Il Catanzaro di Luca Scerbo, portiere goleador

Classe 1990 e, per un portiere, neppure la dote di un’altezza imponente. Eppure Luca Scerbo, 183 cm per poco più di 80 chili di peso, difende i pali del Catanzaro che è una bellezza. Lo ha detto la sfida di Coppa Italia contro il Trapani, allorché mister Cozza ha deciso che a tutelare la porta fosse proprio lui, la riserva di Mengoni.

E che Mengoni sia un esempio da seguire, è evidente: se quella calabrese, infatti, è la terza miglior difesa del campionato di Seconda Divisione B, parte del merito lo si deve attribuire al suo portierone, capace di diventare autentica saracinesca e garantire sicurezza a tutta la retroguardia.

Il portierino invece, 21 anni e alla seconda stagione in giallorosso, per ora guarda e impara per farsi trovare pronto quando occorre. E ieri, contro i siciliani, il suo contributo tra i pali è stato significativo. Si parte da qui perché il rispetto doveroso nei confronti di un estremo difensore è quello di cominciare a rendicontare rispetto a ciò che fa – e bene – per professione.

E di professione, Luca Scerbo para e detta i tempi alla difesa. Poi, perché no, accade qualcosa che straripa dai confini di quel che è consueto e accade che si aprano – con colpevole ritardo, confesso – gli occhi di chi guarda con maggiore facilità all’evento straordinario che al lineare svolgimento dei fatti.

Allora, pare che ti accorgi di Luca Scerbo solo perché, imitando Chilavert, si incarica di trasformare – e lo trasforma – il rigore con cui ha consentito ai compagni di mietere una vittima illustre nel secondo turno di coppa Italia. Invece no: si usi piuttosto l’espediente per evidenziare che il Catanzaro può investire su un portiere dai piedi raffinati e con catrattere da vendere.

Dicono che per vestire i panni del numero uno serva anche una dose massiccia di personalità: allora vien da pensare che una maniera migliore per misurare la personalità di un portiere, rispetto al metterlo di fronte al collega avversario nell’eseciuzione di un calcio di rigore, non vi sia. E lui, 21 anni con trascorsi in serie D tra Rosarno e Val di Sangro, ha detto quel che doveva dire. Carattere, capacità di essere decisivo, terminale ultimo per sbloccare il risultato e tutelarlo fino al triplice fischio.

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