13a/Prima Divisione: Trapani e Avellino, cuore e carattere. Che Latina, che Benevento! Le capoliste stanno a guardare

Tutt’altro che semplice, eppure possibile se cuore e carattere si incastonano fino a creare una alchimia irresistibile. Il Trapani e l’Avellino, nel corso dell’ultimo turno dei rispettivi campionati di Prima Divisione, sono accomunate da un filo conduttore assai simile: sotto di due reti contro Portogruaro e Como, siciliani e irpini hanno saputo rimontare il doppio svantaggio e rimettere in piedi le rispettive gare, dall’esito che – a un certo punto – pareva scontato e negativo.

In Veneto Barraco e Abate, al Partenio Lombardi Zigoni e D’Angelo: rimonte che non sono servite per strappare la vittoria ma che hanno determinato un pari tutt’altro che da buttare. Soprattutto per come si era messa. Nello specifico: le virtù caratteriali hanno consentito ai biancoverdi di mettere sotto al tappeto gravi lacune difensive (che mister Bucaro non può ignorare) mentre il Trapani ha semplicemente dimenticato di scendere in campo nei primi 45′.

A più largo raggio, le formazioni che meritano una citazione particolare sono più d’una: nel girone A, in cui si sono annoverate ben quattro vittorie esterne, Reggiana, Benevento, Foggia e Pro Vercelli finiscono per forza di cose a ritagliatrsi uno spazio significativo nella copertina del giorno dopo; nel gruppo B, dove si è appurato il ritorno alle origini di un Pergocrema praticamente perfetto al cospetto di un Frosinone stordito, va lodato lo spirito del Benevento e del Latina, abili a ribaltare il punteggio dopo l’iniziale vantaggio di, rispettivamente, Pavia e Sud Tirol.

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Avellino – Sorrento: derby Croce e delizia che sembra il 1972

Un’attesa lunga 39 anni. Nel corso dei quali gli incroci riservati alla Campania calcistica erano, per una maniera o per un’altra, sempre tali da evitare che Avellino e Sorrento si potessero trovare una di fronte all’altra. Irpini protagonisti di sfide memorabili con il Napoli nel corso degli anni Ottanta – quando la categoria era quella che conta di più – e con gli acerrimi rivali della Salernitana nel corso dei Novanta e del primo decennio del Duemila. Il Sorrento, nel frattempo, navigava a vista tra le categorie minori sena mai riuscire a compiere quel balzello che consentisse il salto di qualità.

Tant’è: i precedenti tra le due squadre campane esistono, sono solo sei e per trovarne traccia occorre tornare indietro nel tempo fno al 1972/1973: la bellezza di 39 anni fa, quando andò in scena l’ultimo confronto tra corregionali nel corso di un campionato (precedenti più recenti in coppa Italia). Le due occasioni precedenti, invece, si riferiscono a qualche anno addietro: i primi due scontri diretti sono datati 1969/70, i secondi due risalgono all’anno successivo.

Sei gare di serie C ne corso delle quali la ics (quattro occasioni) l’ha fatta da padrona. A distanza di quasi quattro decenni, le trame sono ovviamente modificate: non è più quell’Avellino di categoria superiore, non è più quel Sorrento che arrancava. Intorno alla sfida ferve l’attesa: qualche decina di ore separano dal grande derby campano cui le due squadre arrivano con umore differente. Gli irpini hanno riscattato a Viareggio il ko interno contro la Tritum, mentre i rossoneri non sono andati oltre al pareggio tra le mura amiche contro il Taranto.

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