Siracusa, Mancosu suona la carica

Dopo la vittoria di domenica scorsa, il morale è alto in casa Siracusa, anche se la sfida della prima giornata di ritorno non si preannuncia per nulla facile. Il Siracusa infatti incontrerò l’Atletico Roma di mister Incocciati, reduce dalla vittoria facile contro il Barletta e dall’aggancio al Benevento al secondo posto in classifica. Nonostante la difficoltà della sfida, Marco Mancosu, metronomo del centrocampo siracusano, lancia il guanto di sfida:

“Abbiamo consapevolezza dei nostri mezzi e nessuna squadra ci fa paura quindi c’è la giocheremo con tutte a viso aperto”.

Nella gara d’andata la vittoria andò ai romani, ma da allora il Siracusa è un’altra squadra.

“Ricordo che in quella partita nonostante avessimo perso i tifosi ci hanno tributato i giusti applausi perché avevamo fatto una buona partita contro una corazzata”, dice Mancosu. Che continua a parlare dell’Atletico Roma:

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Lucchese, a Siracusa si punta almeno al pareggio

Il 29 agosto sembra una vita fa: c’era il sole e adesso è inverno inoltrato, c’erano delle aspettative di classifiche e adesso invece l’obiettivo è non prenderle. Oggi la Lucchese è di scena a Siracusa e l’ultima volta che i rossoneri conquistarono una vittoria in trasferta fu alla prima di campionato contro il Foggia sul campo neutro. Ora l’ostacolo si chiama Siracusa. Una sqaudra che da quando ha cambiato allenatore e rinforzato la rosa ha trovato la marcia giusta: ventuno punti nelle ultime undici giornate, dopo zero punti conquistati nelle prime cinque. E poco importa se domenica scorsa è arrivata la sconfitta in casa della Ternana: il Siracusa è squadra tosta e non va sottovalutata. Anche perché, la Lucchese, con diciotto punti in classifica devono per forza portare a casa almeno un punticino e pensare già alla sfida contro un’altra traballante, il Barletta.

Come spesso accade nelle sfide importanti, la Lucchese gioca a Siracusa con gli uomini contati. Mister Indiani (nella foto) ha dovuto convocare i diciotto elementi disponibili e a centrocampo le alternative, visti gli infortuni, sono davvero ridotte al lumicino. Anzi, più che alternative si deve parlare di adattamenti di necessità.

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