Avellino, De Angelis a scuola da Millesi: il capitano resta un esempio

Avellino: De Angelis-Millesi coppia gol da otto reti

L’Avellino è in ripresa evidente e, ancor prima che leggendo i risultati, lo si evince da un particolare differente e correlato: nel corso del secondo tempo – di norma dopo aver deciso che i primi 45′ li si vivesse da spettatori – gli irpini sanno ribaltare il risultato e mettere iin mostra una squadra rinnovata.

E’ successo con costanza nel corso della stagione ed è capitato anche nell’ultima sfida utile, quella giocata al Partenio Lombardi contro un Lumezzane incapace di tenere testa al ritorno biancoverde nella ripresa. Il successo – importante – ha portato a 5 la serie positiva degli irpini.

Dopo il pazzesco 3-3 interno contro il Como, la squadra biancoverde è riuscita nell’intento di piegare un avversario sicuramente di caratura: adesso i tifosi aspettano lo sprint che consenta di fare un salyto di qualità e ritoccare (verso l’alto) i propositi di salvezza tranquilla di inizio stagione.

Dire che cuore e carattere sono armi messe in vetrina dalla sqaudra di Giovanni Bucaro pare pleonastico, nello specifico preme tessere le lodi di chi – leggasi Gianluca De Angelis – ha finora incarnato al meglio lo spirito di sacrificio e abnegazione richiesto e apprezzato dalla Curva Sud Avellino.

Il bomber, autore di prestazioni da incorniciare e autentico trascinatore della rosa – finora ha totalizzato cinque reti che, da sole, non bastano per palesarne l’indispensabilità sul terreno di gioco. Uomo a tutto campo, attaccante in grado di proporsi e coprire, talento capace di risolbvere la gara con una giocata e ottimo collante all’interno dello spogliatoio, De Angelis ha trovato in Ciccio Millesi un partner offensivo ideale.

I due sanno completarsi e supportarsi: capitan Millesi, la cui esperienza ad Avellino parla da sè e consente di zittire ciascun denigratore, pare essere il faro dalla cui lucentezza De Angelis prova a farsi portatore sano di luce. Un catanese trapiantato in Irpinia – Milesi – e un campano che ha solo spostato di qualche chilometro la residenza, da Castellamare di Stabia ad Avellino.

Quella di De Angelis è una carriera che gli ha permesso di calcare tutti i campi della Lega Pro e messo nele condizioni di fare grande più di un club: classe 1986, ha cominciato tra i professionisti nel Teramo (2001) e da lì hanno fatto seguito Sora, due stagioni al Porto Torres, due al Gubbio, quindi Melfi (C2). Nel 2009 il rientro a casa: con la Juve Stabia ha inanellato 14 gol in 33 presenze.

La chiamata dell’Avellino arriva la stagione successiva: dopo un anno di transizione vissuto in Seconda Divisione A nelle file del Savona, De Angelis gha fatto rientro in Irpinia alla fine dello scorso campionato. In due – la coppia Millesi e De Angelis – hanno firmato otto delle diciotto reti complessive messe a segno dall’Avellino nel corso delle prime quattordici gare di campionato. Li separano cinque anni di differenza (Millesi è un classe 1980) e parecchia esperienza: il capitano, in tal senso, è un riferimento costante da quale De Angelis non può che attingere in continuazione. Quanto gli sarà stato prezioso capitan Ciccio, lo capirà sempre più.

Perché Millesi è uomo da 128 presenze in maglia biancoverde e 29 reti all’attivo con statistiche evidentemente destinate a migliorarsi. Non solo: sono presenze e reti figlie di un attaccamento alla maglia  che gli ha comportato il rispetto di una tifoseria che ha sempre preferito trascendere dalle singole individualità per riservare tutto il legame possibile alla città e alla maglia, intesa in senso lato.

Allora, se con Millesi è accaduto che il tifo caldo sia riuscito a identificare un calciatore quale degno custode della maglia, vuol dire che, di rimando, De Angelis può ben capire quale fortuna sia l’essere al fianco di capitan Ciccio.  Che, con uno così, si cresce come calciatore e si matura come uomo.

Lascia un commento