La tv è padrona del calcio

Le parole sono significative e consentono di avviare qualche riflessione a margine. A pronunciarle, il presidente di Assocalciatori, Damiano Tommasi, ai microfoni di Radio Crc.

Per l’ex calciatore, il contesto del calcio andrebbe rivisto per una serie di ragioni, prima tra tutte, quella secondo la quale la televisione è oggi terminale ultimo dell’organizzazione in seno allo sport più seguito d’Italia.

“L’intensità e il numero di partite dovrebbero essere riviste – ha affermato Tommasi – perché le televisioni hanno sempre più gare da trasmettere: questo è un elemento cruciale del ragionamento. La gente vuol vedere giocare determinati calciatori e la rosa ampia non basta a risolvere la situazione”.

Sembra di sentire i reclami avanzati da milioni di tifosi assiepati in tutta Italia, molti dei quali lamentano da tempo l’eccessiva invadenza delle tv nel calcio:

“L’aspetto televisivo – ha continuato Tommasi – la fa da padrone e probabilmente vedere una partita in serata permette alle tv di accogliere più telespettatori”.

Che le conseguenze a cui giungono i supporters – ovvero quelle di tornare a riabbracciare regole e principi di un calcio old style – siano quelle cui giungerebbe Tommasi non è dato saperlo ma il fatto che il referente di Assocalciatori ponga il problema pare un dato significativo.

Lo stesso Tommasi ha poi annunciato gli obiettivi a breve scadenza:

“Vogliamo acquisire presenza nella decisioni e nelle scelte delle organizzazioni dei campionati e degli orari delle partite così come ci piacerebbe riuscire a chiudere l’accordo collettivo con la Serie A e con la Lega Pro. Ancora: proveremo a risolvere l’annoso problema del fondo di garanzia senza dimenticare che esistono oltre mille calciatori in attesa di ottenere qualcosa dalle società che nel corso del tempo sono fallite”.

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