Macalli, duro intervento all’assemblea Figc

“Per non fare sempre la parte di chi sfascia le carrozze dico che venite a raccontare a noi che esiste in questo Statuto un diritto di veto. Lo raccontate a noi che per anni abbiamo presentato un candidato che avete sempre respinto grazie a questa clausola. Siete rinsaviti tutti“. E’ un intervento al vetriolo quello tenuto dal presidente della Lega Pro, Mario Macalli, all’assemblea straordinaria della Figc sulla riforma dello statuto federale presso l’hotel Hilton di Fiumicino. Macalli, in particolare, contesta la proposta di modificare i pesi interni al Consiglio federale che prevede un abbassamento della ‘quota’ della Lega Pro dal 17% al 15 per cento.

“Nessuno di noi – ha sottolineato Macalli – ha rifiutato una revisione della clausola di largo consenso anche se ritengo che in alcuni cassi possa servire alla Figc. Abbiamo rifiutato dal primo giorno la riscrittura dei numeri all’interno della Figc. Tutti rinunciano ma nessuno dice che saremmo passati noi dal 17% al 15% e un altro mondo professionistico dal 17% al 23 per cento”. Sullo stato federale Macalli ha aggiunto che è “stato fatto due legislazioni fa. E’ stato fatto da un funzionario del Coni, quando i principi informatori del Coni c’erano e sono uguali a quelli di oggi. Io dissi, e fui l’unico, che lo Statuto era sbagliato, ma dissi anche che lo accettavo perché accettavo un presidente della Figc e volevo Abete”.

 

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