Farina, “il Prof” dello Spezia

Da due anni tornato ad essere il preparatore atletico dello Spezia dopo l’esperienza in Serie B con Massimiliano Nardecchia, Sandro Farina, per tutto il gruppo aquilotto è “Il Prof”. A lui il compito di mettere a punto i motori dei giocatori bianchi e consegnarli a mister Pane tirati a lucido. Con il campionato che ha appena vissuto la seconda pausa (una terza è prevista per domenica 3 aprile), lo staff bianco ha potuto concentrarsi sul recupero di alcuni giocatori non al meglio ed allo sviluppo di un lavoro di prevenzione:

“Questa pausa di campionato ci ha permesso di andare a lavorare sul recupero di alcuni ragazzi che non erano al meglio e di portare avanti un lavoro di prevenzione attraverso esercitazioni basate su quantità e qualità, con molte fasi dedicate al lavoro a secco. La squadra generalmente sta bene, ma è ovvio che, in una rosa così ampia, i discorsi vanno fatti sui singoli casi. Il mio compito, insieme con il mio collega Maurizio Cantarelli, è proprio quello di modulare i carichi di lavoro, ritagliare l’abito giusto su ogni singolo atleta”. “Il Prof” va poi ad analizzare le situazioni più complicate: “La sosta ci ha permesso di lavorare in modo specifico anche su alcuni ragazzi che presentavano problemi muscolari: diciamo che il fastidio all’adduttore per Colombo è completamente risolto, mentre Lollo, ancora per oggi, lavorerà a parte a seguito di un piccolo stiramento al collaterale del legamento mediale della gamba sinistra occorsogli in allenamento. Discorso più complesso per Enow per cui, di concerto con giocatore, procuratore e staff, si è deciso di mandarlo a lavorare un mesetto dal Prof. Bisciotti per questa condropatia femoro-rotulea che lo affligge; fino ad ora il ragazzo ha convissuto stoicamente con il ginocchio malandato, ma ha sofferto parecchio, anche in relazione ad un fastidio sul colleterale mediale. Pedrelli continua nel suo percorso riabilitativo e viene monitorato ogni 3/4 giorni per ottimizzare i carichi di lavoro. Infine Buzzegoli, che presenta una piccola lesione sul muscolo ileopsoas, effettuerà lavoro differenziato, ma sono ottista per il suo recupero”.

Il discorso cade poi sull’eventualità di vedere il terreno del ‘Picco’ rivestito da erba sintetica: “Io sono dell’idea che, piuttosto che andare su un terreno in erba naturale malconcio che, di inverno diventa mollo e con la stagione secca diventa duro, preferisco un campo in sintetico. Il discorso dei presunti infortuni sul un terreno artificiale è invece legato all’adattamento; allenandosi sempre su un terreno in erba sintetica, il sistema neuro-muscolare si adatta a lavorare in una certa maniera; sorgono problemi nel caso di frequente variazione di campi di allenamento. Per di più, realtà come Novara o, nel recente passato, Gallipoli, hanno dimostrato di trarre qualche vantaggio dal terreno in sintetico. Rimane il fatto che, se avessi la possibilità di scegliere tra un buon campo in erba ed un buon campo in sintetico, io, personalmente, sceglierei l’erba naturale, ma non dimentichiamoci che il futuro potrebbe essere un campo con terreno misto”. Le prossime 3 partite rappresentano un crocevia fondamentale per il futuro dei bianchi: “Nell’ultimo mese la squadra ha dimostrato di essere in crescita; un risultato è frutto anche di altri fattori oltre che la condizione atletica. Di certo la squadra è in salute, a parte qualche problemino, ma cercheremo di fare il meglio possibile. Questa è una Società solida, sia economicamente che a livello di organizzazione. C’è la possibilità di fare una programmazione importante e c’è tutta la volontà di raggiungere risultati di un certo livello”.

Fonte: Ufficio Stampa Ac Spezia

Si ringrazia l’Ac Spezia per foto

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