Il video di Carpi-Ternana 1-1

Vatti a fidare del meteo e delle ordinanze sindacali. Nella convinzione che non si giocasse (il voto per noi è uno zero, lo si confessa apertamente) ci si è lasciati sfuggire il big match della ventiduesima giornata di Prima Divisione A. Carpi-Ternana finisce 1-1, gli espulsi sono 4 (più uno dalla panchina) con strascichi e code di polemiche a fine gara che includono recriminazioni per quel che si è sprecato e per la conduzione arbitrale.

Il resoconto della partita lo leggiamo per la prima volta ieri attraverso la cronaca di tuttoggi.info. Cerchiamo un riscontro altrove e giunge in soccorso la cronaca – più spiccia, in verità – della Gazzetta di Modena. Allora, primo dato su tutti, pare che la bufera, anziché dal cielo, si sia manifestata sul rettangolo del Giglio di Reggio Emilia.

Al di là di una gestione dell’intera vicenda che non merita un voto più alto di quello meritato nella circostanza dai sottoscritti (tra tutte, una considerazione: la società umbra è scesa in campo senza batter ciglio nonostante la vigilia turbolenta e un viaggio tutt’altro che agevole. Questione di stile e consapevolezza: anche in questo, a Domenico Toscano e ai suoi, tanto di cappello), pare sia stata – e stavolta l’unico riscontro utilizzato è quello degli scarni servizi televisivi andati in onda nel corso dei telegiornali regionali – partita vera nel corso della quale gli uomini di Egidio Notaristefano si sono confermati rivelazione della stagione e gli ospiti hanno lasciato intendere – una volta ancora – che i rossoverdi sono per davvero esempio concreto di cosa significhi incarnare con lo spirito il sentimento di una tifoseria che è uomo in più. Sempre e a precindere.

Si finisce in nove contro nove – rossi per Docente e Dianda (T), Concas e Lorusso (C) – con gli ospiti costretti a rimontare lo svantaggio dovuto al gol di Kabine a inizio ripresa. Ci ha pensato Cejas che stavolta – anzichè come in occasione della partita contro il Lumezzane – non ha passato palla a nessuno e ha fatto da sè. La Gazzetta di Modena parla del rimpianto Carpi per l’occasione sfumata: vero, avrebbe staccato la Pro Vercelli e guadagnato tre punti sulla capolista. Avrebbe tenuto vive le speranze di giocarsi la promozione diretta. Otto lunghezze di differenza a vantaggio di questa Ternana, invece, sembrano francamente tante. Troppe.

Perchè, al di là delle ragioni dei torti lamentati dagli umbri (il rigore non dato ai rossoverdi sembra grande quanto una casa perché il fallo di mano di Memushaj pare nettamente in area ma puntare il dito contro gli arbitri è politica che non ci appartiene a prescindere) c’è un elemento che potrebbe rendere la stagione della Ternana unica nel suo genere.

Perchè creare un ambiente tanto compatto – ancora ieri sera, diverse decine di tifosi hanno atteso il pullman di ritrono da Carpi per salutare la squadra – in cui tutte le componenti viaggiano in maniera simbiotica, non è facile nemeno quando si vince. Il gruppo solido e cementificato, la guida di un tecnico come Mimmo Toscano che sa essere trainante, una società presente e vicina, una tifoseria sempre al fianco. Potrebbe essere per davvero il valore aggiunto per una rosa che, in ogni caso, resta tra le migliori dell’intera Prima Divisione. E’ un entusiasmo incredibile che a volte – ma non sempre a ragione – rasenta l’uno contro tutti. E – con gli evidenti distinguo del caso – chi di noi ha avuto la fortuna e il piacere di vivere da vicino gli anni dell’Inter di Josè Mourinho, va ripetendo che il clima di Terni ricorda quello di quell’Inter là.

In cui pareva che in curva a tifare ci fossero anche i calciatori e che in campo a giocare ci fossero pure i tifosi.

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