Pro Patria-Milan parlano Boateng e Nossa

Il post Pro Patria-Milan, sospesa per cori razzisti al 27′ del primo tempo, consente di recepire come la notizia abbia fatto il giro del mondo al punto da essere trattata come news principale anche dai siti dei maggiori gruppi editoriali.

Di fatto, si tratta di un episodio più unico che raro nella storia del calcio e, sebbene sia giunto nel corso di una amichevole, la sensazione è che possa essere preecedente di rilievo per trattare in maniera analoga episodi affini (è anche in tal senso che leggiamo con piacere le parole di Francesco Ghirelli, direttore generale della Lega Pro).

Nel dopo gara,m intanto, sono arrivate le prime frasi di uno dei bersagliati da insulti di stampo razzista, ovvero il rossonero Kevin Prince Boateng che affida a twitter le proprie impressioni:

“È vergognoso che ancora accadano queste cose”, il cinguettio di Boateng.

Tramite agenzie, poi, recepiamo anche le parole pronunciate dal difensore della Pro Patria, Devis Nossa:

“Erano pochi, poco più di una dozzina, a intonare quei cori razzisti. Quando abbiamo cercato di farli ragionare andando sotto la curva non ci hanno proprio considerato. Di sicuro non erano nostri tifosi abituali. L’episodio è vergognoso ma è stato anche l’occasione per dare un segnale importante: certe cose non si devono subire passivamente. Quello di oggi è un episodio vergognoso e grave, che non aveva precedenti. Tutti aspettavamo questa partita con i campioni rossoneri, c’era tanta gente allo stadio e quello che è successo ha rovinato tutto, ma è stata anche un’occasione per dare una lezione di civiltà, che spero venga imitata. In campo abbiamo visto i giocatori del Milan che si innervosivano, anche Montolivo e Nocerino erano scossi, non se l’aspettavano una situazione del genere. Quando Boateng ha reagito così l’atmosfera si è surriscaldata, ma noi della Pro Patria abbiamo capito la situazione e dopo, negli spogliatoi, abbiamo convenuto che sospendere la gara era l’unica cosa da fare e apprezzato la posizione presa dai giocatori del Milan. I responsabili di quei cori non sono tifosi, del calcio a loro non interessa nulla, basta vedere come ci hanno snobbato”.

Infine, si apprende che le forze dell’ordine hanno iniziato ad analizzare i filmati, effettuati grazie alle telecamere che riprendono tutte le gradinate dello stadio Speroni di Busto Arsizio e hanno identificato tutti gli ultrà all’uscita del loro settore.

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