Le pagelle di Juventus-Roma 2-1 Torneo di Viareggio 2012

Finale Torneo di Viareggio 2012
Juventus-Roma 2-1
Vincitrice: JUVENTUS

Un tempo per parte con i bianconeri arrembanti dalle prime battute e la Roma che è parsa in timore reverenziale. Cia ha messo 50′ la squadra di Alberto De Rossi per entrare in partita nella maniera più congeniale e mettere in difficoltà una Juve che era fin lì parsa impeccabile nella strutttura di un incontro fatto di puntuali chiusure e ripartenze fulminee. E’ in contropiede che gli uomini di Marco Baroni costruiscono il doppio vantaggio che porta la firma di un ispiratissimo (e tanto utile ai compagni) Beltrame e della punta Padovan.

E’ solo grazie a Pigliacelli se il passivo dei primi 45′ non è per i giallorossi ancora più pesante. Ripresa con le squadre impegnate a difendere il vantaggio – i bianconeri – e risaprire il match al più presto. Piscitella decide di imprimere alla sfida il proprio ritmo e comincia a essere un ritmo non sostenibile da parte degli avversari che – dopo aver speso chili di energie nella prima frazione – sembrano patire notevolmente le ripartenze del giallorosso.

E’ un acuto dello stesso Piscitella a consentire ai compagni di provarci fino alla fine ma la pur costante manovra capitolina non sortisce occasioni pericolose eccezion fatta di manovre in mischia che la retroguardia di Baroni gestisce con qualche affanno. Il triplice fischio di Bergonzi decreta l’ottavo successo bianconero nella competizione.

Le pagelle di Juventus-Roma 2-1:

JUVENTUS

Branescu 6,5: pressochè inoperoso nella prima parte di gioco, quando gli tocca solo intervenire su palloni alti. Chiamato in causa nel secondo tempo, dimostra di essere uno dei migliori portieri del torneo. Infonde sicurezza al reparto.

Untersee 6,5: 45′ di assoluta gestione e padronanza della fascia, con i compagni di reparto assembla una retroguardia invalicabile. Leggermente in affanno in alcuni frangenti della ripresa ma le poche sbavature commesse non sono decisive.

Gouano 7: non un errore per 60′, fa il suo con ordine e quello degli altri con generosità. Gli si vede perdere il primo pallone quando la ripresa è già a metà tempo, poi torna roccia.

Rubin 7: colonna portante di autorevole spessore. In mezzo alla difesa è riferiomento per i compagni, spesso tenta la sortita offensiva cercando di far valere i centimetri e lo stacco. Gara di livello.

Belfasti 6,5: spinge e pressa come un martello pneumatico in occasione delle innumerevoli ripartenze juventine, meno brillante in fase di contenimento nella ripresa. Ma è in ogni caso prova maiuscola.

Appelt 6,5: primo tempo da sette, secondo da sei. Paga l’immane quantità di lavoro nella prima frazione in fase di interdizione, Baroni lo fa rifiatare non appena si rende conto del calo. Che è conseguenza degli sforzi profusi in 45′ da gigante.

Chibsah 7,5: metronomo e geometra, lottatore dai piedi buoni e dai polmoni inesauribili. Non fa gol ma illumina e ispira. Il migliore in campo con Beltrame.

Spinazzola 6,5: alterna cose buone ad altre meno positive. Spesso lancia le ripartenze dei compagni con scatti dalla propria metà campo, meno brillante in fase di conclusione.

Beltrame 7,5: spazia per tutta l’area avversaria e ogni pallone che tocca diventa un pericolo. Ha il merito di sbloccare e di far partire l’azione del raddoppio poi, a vantaggio acquisito, crea sconquasso costante nella retroguardia capitolina. Gran bel giocatore, tatticamente disciplinato e intuitivo qaunto basta.

De Silvestro 6,5: parte a razzo, si spegne lentamente. Ma fa in tempo a dettare i tempi a Padovan in occasione del raddoppio e farsi collante tra i reparti per tutti e 45 i minuti. Ha dato tutto quello che aveva, Baroni lo toglie. 

Padovan 6,5: gol al primo tiro, se ne divora almeno altri tre nel corso della gara. Prestanza significativa, bravo a tener palla e far salire la squadra.

ROMA

Pigliacelli 7,5: fossero riusciti i compagni a rimontare lo svantaggio, buona parte del merito sarebbe stato dell’estremo che sopperisce alla grande – con parate che valgono il biglietto – all’impossibilità di segnare. Una sola disattenzione in tutta la gara a fronte di sei paratone decisive.

Sabelli 5,5: in bambola nella prima parte, spinge e cresce nella ripresa. Paga il fatto – come i compagni – che una retroguardia giallorossa tanto distratta non s’era vista per tutto il torneo. Lascia 45′ al diretto marcatore. Un’enormità in cui la Juve ha fatto bello e cattivo tempo.

Orchi 5,5: idem come sopra. Tutt’altrpo secondo tempo a fronte di una prima parte da dimenticare. Roma frastornata per 45′, lui non è da meno. Finisce a far la spola tra attacco e difesa.

Barba 6: della retoguardia capitolina è il migliore della prima parte, quando almeno è parso che abbia provato a colmare le lacune di approccio con la generosità di cui è capace. Buona ripresa, tempi e ritmo più che sufficienti.

Nego 5,5: impreciso, a tratti svogliato. Ti chiedi dove sia con la testa per 45′. Poi, sulla spinta corale, viene fuori anche lui. Ma ricordavamo un altro Nego.

Verre 5,5: altalenante come i compagni. Di sicuro è stao uno degli artefici di una ripresa completamente differente.

Viviani 5,5: il capitano non ha la sufficienza. Si è perso con la squadra in occasione degli affondi iniziali dei bianconeri e ha faticato a riprendere pieno possesso della mediana. Ci è riuscito solo a tratti nella ripresa ma i centrocampisti avversari erano oggi assai più in palla.

Ricci M. 5: il migliore della semifinale è stato tra i peggiori della finale. L’ha pagata con la testa, sbagliato l’approccio, non ha saputo superare lo scotto emotivo. Peccato perché è un gran bel calciatore.

Politano 6: tra i meno peggio della Roma della prima frazione, artefice anch’egli della crescita nel secondo tempo. Sufficiente.

Tallo 5,5: si sacrifica e si danna. Lavora di corpo e di spalle, torna e aiuta in mediana ma non riesce a presentarsi al tiro quasi mai. Non è dipeso da lui ma dalla scarsa vena dei centrocampisti.

Piscitella 6,5: ancora una volta ha dimostrato di essere in grado di cambiare da solo il volto a un incontro. Assolutamente invisibile nella prima frazione di gioco, ripresa tutta per lui. Oltre che per il gol diventa determinante dal punto di vista mentale. I compagni lo seguono, lui li carica. Non ha avuto il tempo per incidere ancora di più.

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