Aletti mette in vendita il Ravenna Calcio

Un comunicato che per certi versi sorprende e stupisce perché giunge inatteso. Fatto sta che il neo presidente del Ravenna Calcio, Sergio Aletti (tra le altre cose, ex vicepresidente del Cesena e attuale proprietario della Triestina), ha deciso di mettere in vendita la società emiliana e lo ha fatto sapere attraverso la divulgazione di una nota ufficiale resa nota nella serata di ieri.

Il motivo? il patron si è detto nauseato dalla situazione in seno al Ravenna, club retrocesso in seguito all’inchiesta “Last Bet” – e per decisione della Procura di Cremona – dalla Prima Divisione alla serie D. Dalle righe in lettura, trapela tutto il malessere di Aletti:

“A oggi la proprietà di Ravenna Calcio Srl non è assolutamente riuscita ad approvare il bilancio relativo all’esercizio chiuso al 30 giugno 2011. Considerato che nessun chiarimento ci è stato fornito da tutti coloro ai quali i nostri legali hanno più volte richiesto spiegazioni, chiarimenti e/o pezze di appoggio, riteniamo che tale bilancio non sarà approvato, ingenerando così l’attivazione dell’esercizio provvisorio. Nel frattempo abbiamo ricevuto parecchie visite da parte di enti accertatori e organi di Polizia Giudiziaria per imposte, tributi e reati vari ereditati dal passato”.

Non mancano le polemiche in relazione alla decisione di ieri della Procura Federale che notifica la sospensione di Giacomo Laurino, dirigente del settore giovanile, per mesi tre e per fatti risalenti al 2009.

“Tutto ciò – continua il comunicato – in concomitanza con quei controlli da noi avviati relativamente ai costi dei campi di Fosso Ghiaia già da molto tempo da noi contestati e pure in concomitanza con la nostra richiesta di chiarimenti riguardante le somme della contabilità di tutto il settore giovanile che a un primo controllo ci appaiono non corrisposte per quasi il 50% Altri ex dirigenti del Ravenna hanno ricevuto deferimenti per false testimonianze e per gravi irregolarità. Nauseati da tutto ciò, abbiamo deciso di intraprendere rapporti per la cessione della Società nella sua completezza. Ci auguriamo, nell’interesse comune, che ciò possa fantasticamente avvenire in tempi brevissimi. Nel frattempo ogni minaccia, diffamazione, ingiuria e ogni altro reato non saranno più tollerati e verranno perseguiti nei termini di legge”.

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