Erpen suona la carica: «Non partiamo battuti col Verona»

«Vamos», si dice così in Argentina, quando bisogna affrontare una impresa difficile. Il fantasista Horacio Nicolas Erpen si allinea con un pensiero e un auspicio alla vigilia della semifinale 2.

«C’è la possibilità di recuperare due gol, il Verona nell’andata non mi è sembrato più forte di noi». E allora «vamos», perché vincere con due gol di scarto significherebbe agguantare la finale in quanto il Sorrento, grazie al secondo posto della regular season, può farcela anche con il pareggio nel computo delle reti segnate nella doppia sfida.

Ventinove anni, argentino di Conception, predestinato perché anche il papà era calciatore, Erpen si prepara alla sfida con grande fiducia «perché – spiega – in questa stagione siamo stati sempre reattivi quando siamo stati andati sotto nel risultato. Anzi, spesso abbiamo centrato rimonte eccezionali, vincendo partite in cui ci eravamo complicati da soli la vita con qualche errore. Oggi ci troviamo praticamente nella stessa situazione e dobbiamo tirare fuori la stessa mentalità che tante volte ci ha consentito di ribaltare i risultati contro chiunque».

L’ultima grande rimonta dei rossoneri al Campo Italia è stato il 4-3 sull’Alessandria (impegnata nell’altra semifinale playoff del girone A contro la Salernitana) dopo avere chiuso il primo tempo sotto per 3-1. Era il 27 febbraio scorso. Tre mesi dopo, c’è un’altra impresa di questo tipo da affrontare. Le motivazioni, per Erpen e per la squadra, stavolta «saranno persino più forti – perché sottolinea il giocatore argentino – la chance di vincere i playoff capita raramente nella carriera di un calciatore».

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Calcioscommesse, ieri ripartiti gli interrogatori

Il giorno dedicato alla Festa della Repubblica ha contribuito ad abbassare leggermente i toni della vicenda, ma da domani si comincia a fare sul serio. L’inchiesta “Last bet”, quella condotta dalla Procura di Cremona che ha portato all’arresto di 16 persone tra cui calciatori, ex calciatori e dirigenti, oggi è iniziata l’importante fase degli interrogatori. Alle ore 12, infatti, sono stati in sette attualmente detenuti nel carcere di Cremona, tra cui il portiere Marco Paoloni, indicato da più parti come figura centrale dell’organizzazione, tradotto nelle scorse ore dal carcere di Benevento fino al capoluogo lombardo, a comparire davanti al gip Guido Salvini. E mentre il Procuratore della Federcalcio Stefano Palazzi, dopo aver formalmente aperto già ieri un fascicolo, ha alzato il telefono ed ha chiesto ufficialmente il prima possibile le carte dell’inchiesta al pm Roberto Di Martino e il presidente della Lega di B Andrea Abodi ha annunciato che play-off e play-out seguiranno normalmente il loro corso, ieri è stato un susseguirsi di discolpe via stampa di alcuni dei protagonisti della vicenda, indagati.

Ad esempio si è detto innocente, attraverso una nota diramata dal suo legale Giovanni Del Re, il calciatore del Sassuolo Daniele Quadrini. “Il mio preteso coinvolgimento nell’odierna indagine sul calcio scommesse, con l’attribuzione peraltro di specifiche responsabilita’ nella partita Siena-Sassuolo, è totalmente destituito di fondamento” si legge nella nota. Quadrini dichiara di non conoscere quasi nessuno, ad eccezione di Paoloni per averci giocato assieme alcuni anni fa, di quelli arrestati e segnala di aver tempestivamente informato gli organi competenti non appena saputo di problematiche che lo coinvolgevano illegittimamente.

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Maury carica la Juve Stabia: «Possiamo andare in finale»

Il difensore Donovan Maury, colonna della retroguardia della Juve Stabia, presenta la gara 2 della semifinale playoff contro il Benevento: “Loro giocano in casa e quindi ci aspettiamo una gara di fuoco ma noi non saremo da meno e metteremo in campo tutto quello che abbiamo a nostra disposizione in termini di uomini e motivazioni”.Sulle tante voci che danno per favorito il Benevento e sulla grande sicurezza da parte dei sanniti per il passaggio del turno: “Come si è detto nei giorni scorsi, voglio ripeterlo che per loro è una ossessione, per noi è un sogno. Anche la Nocerina – tuona il difensore – aveva voglia di festeggiare ma poi sappiamo come è andata a finire. Loro sono troppo convinti di batterci facilmente ma sia chiaro che noi daremo battaglia fino all’ultimo secondo e su tutti i palloni”. Per molti ragazzi della rosa stabiese questa può essere davvero l’ultima occasione di disputare gare di tale alto livello: “Per quelli più maturi questa è ovviamente una delle ultime occasioni. Ora però speriamo di avere l’appoggio del pubblico come è successo domenica scorsa”. A proposito della tensione pre-gara: “Sappiamo che le pressioni ci sono per entrambe le squadre, ma credo che per loro saranno sicuramente maggiori dato che sono ormai tre anni che provano, senza successo, a fare il salto di categoria, nonostante  gli ingenti investimenti del presidente Vigorito”.

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Verona, Mancini: «Siamo solo a metà dell’opera»

“Siamo a metà dell’opera, nonostante una vittoria bella ed importante. Questo è un gruppo unito, ci piace lavorare con passione e divertimento. La ritengo un’arma importante”. Analisi concreta quella di Manuel Mancini, che ha sottolineato la validità della rosa a disposizione di Mandorlini. Ceccarelli e compagni indirizzano la propria concentrazione al lavoro quotidiano, più che alle sterili polemiche relative agli arbitraggi: “Non ascolto le dichiarazioni altrui, rispetto certi pensieri pur non condividendoli. Il giudizio del campo è quello che conta, ci teniamo stretto il 2-0 pur sapendo di dover dare ancora tanto”.

Una ulteriore insidia per i gialloblù sarà rappresentata dal terreno di gioco del campo “Italia”: “Non siamo abituati al sintetico, ma vantiamo buone qualità tecniche. Il match disputato in campionato ci ha già insegnato qualcosa, possiamo fare bene. Sia come individualità che come collettivo quella campana è una squadra attrezzata, un giocatore come Erpen può fare la differenza. Che non ci sia Paulinho è una cosa positiva per noi, anche se mi dispiace che non possa prendere parte a questo appuntamento”.

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