Gubbio, Torrente: «Ancora non c’è la matematica»

Adesso i punti di vantaggio sono dieci e c’è una giornata in meno da giocare. Ma nonostante questo la strada verso il bellissimo traguardo del Gubbio che tutti sognano è ancora lunghissima e piena di grandi difficoltà. L’unico modo per affrontare al meglio ogni situazione è continuare a lottare, a combattere, a restare umili, concentrati e determinati. A stare insomma con i piedi per terra. Guai a cullarsi sugli allori o a pensare che ormai è fatta. Sarebbe l’inizio della fine. E il calcio, che è una brutta bestia, ci ha insegnato che le cose impossibili e quelle che sembrano fuori da ogni logica possono verificarsi in un battibaleno. Per cui ha ragione il presidente Fioriti quando dice: “Siamo sulla buona strada, stiamo cercando di fare sempre il nostro dovere e di impegnarci con grinta e umiltà. E questo è l’unico modo giusto per continuare nella marcia che potrebbe anche portarci a tagliare un traguardo impensabile alla vigilia e per questo ancora più bello. Ma non voglio sentire fare discorsi strani. Il Gubbio è il Gubbio perché i giocatori sono umili, il tecnico è preparato e grintoso, il direttore tecnico Simoni è la saggezza e l’sperienza fatte persona, il diesse Giammarioli è abile e intelligente, perché la società è vicino alla squadra, perché abbiamo un pubblico meraviglioso, perché tutti nella loro parte danno una mano. Per arrivare alla mèta però non dovranno esserci distrazioni e dovremo continuare tutti a remare dalla stessa parte senza soluzione di continuità”.

Sintonizzato sulla stessa lunghezza d’onda il tecnico Torrente: “Io non mi fido e non voglio sentir strani discorsi. Finché non c’è la matematica non voglio sentire parle di promozione. Dico solo che va bene così perché abbiamo vinto una partita contro una squadra fortissima come la Reggiana e rimane una partita in meno da giocare. E questo è sotto gli occhi di tutti. Ma finisce qui. Da martedì siamo tornati a faticare e voglio vedere negli occhi dei miei giocatori la fame di chi vuole migliorarsi, di chi sta andando bene ma ancora non ha vinto niente. Perché questa è la verità. E’ solo con il sacrificio che potremo andare avanti. Se ci fermiamo a pensare che siamo diventati bravi allora vuol dire che abbiamo sbagliato tutto”.

Fonte: Sito Ufficiale As Gubbio 1910

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