edizione 18 novembre – da Valentina Maio, presidente del Lanciano calcio dal maggio 2008. Sulle maniere con cui appellarla, ci si sbizzarrisca: Lady capolista, visto l’andazzo della squadra, andrebbe più che bene.

La ventottenne, oltreché esempio positivo di un mondo che apre ai giovani, è al contempo simbolo di un universo femminile in grado di farcela – e bene – laddove investito di responsabilità importanti. Scalare i vertici del panorama calcistico è, del resto, difficile il doppio se è vero – come lo è – che resta, quello del pallone che conta, ambiente intriso di maschilismo puro.

Non solo, la Maio si trova a vivere – e superare con facilità, perché chi ama, direbbe Benigni, ha sempre ragione – anche il conflitto di dirigere il club nel quale milita un certo Manuel Turchi, che proprio indifferente non le è da ormai 10 anni. I due, infatti, sono marito e moglie.

A stralci, proponiamo i contenuti di una intervista che è parsa, lo si ribadisce, piacevole e ricca di spunti che sanno entrare nel contesto del calcio e trascendere per spaziare altrove.

IL MOTTO E LE COSE DETTE

“Il calcio mi ha insegnato che due più due fa quattro e, proprio perché nel 2008 avevo detto che in quattro anni saremmo arrivati in B e non ci siamo riusciti, ora non sogno più e dico che l’obiettivo di quest’anno è la salvezza. A maggiuo avevo messo la rosa in vendita: ero delusa. Poi ne abbiamo venduti 11 e siamo ripartiti da due assiomi: la forza dei giovani e l’esperienza di chi conosce la categoria”.

IL CONSORTE

“Manuel Turchi? L’ho acquistato dieci anni fa con il cuore. Ora gioca nel Lanciano ma se il mister lo ritiene, sta in panchina ed è già successo. Nessuna lamentela in casa, dove a calcio ci gioca solo nostro figlio: se ha qualcosa da dire, Manuel la dice al mister. Noi come Barbara Berlusconi e Pato? Semmai i precursori, in ogni caso a me incuriosisce la scelta professionale di Barbara. Se poi sta con Pato è perché è innamorata. le chiacchiere non mi condizionano”.

PRESIDENT STYLE

“Se serve, entro nello spogliatoio e urlo; se occorre, spendo soldi e mando tutti in ritiro. E non è affatto piacevole, visto che poi mi ritrovo da sola a dover gestire casa. Nessun imbarazzo per via di mio marito: cerco di gestire le cose con intelligenza”.

ASPETTATIVE

“Mai fatto, né vorrei farla, la formazione: è compito del tecnico. Aspetto passi la legge sugli stadi perché ne vorremmo uno moderno, pieno di servizi e tale da creare posti di lavoro”.

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