Il Siracusa ferma il Catania (1-1) in amichevole

CATANIA – SIRACUSA            1-1

  • Marcatori: 68’ Lanzafame (C), 87’ rig. Mancosu (S)
  • SIRACUSA: P. Baiocco (Fornoni dal 78’); Lucenti, Moi (Fernandez dal 68’), Ignoffo, Pippa (Petta dal 68’); Spinelli, D. Baiocco (L. Calabrese dal 93’), Giordano (Mancosu dal 46’); Bongiovanni (Fofana dal 75’), Montalto (Zizzari dal 46’), Longoni (F. Calabrese dal 73’). A disposizione:  Verachi.  Allenatore: Andrea Sottil
  • CATANIA: Campagnolo; Potenza (Franchina dal 84’), Bellusci, Spolli, Alvarez (Marchese dal 73’); Biagianti (Izco dal 56’), Almiron (Lodi dal 46’), Ricchiuti (Barrientos dal 69’); Berghessio (Lanzafame dal 46’), Lopez (Ledesma dal 83’),  Gomez (Catellani dal 78’). A disposizione: Terraciano. Allenatore: Vincenzo Montella
  • Arbitro: Rosario Abisso (Palermo) Assistenti: Mario Mandis e Alessandro Cinquemani (Palermo)
  • Ammoniti: Montalto (S) al 23’ per proteste, Moi (S) al 44’ per fallo su Lopez, Lodi (C) al 75’, Catellani (C) al 89’ per proteste. Corner: 5 a 3; Recupero: 1’ p.t., 5’ s.t. Spettatori: 4271 (incasso 47.090.00)

Maxi Siracusa. Era un amichevole ma in campo si è giocato a ritmi altissimi per entrambe le squadre. Soddisfatti i due allenatori al termine dell’incontro. Il Siracusa, però, già da oggi è tornato in campo per ultimare la preparazione in vista della prima di campionato contro il Latina. Buon primo tempo per entrambe le formazioni ma i goal sono arrivati nella ripresa. Lanzafame per il Catania e Mancosu, su rigore, per il Siracusa oggi in completo bianco. Per il centrocampista cagliaritano non poteva che prospettarsi miglior ritorno a Siracusa. Tra le file azzurre  da registrare anche l’esordio dell’argentino Fernandez. Buona la sua prova.

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Siracusa, colpo Pippa per la difesa

Tanti nomi per un ruolo ma alla fine la scelta del Siracusa è caduta su di lui, Andrea Pippa. È arrivato in città  giovedì e nel tardo pomeriggio la firma sul contratto. D’accordo su tutto con la società il difensore non ha avuto nessun tentennamento nel legarsi al Siracusa.

Pippa, difensore classe ’85 nativo di Battipaglia, lo scorso anno alla Salernitana con Pepe e Montalto. Una carriera giocata principalmente in Calabria e adesso l’avventura all’estremo Sud con la maglia del Siracusa.  “Sono pronto per questa nuova avventura e non vedo l’ora di iniziare. Sono arrivato a Siracusa per conquistare la serie B”.

Ieri mattina le visite mediche e nel pomeriggio il primo allenamento con il resto dei compagni: “Ritrovo Pepe e Montalto che erano con me lo scorso anno a Salerno ma conosco anche qualcun altro. Le prime impressioni sono state positive ed ho avvertito un buon affiatamento tra compagni e questo non può che essere un fattore positivo”.

Siracusa lotterà per essere protagonista del campionato. Un girone tosto ed un calendario affascinante: “certamente non sarà una passeggiata perché andremo ad affrontare delle squadre importanti che in questo calciomercato si sono mosse anch’esse bene per essere competitive. Tanto rispetto per i nostri avversari ma io, così come i miei compagni, penseremo solo al Siracusa e a far bene per questa maglia. I progetti della società – continua il difensore – sono importanti ed ambiziosi pertanto faremo il possibile affinché riusciremo a raggiungere gli obiettivi prefissati”.

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Paolo Rossi alla Reggiana, un gradito ritorno

I cavalli di ritorno non hanno mai portato grandissima fortuna nel calcio, ma nel caso del bomber Paolo Rossi – vista la qualità dell’attaccante – si può tranquillamente fare un’eccezione. La Reggiana
ha, infatti, riportato a casa l’attaccante torinese con un contratto per due anni, dopo che nella stagione 2009-10, con la maglia amaranto, Paolo Rossi collezionò 23 presenze condite da 9 reti.

 

“Ricomincio da dove avevo lasciato”. Si è presentato così Paolo Rossi al suo ritorno a Reggio. Il 28enne attaccante è stato ufficialmente presentato nella sala stampa dello stadio, con il presidente di A.C. Reggiana 1919 Alessandro Barilli e il responsabile dell’area tecnica Tito Corsi a fare gli onori di casa. “Ringrazio la società granata per la fiducia – ha affermato Paolo Rossi – e i tifosi che mi sono sempre stati vicini: li saluto con affetto e prometto loro che darò il massimo per fare bene. Ho tanta voglia di conoscere i miei nuovi compagni e di riabbracciare i vecchi che già conosco. Sono molto entusiasta di questa seconda esperienza a Reggio. Due stagioni fa il grave infortunio arrivò ad interrompere un momento molto bello, ci tenevo particolarmente quindi a tornare per riprendere il discorso. Trovo una società seria, una piazza importante per il calcio, non mi sono quindi certo mancate le motivazioni”.

Paolo Rossi ha siglato un accordo per due stagioni con la Reggiana. A Reggio è arrivato ben allenato avendo svolto fin qui la preparazione col Ravenna. I test medici effettuati hanno confermato la sua piena integrità. “Sto bene – conferma il giocatore – e non vedo l’ora di iniziare”.

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Bari, Torrente: “Qui per puntare alla serie A”

Per la prima volta, dopo 28 anni, non è stato il presidente (ormai ex) Vincenzo Matarrese a presentare il nuovo tecnico del Bari. Ci ha pensato l’amministratore unico della società, Claudio Garzelli, a dare il benvenuto a Vincenzo Torrente: “E’ il prototipo del tecnico che cercavamo per il nostro nuovo progetto. Comincia un percorso importante per il Bari”. Sorrisi, entusiasmo ed idee chiare. Il 45enne allenatore che ha portato in due anni il Gubbio dalla C2 alla B non ha nascosto l’orgoglio di essere approdato in una piazza così importante ma anche esigente. “Per me Bari è una grande occasione – ha detto Torrente -, per dare continuità a quanto ho fatto finora. L’obiettivo primario è ridare entusiasmo ad una tifoseria delusa dalla recente retrocessione. Cercherò di proporre un calcio sempre costruttivo, divertente, con un gruppo che dia l’anima per la maglia che indossa”.

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Gubbio, Torrente: «Ancora non c’è la matematica»

Adesso i punti di vantaggio sono dieci e c’è una giornata in meno da giocare. Ma nonostante questo la strada verso il bellissimo traguardo del Gubbio che tutti sognano è ancora lunghissima e piena di grandi difficoltà. L’unico modo per affrontare al meglio ogni situazione è continuare a lottare, a combattere, a restare umili, concentrati e determinati. A stare insomma con i piedi per terra. Guai a cullarsi sugli allori o a pensare che ormai è fatta. Sarebbe l’inizio della fine. E il calcio, che è una brutta bestia, ci ha insegnato che le cose impossibili e quelle che sembrano fuori da ogni logica possono verificarsi in un battibaleno. Per cui ha ragione il presidente Fioriti quando dice: “Siamo sulla buona strada, stiamo cercando di fare sempre il nostro dovere e di impegnarci con grinta e umiltà. E questo è l’unico modo giusto per continuare nella marcia che potrebbe anche portarci a tagliare un traguardo impensabile alla vigilia e per questo ancora più bello. Ma non voglio sentire fare discorsi strani. Il Gubbio è il Gubbio perché i giocatori sono umili, il tecnico è preparato e grintoso, il direttore tecnico Simoni è la saggezza e l’sperienza fatte persona, il diesse Giammarioli è abile e intelligente, perché la società è vicino alla squadra, perché abbiamo un pubblico meraviglioso, perché tutti nella loro parte danno una mano. Per arrivare alla mèta però non dovranno esserci distrazioni e dovremo continuare tutti a remare dalla stessa parte senza soluzione di continuità”.

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