Pagelle Prima Divisione B 2011

Le pagelle al 2011 del girone B di Prima Divisione portano a evidenziare lo splendido cammino delle due sicilane, Siracusa e Trapani, ma anche – diciamo noi – a riconoscere in Francesco Monaco (e in parte del Piacenza Calcio) il tecnico che per molti aspetti più ha impressionato.

Il girone B di Prima Divisione:

Siracusa, Sottil 8: ha concluso il girone d’andata con 32 punti, dominando in lungo e largo e con sole tre sconfitte e per giunta con un handicap di -2 alla partenza. La sconfitta interna contro il Sud Tirol poteva essere elemento in grado di rompere un equilibrio dopo la vittoria interna del derby contro il Trapani (grazie Ivano, ndr), invece è iniziata una lunga serie positiva che dura ormai da due mesi.

Frosinone, Corini 5,5: i ciociari sono tra le delusioni della prima parte di stagione, sebbene l’avvio fosse stato a dir poco fantastico. Poca soddisfazione anche nell’ambiente e, sebbene la squadra sia giovane e in parte rifatta, pare ancora lontana dal mettere in mostra un’idea di gioco che, con il passare delle giornate, è andata smarrendosi. L’esonero di Sabatini e il conseguente arrivo dell’ex centrocampista del Brescia, Eugenio Corini, non ha modificato le sorti dal punto di vista dei risultati mentre sul piano tattico qualchje meccanismo è ripreso a funzionare. Il dubbio è che vi siano problemi di condizione, la certezza è che occorrerà fare molto più di quanto fatto negli ultimi due mesi.

Latina, Ghirotto 6: partiti i pontini con l’intento di salvarsi, si trovano a leccare ferite di prestazioni positive non collimate con risultati soddisfacenti. Netta differenza tra le prestazioni casalinghe e quellle in trasferta: lontano dal Francioni sembra una squadra impaurita, con l’arrivo del  tecnico Ghirotto la rotta pare invertita. Il banco di prova è adesso, il finale d’anno non è stato dei migliori.

Spezia, Serena 6: è sicuramente una delle squadre che non ha convinto in questa prima parte di stagione, 24 punti sono pochi se rapportati a una delle rose più complete del girone. Troppi, nella prima metà, i punti lasciati per strada: è soprattutto contro le grandi che i liguri non sono riusciti a ottenere risultati positivi. Negli ultimi due mesi la squadra si è ripresa con 2 vittorie nelle ultime tre partite e sette risultati utili consecutivi. Il problema è uno solo: senza la promozione, è statgione fallita. L’incognita è quella di capire come sostituire Carobbio che difficilmente sarà ancora parte della rosa.

Portogruaro, Rastelli 7: ha pagato lo scotto della retrocessione, qualche buona vittoria, nell’ultimo periodo cinque gare senza sconfitta (tre pareggi e due vittorie). Sono terza forza del girone e hanno inanellato un crescendo di forma e prestazioni. Solo il Suracusa (tre sconfitte) ha perso meno gare, difesa e attacco si stanno comportando in maniera esemplare anche se la vera chiave di volta pare l’equilibrio raggiunto in mediana. Simone Corazza è un valore aggiunto che potrebbe anche mettere a referto la migliore stagione in carriera, Rastelli potrebbe pensare in grande anche se la società decidesse di starsene a guardare in sede di mercato di riparazione. E’ uno degli esempi di armonica coralità che sarebbe un peccato intaccare (anche se mossi da buone intenzioni).

Andria, Di Meo 6: si ritorva al giro di boa con 17 punti e un rendimento incostante in trasferta, dove resta l’unica squadra a non aver mai centrato la vittoria. E’ un tarlo che fa il paio con il nervosismo che si respira in società con gli sfoghi di patron Fusiello che – seppure qualche ragione l’abbia – potrebbero anche nuocere ulteriormente. Il problema è che, ora come ora, l’obiettivo è quello di lottare per salvarsi. Prima ancora che sul mercato occorrerebbe intervenire per ritrovare una serenità complessiva. Bomber e anima ci sono già: entrambe incarnate da Umberto Del Core. Lo carichiamo di responsabilità perché crediamo che sia l’uomo a cui assegnarle (certi che sappia prendersele tutte).

Triestina, Galderisi 5: Nanu è subentrato, vero, e la situazione era bella e compromessa. E’ parso che i proclami andassero in una direzione e i fatti in un’altra. Gli alabardati sono la delusione di questo primo scorcio di stagione: partenza sbagliata, approccio superficiale, disattenzioni inspiegabili. Con l’arrivo sulla panchina di Galderisi sembrava potesse giungere la scossa ma, soprattutto in trasferta, Godeas e compagni hanno avuto un rendimento incostante, come testimoniano le 5 sconfitte (su nove in totale). Ciliegina finale della pessima prima parte di campionato il ko interno del Nereo Rocco 0-2 contro il Prato. L’attacco gira, in retroguardia occorrerà comprare qualcuno per arginare il filotto di reti che ne fa una delle difese più perforate. La sterzata non è ancora arrivata.

Prato: Esposito 6: strappa la sufficienza in virtù di un finale di 2011 che ha mostrato evidenti segnali di miglioramento. Due pareggi consecutivi e la vittoria a Trieste hanno consentito di mettere a referto cinque punti (poco meno di un terzo di quelli messi insieme in diciassette gare) ma anche una sola sconfitta nelle ultime cinque giornate. La squadra non è chioamata a grandi imprese e conserva l’obiettivo primario della salvezza: occorrerà perdere qualche partita in meno (8 le sconfitte) e intervenire a gennaio per rimpolpare l’attacco, il terzultimo per gol fatti.

Pergocrema, Brini 6,5: analizzare il percorso dei lombardi non è semplice perché la sufficienza globale tiene conto della premessa. Ovvero, l’obiettivo di stagione che è quello di salvarsi il prima possibile e vedere che succede. Il problema sta nel fatto che l’avvio dirompente del Pergo – nella prima parte della stagione una delle formazioni più in palla della Prima Divisione – ha distolto: sembravano, Ricci e compagni, in grado di ammazzare il campionato in fretta e furia con prestazioni non solo vincenti ma anche altamente convincenti. Poi, il black out: cinque sconfitte, il gioco smarrito, l’inevitabile corsa a trovare una spiegazione. Con lo 0-5 interno contro il Trapani sembrava si fosse spalancato l’accesso al peggio, invece da lì sprazzi del Pergo formato “sfacelli” sono tornati a emergere. Fino a sembrare ancora capaci di dire qualcosina a chi guida. E qui, un inciso: pieno supporto da parte dei tifosi, del cui legame con la squadra ci siamo resi conto in prima persona allorché, in occcasione di una errata segnalazione da parte nostra, sono stati puntuali e integerrimi nel rimarcarla e ribadire la compattezza che insiste dalle parti di Crema. Al di là di ogni acquisto o cessione, pare il vero valore aggiunto.

Carrarese, Sottili 6,5: può essere tranquillamente soprannominata mister X (due vittorie e ben 7 pareggi nelle ultime 9 giornate) visto che in fatto di ics solo l’Andria è riuscita a far di più. Alterna belle prestazioni a fasi di buio: trovasse una continuità di gioco, i play off (che sono in ogni caso a un tiro di schioppo) sarebbero obiettivo praticabilissimo. Gaeta e Merini sembrano ben amalgamati e sopperiscono all’assenza di un centravanti di peso che assicuri gol in doppia cifra. La valutazione non può che essere abbondantemente soddisfacente, nel girone di ritorno si può lottare con le prime.

Feralpi, Remondina 5: poco da dire al mister che fa quel che può con chi ha a disposizione. Semmai, la società dovrebbe aver inteso bene: senza rinforzi, si finisce in serie D. Al suo primo anno in Lega Pro, il Feralpisalò sta trovando delle difficoltà che erano da mettere in preventivo. Mezzo campionato è andato, gli innesti dei due attaccanti Sedivec e Montella sembrano mettere in risalto la buona volontà dei vertici. La prima vittoria interna deve ancora arrivare, incredibile notare che il Feralpi vive la particolarissima situazione di avere l’attacco peggiore e la seconda miglior difesa.

Lanciano, Gautieri 7,5: d’improvviso i conti hanno cominciato a quadrare e l’impulso di mollare tutto, che si era impossessato della dirigenza, pare dimenticato nella notte dei tempi. Squadra giovane e grintosa, tatticamente difficile giocarvi contro anche perché pare che in undici abbiano non ventidue ma quarantaquattro polmoni. La voglia di vincere è quella che mister Gautieri ha saputo portare con sè e trasmettere alla perfezione (non si spiegherebbe, altrimenti, non solo la posizione in campionato ma il cammino messo a referto in Coppa Italia). Tra le note piacevolissime il fatto di aver fermato il Siracusa (e mostrato di non esserle inferiore), vinto a Trapani con un largo 1-3 e mantenuto un rendimento costante.

Barletta, Cari 6: sulla carta – dice la rosa – dovrebbero avere tutto per recitare un ruolo differente e fare il prim’attore, invece i pugliesi hanno tenuto nascosto – colpevolmente – tanto popò di potenziale mancando all’appuntamento con la linearità (soprattutto in attacco). Spesso hanno girato a vuoto, in ripresa nel mese di dicembre: potrebbe essere solo una questione di tempo, il fatto è che dall’8 gennaio in poi ogni errore si paga doppio.

Piacenza, Monaco 7: direi anche sette e mezzo, ma non vorrei depistare. Ed è un giudizio che non rivolgo a coloro che, in seno al Piacenza Calcio, vogliono male alla società e pare si stiano attrezzando affinché il club rotoli. Forse, non mi riferisco neppure a tutti i calciatori in rosa, ma a buona parte di essi sì. Perché un’inversione di tendenza come quella di cui si sono resi protagonisti – dopo un avvio pessimo – proprio nel momento di maggiore criticità societaria (i cui destini sono ancora in bilico) è dettaglio che fatico a capire sebbene lo reputi dato eccezionale. Che succede nella mente umana, a volte? Reazione eclatante, a volte maturata quando lo svantaggio era a tal punto netto da non lasciare neppure intuire che una rimonta fosse possibile. I 17 punti sono davvero una miseria, fossero 21 (senza penalità) sarebbe identica solfa. La campagna di mercato invernale sembra messa lì per indebolire ulteriormente la squadra, visto che i pezzi pregiati sono con le valigie in mano. Non solo: c’è un dato ulteriore che rischia di rendere ancora più complessa la lotta del Piacenza verso la salvezza (che, a questo punto, è di salvezza che stiamo parlando e, messa come si è messa, sarebbe vincere il campionato) ed è quello del calcioscommesse che, abbattutosi sulla società in seguito ai coinvolgimenti di uomini della rosa (presente e passata), andrà a influire su un equilibrio già precario. Il 7,5 andrebbe, infine, a Monaco, per quanto fatto e per quanto c’è da fare: provare a essere autentico leader non sarà facile ma è un compito che, ahilui, gli tocca.

Sud Tirol, Stroppa 7: ha convinto, decisamente. Partito a fari spenti e con un gruppo di pischelli, il Sud Tirol ha mostrato di averci visto lungo e, sposata la linea verde di Stroppa, si è messo a macinare. La squadra è stata per una giornata in vetta alla classifica, poi un breve calo, ma i 24 punti sono stati più che meritati. Chiusura con il classico botto, 2-0 alla blasonata Cremonese. Anche qui, il dubbio è che i pezzi pregiati possano lasciare il club a gennaio e che il giocattolo possa rompersi. Dovessero arrivare conferme in toto, il finale potrebbe essere scoppiettante.

Cremonese, Brevi 6,5: Senza la penalità la Cremonese sarebbe seconda, invece è settima con 25 punti e nelle ultime giornate ha avuto anche il freno a mano tirato, come testimoniano le tre sconfitte consecutive esterne. Non è in discussione nè la rosa nè l’amalgama ma occorre porre rimedio in fretta al calo degli ultimi periodi. Il campionato dei lombardi si decide da gennaio: non servirebbero neppure innesti, basterebbe che l’undici titolare torni invincibile come a inizio stagione (e che Le Noci riprenda a afre gol in tutti i modi e da ogni posizione).

Bassano, Iaconi 5: insufficiente e non per responsabilità del tecnico. La prima vittoria è giunta dopo 8 giornate, e poi c’è stato un lieve rialzo, ma nelle ultime gare si è tornati a vedere le streghe. Umiliante lo 0-7 interno contro il Trapani, è sembrato momento di resa incondizionata. Ed è questo il dato che più preoccupa: se smette di crederci anche la rosa, inutile mettersi a giocare (e a investire). L’allenatore è sotto osservazione perché una sconfitta simile chiede che se ne individui al più presto il motivo. Gennaio deve essere momento di spesa altrimenti giugno sarà lì per leccarsi le ferite.

Trapani, Boscaglia 7,5: una squadra partita per disputare un campionato di media classifica e godersi il piacere della nuova categoria si ritrova al giro di boa a fare i conti con un secondo posto che rende onore e gloria ai trapanesi ma anche alla Sicilia (visto che, allo stato attuale, la corsa alla promozione è cosa tutta sicula). Capaci di continuità e prestazioni da capogiro (roboanti le vittorie contro il Pergocrema 0-5 e lo 0-7 di Bassano), Barraco e compagni sembrano non avere limiti.

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