Possanzini fermato dal cuore, addio al calcio

Un lottatore quale è Davide Possanzini – e non a chiacchiere, conferma la carriera dell’attaccante – mancherà al calcio. Nonostante avesse già 36 anni e la sua parabola fosse in fase discendente. Perché l’anagrafe, di fronte a personaggi che sanno essere esempio e trascinatori a un tempo solo, è dettaglio che incide fino a un certo punto.

Avrebbe lottato come e più degli altri anche nel corso della stagione alle porte, avrebbe dato filo da torcere a ciascuna delle difese avversarie. Invece, nel bel mezzo della fase di preparazione estiva della Cremonese, Possanzini si trova costretto a dare l’adddio al calcio per un problema al cuore che gli impedirebbe di ottenere l’idoneità. A confermarlo è la stessa punta, intervenuta in conferenza stampa nel primo pomeriggio di venerdì 20 luglio 2012 nella sede della Cremonese:

“Durante le visite mediche, mi hanno trovato un problema al cuore. Una fibrillazione atriale. Il dottore mi ha subito fatto scendere dalla cyclette e nei giorni successivi sono stato sottoposto a degli accertamenti che hanno confermato il problema. Con questa patologia non c’è possibilità di avere l’idoneità per giocare, da qui la decisione di ritirarmi”.

Fresco di rinnovo di contratto e reduce dalla solita stagione fatta di numeri impressionanti (vero che ha disputato solo 11 gare ma è altrettanto incontrovertibile che gli sono bastate per mettere a referto 6 reti), Possanzini è invece costretto a salutare il calcio professionistico:

“Sono sempre stato controllato e problemi non ce ne erano mai stati. Mi ritengo fortunato, ho scoperto in tempo di che cosa soffro e ora avrò tutto il tempo per curarmi. Per ora non so che cosa farò. Mi piacerebbe allenare, restare nel calcio, che per 20 anni è stato la mia vita. Da piccolo sognavo la Nazionale, non ci sono arrivato, ma ho avuto una carriera piena, soddisfacente. Salvo tutto, anche le cose negative, che mi hanno aiutato a crescere. Il momento dell’addio l’avevo immaginato diverso, ma la salute viene prima di tutto”.

Nella sua lunga carriera Possanzini ha indossato le maglie di molte squadre, ma è nel Brescia che ha militato più a lungo. Con le ‘rondinellè, di cui è anche stato capitano, Possanzini ha collezionato 195 partite e 58 gol tra il 2005 e il 2011.

Nel 2009 fu anche al centro di una lunga e spinosa vicenda insieme a Daniele Mannini, all’epoca dei fatti suo compagno di squadra: i due furono squalificati per un anno dal Tas di Losanna dopo essersi presentati in ritardo a un controllo antidoping del 2007, ma lo stesso Tribunale arbitrale sportivo modificò la propria decisione accogliendo l’istanza di revisione proposta dalla Figc e confermando la prima sanzione di 15 giorni emessa dal Giudice di Ultima Istanza in materia di Doping (Gui) del Coni. Possanzini, approdato alla Cremonese lo scorso gennaio, nello scorso campionato ha segnato 6 gol in 11 presenze.

A Possanzini, l’in bocca al lupo più sentito con una convinzione e un dato di fatto. La convinzione è che, un lottatore quale è Davide Possanzini, saprà dare al calcio ancora tanto, nonostante il ruolo differente. Il dato di fatto è che ha saputo costruire, alimentare e regalare emozioni fortissime.

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