Pro Vercelli senza Tripoli; Avellino, Fumagalli gioca

Il Pro Vercelli dopo due pareggi consecutivi (ottimo l’1-1 a Benevento) ospita un’Avellino che è reduce dalla cocente sconfitta interna nel derby contro il Sorrento. Le due squadre non hanno ancora mostrato continuità di gioco e di risultati e arrivano all’appuntamento di domani in condizioni precarie.

I piemontesi di Maurizio Braghin devono rinunciare a Tripoli, squalificato dal giudice sportivo, oltre che ad altri quattro indisponibili: Battaglia, Modolo, Clavi ed Espinal.

Le defezioni non dovrebbero implicare il cambio di modulo. Non sorride nemmeno la compagine irpina con Giovanni Bucaro che deve fare a meno di Ricci, fermato per squalifica, e degli indisponibili Justino e Pettinari.

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Avellino senza De Angelis; Sorrento, Ginestra la boa

Derby di Campania dopo 39 anni: in attesa che le sorti delle squadre corregionali riportino a vivere una competizione fratricida in serie A e in serie B, Avellino e Sorrento si ritrovano l’una di fronte all’altra a distanza di quasi quattro decenni (escluse competizioni minori, vedi coppa Italia di serie C).

Si gioca in uno stadio – il Partenio Lombardi – che si annuncia nuovamente gremito anche in seguito all’appello lanciato in settimana dalla tifoseria biancoverde (tutti in curva Sud, la tv è altro).

Appaiate a sei punti, i numeri dicono che il Sorrento segna di più (7 a 4) e subisce meno gol (4 contrro 5): servirà il migliore Avellino. Curioso il destino di mister Maurizio Sarri: il napoletano, infatti, sedette sulla panchina degli irpini nella fase del precampionato di tre stagioni fa per poi essere esonerato alla vigilia dell’esordio a Treviso mentre ora è artefice del cammino del Sorrento.

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Avellino – Sorrento: derby Croce e delizia che sembra il 1972

Un’attesa lunga 39 anni. Nel corso dei quali gli incroci riservati alla Campania calcistica erano, per una maniera o per un’altra, sempre tali da evitare che Avellino e Sorrento si potessero trovare una di fronte all’altra. Irpini protagonisti di sfide memorabili con il Napoli nel corso degli anni Ottanta – quando la categoria era quella che conta di più – e con gli acerrimi rivali della Salernitana nel corso dei Novanta e del primo decennio del Duemila. Il Sorrento, nel frattempo, navigava a vista tra le categorie minori sena mai riuscire a compiere quel balzello che consentisse il salto di qualità.

Tant’è: i precedenti tra le due squadre campane esistono, sono solo sei e per trovarne traccia occorre tornare indietro nel tempo fno al 1972/1973: la bellezza di 39 anni fa, quando andò in scena l’ultimo confronto tra corregionali nel corso di un campionato (precedenti più recenti in coppa Italia). Le due occasioni precedenti, invece, si riferiscono a qualche anno addietro: i primi due scontri diretti sono datati 1969/70, i secondi due risalgono all’anno successivo.

Sei gare di serie C ne corso delle quali la ics (quattro occasioni) l’ha fatta da padrona. A distanza di quasi quattro decenni, le trame sono ovviamente modificate: non è più quell’Avellino di categoria superiore, non è più quel Sorrento che arrancava. Intorno alla sfida ferve l’attesa: qualche decina di ore separano dal grande derby campano cui le due squadre arrivano con umore differente. Gli irpini hanno riscattato a Viareggio il ko interno contro la Tritum, mentre i rossoneri non sono andati oltre al pareggio tra le mura amiche contro il Taranto.

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Viareggio e Avellino con il tridente

VIAREGGIO – AVELLINO DIRETTA WEB: IL TEMPO REALE

L’indigestione della partita persa a tavolino dopo averla vinta sul campo contro un Carpi in palla, non è ancora passata. Anzi, è lì a rodere e stimolare ancora di più: eppure il Viareggio, punito per aver violato una norma sacrosante e non ancora capace di raggiungere lo zero in classifica (partiva da meno uno ed è rimasto lì: leggasi tre sconfitte su tre) si troverà di fronte un Avellino che certo non se la passa bene.

Un po’ meglio, vero, ma solo in virtù della vittoria interna all’esordio stagionale contro il Foligno (maturata peraltro nel finale): per il resto, gli irpini hanno dovuto già fronteggiare più di una critica – non ultime, quelle del tifo più caldo che in occasione della sconfitta interna contro la Tritium ha subissato i calciatori di fischi – e sono in cerca di un corso che possa far loro voltare pagina.

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Avellino, Millesi ai tifosi: “Nessuna crisi, dateci tempo”

Ciccio Millesi tiene buono il popolo di Avellino nello stesso momento in cui cerca di lanciare messaggi positivi ai compagni in particolare e alla squadra in generale. Sarà un anno di transizione e lo si sa da tempo: nessuno chiede il salto di categoria ma non ci si aspetta neppure il pericolo Seconda Divisione.

Sarebbe una mazzata cui gli irpini non sono preparati sebbene ci si trovi dove si è ora per decisioni prese a tavolino che non hanno a che vedere con i meriti del campo. Nulla da eccepire, le regole esistono per essere rispettate, ma la riflessione ovvia è che, senza la tranquillità necessaria, l’ambiente rischia di bruciare presto tanta manna. Lo sa bene Millesi, che di questa Avellino è uno dei leader indiscussi anche in virtù di un passato glorioso trascorso con i colori biancoverdi: i tre punti dopo tre gare non sono un bottino da buttare via ma le due sconfitte che hanno fatto seguito alla vittoria casalinga contro il Foligno (a Pisa e in casa contro la Tritium) sono state la maniera più evidente per mettere in risalto lacune reali e concrete.

Tra esse, anche il fatto che la squadra abbia dovuto recepire a preparazione in corso il salto di categoria. Sembra un’inezia, ma incide eccome. Il tifo non manca, le migliaia di presenze allo stadio Partenio-Lombardi ne è una testimonianza assolutamente incontrovertibile. Eppure, che si stia vivendo un momento difficile lo si intuisce anche nel corso degli allenamenti, quando si evince una scarsa voglia di scherzare. Tocca avvallare il duro lavoro con una serie di risultati utili, come afferma lo stesso Millesi:

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