Zammuto: Juve, Piacenza, Avellino. “E’ un onore”

Giovane di belle speranze, si dice così soprattutto per coloro che – in un modo o nell’altro – si devono ancora fare.

Il ragazzo in questione è Pietro Zammuto, 25 anni, ingaggiato nella giornata di ogggi dall’Avellino che aveva necessità di completare un reparto – quello di retroguardia – che ancora non ha convinto. 80 presenze e 4 gol nelle ultime quattro annate al Picenza: classe 1986, torinese di nascita e juventino di ormazione calcistica, Zammuto approdò in Emilia Romagna nel 2006, quando i biancorossi ne prelevarono il caretllino (prima una metà poi l’altra) dalla Sambenedettese.

Numero 22 sulle spalle, 1.80 di altezza, è un centrale che calcia di destro ed era svincolato. Si presenta ai nuovi tifosi e alla società con parole di stima e riconoscenza:

“Onorato di essere qui e dare una mano: Avellino è una piazza importante ed esigente, io sono pronto. Posso giocare ache domenica”.

Sfida delicata, per gli irpini, nel corso della nona giornata di Prima Divisione A: si gioca allo stadio Partenio Lombardi contro i primi della classe. Vero è che ora, contro la Ternana, vi è la possibilità di sfruttare un uomo in più. Zammuto, si diceva, è cresciuto calcisticamente nella Juventus: faceva parte del settore giovanile e ha giocato con compagni del calibro di Claudio Marchisio, Domenico Criscito e Paolo De Ceglie.

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