Cassano inguaiato da Doni e Gervasoni, l’arresto a Empoli

L’arresto di Mario Cassano, portiere del Piacenza, arriva mentre uno dei sabati italiani più freddi dell’anno (dicono del secolo), ha risvegliato i fantasmi del processo sul calcioscommesse che – a questo punto – ci si porterà dietro ancora per parecchio tempo visto che – quasi fosse una retta infinita – a una fase precedente ne segue sempre una sucessiva.

Manette all’estremo degli emiliani poche ore prima che la gara in programma domenica 5 febbraio tra Piacenza-Portogruaro venisse rinviata per maltempo.

Certo, Cassano non l’avrebbe giocata ugualmente, visto che nella mattina di sabato 4 febbraio è finito in gattabuia in seguito all’operazione condotta a Empoli – dove si trovava presso parenti della moglie – dagli agenti delle squadre mobili di Cremona, Firenze e del Servizio Centrale Operativo.

A rendere compromessa la figura del portiere, alcuni tra i colleghi già sotto indagine i quali ne hanno confermato l’attitudine a vendersi le partite: a suo carico, la manomissione delle partite – nei campionati di serie B 2010-2011 e 2008-2009 – Albinoleffe-Piacenza, Siena-Piacenza e Atalanta-Piacenza.

Classe 1983 nativo di Vizzolo Predabissi, Cassano è stato indicato quale parte dell’organizzazione prima dall’ex compagno di squadra Carlo Gervasoni e poi dall’ex capitano atalantino Cristiano Doni. Cresciuto calcisticamente nel Monza, l’estremo debutta in serie A con la maglia della Fiorentina il 28 aprile 2002 in Parma-Fiorentina.

Dopo la parentesi a Empoli, l’approdo a Piacenza: è il 2005 e rimarrà in biancorosso fino al 2009, quando approda alla Reggina. Idillio, con i calabresi, mai sbocciato anche per la litigata con i tifosi locali a causa di prestazioni incolore. Prima di tornare a Piacenza, un passaggio repentino – e nell’anonimato – in Liguria nelle file della Sampdoria.

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