Avellino, pazza idea Pichlmann

L’Avellino è tornato al lavoro, con un unico obiettivo: il terzo colpaccio consecutivo. Dopo la doppia vittoria di Coppa Italia Tim, prima sul campo del Portogruaro, poi su quello del Varese, adesso ad attendere i Lupi, domenica 21 agosto, c’è il Bari di mister Torrente.

In casa irpina, però a tenere banco, più che i comunque encomiabili successi nella manifestazione tricolore, è il mercato, che seppur senza registrare significative novità, è sempre al centro dei pensieri della dirgenza e della tifoseria biancoverde. Ieri è tramontata defintivamente la pista che conduceva ad Andrea Pippa: il classe 1985, finito nel mirino dei lupi da diverse settimane, è stato ufficialmente ingaggiato dal Siracusa.

Per ricoprire il ruolo di terzino sinistro nello scacchiere di mister Vullo (nella foto) resta così in corsa, al momento, soltanto Luigi Pezzella, 31enne di proprietà della Juve Stabia. Un giocatore che però è seguito da diverse squadre e non sarà facile aggiudicarselo.

Per il centrocampo, le mire avellinesi sono tutte su Davide Zappacosta, ex Barletta, ma di proprietà dell’Atalanta. Sfumata definitivamente l’ipotesi Chiricò, che si è accordato con la Virtus Lanciano.

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La difesa della Cremonese contro la penalizzazione

La Cremonese, società che anela a disputare un campionato di primissimo livello, potrebbe però cominciare il campionato con una forte penalizzazione, che tarperebbe le ali per l’inseguimento al vertice. Le richieste della Procura Federale sono pesanti, per questo è intervenuta la società con una conferenza stampa per spiegare qual è la posizione della Cremonese. Il direttore Generale Sandro Turotti ha iniziato sottolineando che “La Società che rappresento, fin da giorno in cui è scoppiato lo scandalo del calcio scommesse, ha deciso di tenere un rigido silenzio stampa, convinta del fatto che si dovesse lasciare spazio solo ed esclusivamente alle indagini ed agli enti Istituzionali preposti a approfondire quanto fosse realmente accaduto. Non abbiamo mai cercato la prima pagina magari per passare per gli eroi.
Adesso però non possiamo più tacere e vogliamo chiarire in modo forte che non condividiamo per nulla quanto è stato richiesto dalla Procura Federale, ovvero i 9 punti di penalizzazione, senza parlare dell’ammenda economica”.

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Il Como e la sua storia a caccia di riscatto

Per i più nostalgici sembra passata una vita, invece solo nove anni fa il Como era promosso in Serie A e si apprestava a preparare la squadra per la massima serie. Non è stata l’unica in serie A per il Como e (speriamo) nemmeno l’ultima. Ripercorriamo insieme la storia della società lariana. La squadra viene fondata nel 1907 con il nome di Football Club Como. Nel 1911 si fonde con il Club studentesco Minerva mantenendo la denominazione di F.C. Como. Nel 1926, a seguito della fusione con l’Esperia, prende il nome di Associazione Calcio Comense; poi, nel 1936, quello di Associazione Sportiva Como. Nel 1938 si fonde con l’A.S. Ardita di Rebbio e assume la denominazione Sportiva Como, diventata poi a fine anno Associazione Calcio Como. Successivamente trasformata in società per azioni, la Calcio Como s.p.a. viene dichiarata fallita il 22 dicembre 2004. Ad essa subentra nel 2005 l’attuale Calcio Como s.r.l.

Promosso per la prima volta in Serie A nel 1949, il Como ha disputato 13 campionati nella massima divisione, raggiungendo il miglior piazzamento (6º posto) nella stagione del debutto (1949-1950). La sua ultima partecipazione alla Serie A è stata nel 2002-2003. Le stagioni disputate in Serie B sono 33.

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