Lega Pro, scoppia la polemica sui diritti tv

La Lega Pro è pronta alla battaglia sui diritti tv. L’1,5 per che spettano ai club secondo quanto già dichiarato dal presidente Mario Macalli è una percentuale che la Lega Pro ritiene “assolutamente inadeguata per lo sviluppo di un movimento che punta sui giovani e si pone tra gli obiettivi a medio termine quello della riforma dei campionati”. “Riteniamo un primo passo quello di aver spostato la percentuale dall’1% all’1,5% ma non basta – fa sapere la Lega Pro -. Quello che noi vogliamo è che l’asticella si alzi fino al 3% e per questo siamo pronti a combattere con tutte le armi legali in nostro possesso. Le modifiche al decreto Melandri sono inopportune e ora chiediamo che in Senato si intervenga per farci avere quello che ci spetta”.

Grana stipendi – Lega Pro sempre più sull’orlo del collasso. Le proteste dei calciatori del Catanzaro e della Pro Patria che domenica si sono seduti in campo contro le loro società che da mesi non gli pagano gli stipendi, hanno riportato all’ordine del giorno i problemi di una categoria che non ce la fa più a tirare avanti. Il presidente Macalli avverte: “Io credo che siano una trentina i club che non pagano gli stipendi. E ora siamo solo a dicembre, figuriamoci a maggio. Una situazione disastrosa. Sarà un campionato pieno zeppo di penalizzazioni. Ma che senso ha?”.

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