Macalli lancia l’allarme, Abete lo frena

Che la Prima Divisione (ma anche la Seconda) siano in una situazione economica pressoché drammatica non è una notizia dell’ultima ora. Quasi 40 squadre in estate potrebbe scomparire. Necessari molti ripescaggi dalla D, ma solo per quelle squadre che garantiranno sicurezze economiche, indipendentemente dalla loro classifica sportiva.

Il presidente della Lega Pro Mario Macalli ha messo in chiaro nel consiglio federale svolto nella sede di Firenze che il livello più basso del calcio professionistico italiano è al collasso. Non che in Serie A e B se la passino meglio, ma gli 85 club di Lega Pro hanno già collezionato quest’anno 80 punti di penalizzazione, e anche qui altri ne arriveranno.

Ma il grido di allarme lanciato da Macalli è per l’immediato futuro: dai 30 ai 40 club potrebbero essere cancellati alla fine di questa stagione, per cui tra pochi mesi. Circa 30 società infatti non hanno pagato gli stipendi.

Nonostante il presidente Macalli appaia soltanto più realista del re, non si capisce davvero perché Luigi Abete, presidente della Federcalcio, abbia deciso di bacchettarlo pubblicamente.

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