Verona, si prepara un “Bentegodi” tutto gialloblu

VERONA – In occasione della gara casalinga con la Salernitana, in programma domenica 12 giugno allo stadio “Bentegodi”, la società scaligera ha disposto un’apposita procedura per l’introduzione di bandiere e coreografie.

Per richiedere l’autorizzazione è necessario compilare il modulo e una volta aggiunte le opportune certificazioni va inviato al club di Via Torricelli tramite fax (al numero 045 8186112) o mail (

L ’asta per la bandiera deve essere unica per ogni striscione, cava ed ispezionabile all’interno: non saranno accettate aste con il fondo chiuso o non apribile.
Sarà verificata la corrispondenza della bandiera consegnata con la descrizione del materiale inviato alla società.

Leggi il resto

Oscar Brevi è il nuovo allenatore della Cremonese

Il Presidente Cav. Giovanni Arvedi ha presentato alla stampa il nuovo allenatore della prima squadra della Cremonese, Oscar Brevi: “Oggi diamo seguito a quanto detto la scorsa settimana durante la prima conferenza stampa della nuova stagione sportiva e presentiamo Oscar Brevi, al quale ho affidato il compito di guidare la prima squadra. Sono molto contento della scelta che abbiamo fatto perché ho conosciuto il Sig. Brevi e mi ha convinto fin da subito che è la persona giusta per noi. Con la sua figura abbiamo completato la squadra di chi dovrà scegliere la rosa dei calciatori e tutti insieme, anche con voi giornalisti e con i tifosi, dovremo fare di tutto per far battere il cuore grigiorosso”.

“Provo entusiasmo, grande voglia e determinazione nell’essere qui a Cremona ed è tutto ciò che non vedo l’ora di poter trasmettere alla squadra”. Inizia con grande enfasi la conferenza di Mister Brevi “La Cremonese è una Società di gente seria e soprattutto onesta. Mi fido molto della prima impressione che provo quando incontro nuove persone e il Presidente e tutti i dirigenti della Cremonese mi hanno fin da subito convinto che questa piazza vale molto di più della Lega Pro e che davvero qui si può lavorare bene”.
Alla domanda su quale squadra vorrebbe allenare il Mister dimostra di avere le idee chiare: “In Lega Pro serve trovare il giusto mix di persone, ma tutte accumunate dalla fame di dimostrare il loro valore e dalla voglia di arrivare. Questo vale per il ragazzo di 20 anni, ma anche per chi ne ha 30 o più, ma che vuole mettere in campo grinta e determinazione”.

Leggi il resto

Sudtirol: Zomer scrive ai tifosi

Davide Zomer ha chiesto ed ottenuto dalla società dell’Fc Sudtirol di poter pubblicare le sue scuse sul sito ufficiale del club. Noi abbiamo deciso di riportarle sul nostro sito. Eccole:

“Mi assumo tutte le responsabilità. Non ci sono giustificazioni per quello che è successo. Chiedo scusa a società, allenatore, compagni di squadra e tifosi. Sono un uomo distrutto in questo momento. Ma vorrei fosse chiaro un aspetto: io alla salvezza tenevo più di ogni altra cosa”.

Davide Zomer spiega poi la dinamica dell’episodio che al 95’ della gara di ritorno dei playout a Ravenna è costata la retrocessione all’FC Suedtirol: “Sono uscito in presa bassa su un pallone, in netto anticipo rispetto ad un calciatore avversario (Lapadula, ndr) che ha pericolosamente allungato il piede rischiando di colpirmi al volto. La mia reazione è stata quella di andare a redarguirlo verbalmente. Poi nell’impeto e nella foga l’ho colpito con una spallata, ma non era quella – inizialmente – la mia intenzione. Purtroppo in quel momento non ho avuto la lucidità di capire che la partita era praticamente finita.

Leggi il resto

Juve Stabia, Raimondi: “Pronti a entrare nella storia”

Dopo aver conquistato il meritato diritto a disputare la finale dei play off Lega Pro divisione B, le vespe hanno ripreso la preparazione in vista della gara 1 contro l’Atletico Roma. Prima di pensare al prossimo avversario, l’attaccante Raimondi della Juve Stabia analizza la gara disputata al Ciro Vigorito – Santa Colomba di Benevento: ”Non possiamo che essere contenti della prestazione e del risultato, ottenuti contro una grande squadra, accreditata per l’accesso alla finale”. Le sofferenze non sono mancate, soprattutto nella fase finale dell’incontro: ”Negli ultimi minuti ci sta che loro creino occasioni producendo il massimo sforzo per vincere – aggiunge Raimondi – ma credo che noi, mantenendo i nervi saldi, siamo rimasti compatti ed in alcuni frangenti abbiamo sfiorato il secondo goal, pur rischiando di subirlo”. Mister Braglia, come di consueto, aveva curato ogni dettaglio: “In settimana avevamo provato un modulo più offensivo che, nel caso si fosse presentata l’eventualità di un risultato da recuperare, sarebbe stato applicato. Quindi io dovevo farmi trovare pronto e sapevo bene che oltre ai compiti offensivi il mister richiedeva anche una certa copertura e sacrificio per poter permettere alla squadra di avere un atteggiamento più spregiudicato”. Secondo mister Galderisi il Benevento non meritava di uscire: “In entrambe le gare abbiamo dato il massimo ed espresso un buon calcio soprattutto nella gara d’andata, nella quale potevamo vincere tranquillamente con due o tre goal di scarto. Quindi ritengo che meritiamo questa finale in virtù di quanto abbiamo fatto vedere sul campo”. In vista del doppio confronto contro l’Atletico Roma: “In campionato abbiamo vinto al Menti e perso al Flaminio. Però le gare di playoff si sa che fanno storia a sé e penso che dovremo giocarcela al massimo sia in casa che fuori senza risparmiarci”.

Leggi il resto

Zeman, lettera aperta a squadra, tifosi e città

Dispiaciuto dagli ultimi equivoci e da varie dichiarazioni ed opinioni che non mi sarei mai aspettato, sento la necessità di chiarire la mia posizione nei confronti del Foggia Calcio, ma soprattutto del pubblico foggiano che non smetterò mai di ringraziare per l’affetto e la stima che mi ha sempre dimostrato.

Un anno fa, in ritardo rispetto ai tempi in cui si è soliti costruire una solida stagione calcistica, sono stato chiamato a dare una mano ad una Società e ad una Città con cui in passato mi ero tolto enormi soddisfazioni e che, senza la mia presenza ed il mio richiamo, rischiavano di perdere il calcio professionistico. Per salvare la precaria situazione del Foggia non ho saputo dire di no ed a distanza di 24 anni, dopo 19 stagioni di Serie A e B, ho accettato di tornare in serie C. Come ho sempre fatto, ho siglato un accordo annuale al fine di lasciare totale libertà alla società ed a me stesso di proseguire il rapporto, a stagione conclusa, solo se i progetti di entrambi avessero continuato a viaggiare all’unisono.

Il mio obiettivo personale era quello di regalare la promozione in B alla città di Foggia. Fino a tre giornate dalla fine del campionato sembrava che si potesse agganciare la zona playoff, ma un po’ di errori di gioventù e tante irregolarità arbitrali o di altra natura hanno portato ad un risultato diverso. La valorizzazione di tanti calciatori (6 nazionali, ma nessuno di nostra proprietà) e tante partite giocate e vinte in modo gradevole non possono essere sufficienti a ripagare la delusione di non essere riusciti a giocarci la serie B contro squadre che abbiamo brillantemente affrontato, dato che nelle 4 gare contro le finaliste Atletico Roma e Juve Stabia abbiamo collezionato 10 punti.

Nessuno mi aveva richiesto la Serie B, così come nessuno mi ha rimproverato di non aver raggiunto i playoff. Ma proprio questo è il punto: io, nella città di Foggia, con l’amore e la passione che avverto in ogni istante attorno a me, non riesco a sopportare l’idea di dover gareggiare senza la necessità o l’ambizione di vincere.

Così come nella stagione appena trascorsa, nemmeno nelle prossime la mia sola presenza sarebbe bastata a raggiungere il primo posto. Continuare a valorizzare calciatori di altri club non contribuisce alla crescita della Società. E’ impensabile pensare di poter continuare a lavorare quando si capisce che il proprio obiettivo non coincide con quello del Patron.

In risposta alle dichiarazioni della Società ed alla confusione che si è generata intorno alla questione “Zeman sì – Zeman no”, voglio precisare che dal 21 maggio, due giorni prima della mia ultima conferenza stampa a Foggia, ho comunicato la mia decisione di non continuare il mio rapporto ed in tutti gli incontri a seguire (avvenuti dietro insistenza societaria, mai per mia volontà ed ai quali non mi sono negato solo per pretesa amicizia) ho ribadito la stessa intenzione senza mai dire mezza parola che potesse essere fraintesa come un possibile ripensamento, per cui sono rimasto esterrefatto dalle reazioni e dalle accuse di chi conosceva benissimo la mia decisione e le mie motivazioni.

Leggi il resto