Carpi – Taranto 0-2: Guazzo e Di Deo

Carpi – Taranto 0-2
Reti: 7′ st Guazzo, 32′ st Di Deo

Se mezza Taranto ha deciso di prendere il primo mezzo di trasporto disponibile e recarsi in terra emiliana, laddove il cartello di benvenuto segnala che si è appena valicato l’ingresso in Carpi prima di giungere a destinazione (si gioca a Reggio Emilia), un motivo deve pur esserci. Noi ne troviamo in realtà più di uno, ma ci va di partire da un nome  e un cognome.

Perchè sono il nome e il cognome di chi – tra le pagine della memoria calcistica e sportiva – un posto di rilievo l’ha e ce l’avrà sempre. Erasmo Iacovone, deceduto giovane. Deceduto presto. Sembra la sciagura toccata in destino a parecchi altri uomini. Parecchie altre donne cui va l’inevitabile pensiero. A volte, quel che si evince dalle dinamiche di una vita infelice è il fatto che l’esistenza stessa si trovi a fare i conti con una sorte maledetta. Indicivbile. Inimmaginabile.

Quella di Iacovone è stata a tal punto beffarda da mettergli addosso l’etichetta del bomber, da lasciargli gustare un destino roseo mentre scorazzava nelle metà campo avversarie e poi portarlo a fare i conti con l’incommensurabile tragedia che non deve accadere. Nemmeno trentenne, Iacovone è deceduto in seguito a un incidente stradale. Nel segno dei quel nome, di quel cognome, Carpi e Taranto vivono un legame inscindibile e duraturo. Perchè è tra Taranto e Carpi che si delinea la vita del fu. Tributo significativo, amore incondizionato, il nome di uno stadio che non potrebbe chiamarsi altrimenti: gli ottocento che hanno mosso i prpri passi – da Taranto a Carpi – lo hanno fatto anche per questo. La squadra, vero, ma la squadra è amore incondizionato per la città. Per la tradizione. Per le origini e la provenienza. Carpi ha saputo accogleire al meglio. Carpi ha garantito rispetto doveroso. Carpi ha saputo ribadire al calcio giocato che le verità raccontate dalla classifica, dal campionato sono dettagli trascurabili. Se il confronto è, ad esempio, con quel gigante (anche nella sfortuna di Iacovone.

  • Buon giorno da Reggio Emilia, dove il tempo sembra reggere alle insidie di un ottobre strano. Più incline alle mitigate primaverili che ai colpi di vento dell’autunno inoltrato.

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Carpi con Eusepi e Perulli; Taranto, Di Bari per Coly

Gara nel segno di Erasmo Iacovone, che è un legame indissolubile tra Carpi e Taranto: si giocherà anche nel ricordo della punta deceduta prematuramente a soli 26 anni e che riposa nel cimitero della cittadina emiliana.

La stagione di Prima Divisione A dice che quella tra Carpi e Taranto è sfida d’alta quota: nello specifico, esame significativo per gli emiliani che tasteranno contro una delle formazioni più in forma della categoria le reali ambizioni di annata specie perchè la sfida giunge dopo il ko di Terni subito in rimonta.

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Carpi – Taranto nel nome di Iacovone

Quando una squadra é prima in classifica, il ritornello che puntualmente si ripete nel mondo del calcio é il seguente:
“Non esistono partite facili”.
Non può dunque di certo esimersi dal recitare un copione già scritto Davide Dionigi, allenatore del Taranto primo in classifica nel girone A della Prima Divisione. L’allenatore emiliano non scopre di certo l’acqua calda, ma in casa Taranto é viva la tensione in vista della delicata sfida di domenica in casa del Carpi, secondo in classifica.
  • GLI AVVERSARI – Mister Dionigi nutre grande rispetto per la compagine emiliana, tanto da considerla una rosa “d’alta quota”… “Affrontare il Carpi non sarà semplice, bisognerà mantenere alta la guardia per tutti i novanta minuti. Domenica, per esempio, il Viareggio ci ha dimostrato che in questo girone non esistono squadre materasso: ci ha messo sotto per venti minuti, almeno fino a quando siamo stati bravi a venirne fuori con le nostre qualità. Il Carpi ha una rosa di tutto rispetto: penso a Concas ed Eusepi, che si sono dimostrati giocatori di categoria superiore, mentre a centrocampo la qualità di Memushaj spesso può fare la differenza. In avanti, poi, Cesca è una garanzia. Con questo Carpi c’è poco da scherzare...”.

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Taranto, Erasmo Iacovone: un cuore grande quanto uno stadio

Erasmo Iacovone (Capracotta, 22 aprile 1952 – San Giorgio Ionico, 6 febbraio 1978) fu un calciatore italiano, di ruolo attaccante, deceduto ancora in attività, a 26 anni, a causa di un incidente stradale mentre militava nel Taranto.

Molisano e cresciuto nell’OMI Roma, debuttò in serie D a 19 anni. Nel novembre 1972 fu ingaggiato dalla Triestina con la quale esordì in serie C. Nella squadra giuliana Iacovone disputò solo 13 incontri senza alcun goal, per cui tornò in serie D nella stagione successiva, nelle file del Carpi: nel club emiliano Iacovone realizzò 13 goal in 32 incontri, che contribuirono alla promozione in serie C.

Nel 1974 il giocatore fu ingaggiato dal Mantova, sempre in serie C. In due stagioni Iacovone realizzò 24 goal e si mise in luce per un ingaggio in categoria superiore, che giunse nel mercato di novembre del 1976, allorquando il Taranto, all’epoca militante in serie B, decise di acquistarlo.

La prima stagione nella città ionica lo vide andare a segno 8 volte in 27 incontri; nella stagione successiva, 1977-78, era capocannoniere con 9 goal, quando trovò la morte in un incidente stradale a san Giorgio Ionico:

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