Pugno all’arbitro e squalifica di cinque anni

Epilogo inatteso e infausto quello che si è registrato lo scorso sabato 17 marzo 2012 nel corso della sfida tra Calasanzio-Potente (2-0) del campionato di Terza Categoria.

Nella circostanza, infatti, è accaduto che il calciatore ospite Nicholas Fugali abbia colpito con un pugno e mandato al tappeto l’arbitro del match dopo aver subito dallo stesso un cartellino rosso per offese.

A quel punto, come riporta il referto del giudice – che ha inflitto al calciatore una squalifica di cinque  anni, fino al 21 marzo 2017 – Fugali colpiva il direttore di gara

“con un violento pugno all’altezza del mento procurandogli fortissimo dolore e facendogli perdere i sensi per una quarantina di secondi”.

Dopo qualche minuto, l’arbitro ha ripreso la partita portando la  atermine ma a fine gara si è recato all’ospedale di Empoli dove i sanitari gli hanno riscontrato una lussazione alla mandibola guaribile in sette giorni. Successivamente è stato visitato anche dai sanitari del Centro traumatologico ortopedico di Firenze, che gli hanno riscontrato una infrazione alla testa condiliare destra riportata a seguito di trauma facciale giudicata guaribile in 20 giorni. L’episodio e la sua gravità hanno inoltre indotto la Federcalcio a disporre per il calciatore la

“preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc“.

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