Foggia, esonerato mister Bonacina

Non gli è stato dato il tempo di arrivare alla gara contro il Foligno in programma domenica prossima. Il Foggia ha, infatti, deciso di esonerare mister Valter Bonacina. L’allenatore ha pagato molto caro la sconfitta interna contro la Reggiana, arrivata al termine di novanta minuti giocati con sufficienza e senza grinta da parte dei rossoneri.

Bonacina è cresciuto, come allenatore, nell’Atalanta, dove, nelle stagioni 2007-2008 e 2008-2009 ha allenato la squadra giovanile degli Allievi Regionali. Dalla stagione 2009-2010 è passato alla squadra Primavera della società orobica. Il 7 gennaio 2010 viene provvisoriamente promosso alla guida della prima squadra, rilevando la panchina del dimissionario Antonio Conte. Il 10 gennaio 2010 esordisce sulla panchina della prima squadra nella trasferta contro il Palermo (1-0 per i rosanero), tornando poi alla guida della Primavera a partire dal giorno successivo, quando la società comunica l’ingaggio di Bortolo Mutti. Nel suo primo anno con la Primavera atalantina, arriva agli Ottavi di finale sia in campionato che in Primavera, venendo eliminati rispettivamente dalla Sampdoria e dalla Juventus. Nel Torneo di Viareggio giunge alle Semifinali, anche qui fatale l’incontro con i bianconeri di Torino.

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La Porta: “Corsa e grinta per la Ternana”

Dopo la sfortunata scorsa stagione, conclusasi con la retrocessione in Seconda Divisione (poi annullata grazie al ripescaggio), la Ternana ha scelto per quest’anno di puntare su un allenatore come Mimmo Toscano e un preparatore atletico giovane ed emergente. Parliamo di Pietro La Porta (nella foto), un tenace 33enne di Mercogliano, in provincia di Avellino. La “cura” per correre tutto l’anno è stata affidata a Pietro la Porta. Un professionista serio e scrupoloso, ma non per questo distaccato: sempre pronto alla battuta e a dispensare consigli, al pari di tutti gli altri membri dello staff. Le sue faticose sedute atletiche, che le “fere” in ritiro hanno potuto sperimentare, danno l’impronta di quanto sul serio questo giovane preparatore atletico prenda la sua professione.

  • Pietro, giovane si, ma con una bella esperienza alle spalle…
    “In effetti si. Ho sempre avuto un amore viscerale per lo sport, ne ho praticati molti. Anche il calcio, fino all’Eccellenza. Per quanto riguarda invece la passione per il lavoro che faccio ora, devo molto a Eugenio Albarella. Un napoletano doc che ha sempre lavorato con Zaccheroni come preparatore atletico. E’ con lui anche adesso e segue la nazionale giapponese. Mi ha insegnato tanto e mi ha fatto maturare”.
  • Chiaro, le tue prime esperienze da preparatore, le hai fatte da giovanissimo…
    “Si. Dopo l’Isef, a 22 anni. Ho iniziato con la “Primavera” del Benevento per approdare in prima squadra a metà anno. Poi sei anni nella “mia” Avellino. “Berretti”, recupero infortunati fino alla prima squadra. Tanto lavoro, tanta esperienza accumulata e soddisfazione nel vedere apprezzato il mio lavoro”.
  • E il contatto con la Ternana come è arrivato? Conoscevi Mimmo Toscano?
    “Non di persona, ma ovviamente ne avevo sentito parlare bene da più parti. A lui sono stato consigliato, ci siamo incontrati e trovati subito a meraviglia. Pensa che anche durante il mio viaggio di nozze ci scambiavamo email, per organizzare al meglio il lavoro. Alla fine eccoci qua a lavorare insieme”.

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La difesa della Cremonese contro la penalizzazione

La Cremonese, società che anela a disputare un campionato di primissimo livello, potrebbe però cominciare il campionato con una forte penalizzazione, che tarperebbe le ali per l’inseguimento al vertice. Le richieste della Procura Federale sono pesanti, per questo è intervenuta la società con una conferenza stampa per spiegare qual è la posizione della Cremonese. Il direttore Generale Sandro Turotti ha iniziato sottolineando che “La Società che rappresento, fin da giorno in cui è scoppiato lo scandalo del calcio scommesse, ha deciso di tenere un rigido silenzio stampa, convinta del fatto che si dovesse lasciare spazio solo ed esclusivamente alle indagini ed agli enti Istituzionali preposti a approfondire quanto fosse realmente accaduto. Non abbiamo mai cercato la prima pagina magari per passare per gli eroi.
Adesso però non possiamo più tacere e vogliamo chiarire in modo forte che non condividiamo per nulla quanto è stato richiesto dalla Procura Federale, ovvero i 9 punti di penalizzazione, senza parlare dell’ammenda economica”.

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Spezia, codice etico per tutti i componenti della società

Importante e bella iniziativa dello Spezia. La società delle Aquile, infatti, ha deciso di adottare un codice etico. Sarà firmato da tutti i compenenti della Società, amministratori, dirigenti, dipendenti, collaboratori ed addetti, e comunque da tutti coloro che agiscono nell’ambito o per conto della Società. Vi mostriamo, nel dettaglio, gli articoli che compongono il codice etico spezzino, una novità assoluta nel panorama calcistico italiano.

  • ART.1

Tutti i destinatari del presente codice devono attenersi a principi di correttezza e assoluto rispetto della normativa vigente nello svolgimento della propria attività e del proprio ruolo, nei rapporti con gli altri soggetti, anche estranei alla F.I.G.C., con privati ed enti anche pubblici.

  • ART. 2

In particolare dovranno uniformare la propria condotta all’assoluto rispetto della normativa federale, con esplicito riferimento ai doveri e ai divieti di comportamento.
Saranno inoltre tenuti ad un comportamento irreprensibile sotto ogni profilo, anche morale, non solo nello svolgimento della specifica attività riferita alla Società ma anche più in generale in ogni situazione anche non espressamente riferita al rapporto con la Società che possa portare discredito alla stessa.

  • ART. 3

Ogni azione o comportamento anche omissivo in contrasto con tutte le vigenti normative, autorizzerà lo Spezia Calcio s.r.l. a rivalersi nei confronti dei responsabili con ogni azione prevista nella vigente normativa anche contrattuale ed imporrà in ogni caso i responsabili al risarcimento dei danni morali e materiali derivanti alla Società.

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Il nuovo Barletta a caccia della Serie B

A Barletta sognano ad occhi aperti. Mancano quattro giorni all’amichevole del 29 luglio contro il Napoli, primo antipasto di un ritorno nel calcio che conta che con la presidenza di Tatò può davvero trasformarsi in realtà. 

La società, che milita nel Campionato di Prima Divisione, dopo il ripescaggio ottenuto il 4 agosto 2010, sta facendo una campagna acquisti faraonica per arrivare in Serie B.

La S.S. Barletta Calcio ha assunto questa nuova denominazione al termine della stagione 2007-08, in occasione del ritorno nel calcio professionistico, abbandonando l’ultima delle varie denominazioni che si erano alternate dal 1995, cioè da quando era sorta la nuova Società dalle ceneri del Barletta Calcio Sport, escluso dai campionati per inadempienze economiche allorquando militava in Serie C1.

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Carrarase, la squadra dei vip che sogna in grande

La chiamano la “squadra dei Vip”. E però, come dargli torto. La verità è che però se non ci fossero stati Cristiano Lucarelli e Gianluigi Buffon, forse, a quest’ora, il calcio a Massa Carrare avrebbe già chiuso bottega. Intanto, ripercorriamo un po’ le gesta della squadra. Unione Sportiva Carrarese Calcio 1908 ha i natali nel 1908, ma solo nel 1919 invece vi fu la prima esperienza ufficiale. La Carrarese giocava nel campo “Augusto Mungai” in seguito chiamato “Campo Fossa dei Leoni”.

Nel 1946 venne ammessa provvisoriamente alla Serie B Nord per aver sfiorato la promozione nel 1943, anno dell’interruzione dei tornei per la guerra. Nel 1955 la Carrarese si trasferì all’attuale stadio comunale “dei Marmi”, impianto che venne inaugurato con la partita Carrarese-Piombino. Nel suo palmares la Carrarese vanta una Coppa Italia Serie C, vinta nel 1983.

Nella stagione 2005/2006 la Carrarese si è salvata dalla retrocessione in Serie D ai play-out pareggiando nella finale di ritorno contro il Castel San Pietro per 1-1 in casa, dopo che l’andata in trasferta si era conclusa con il medesimo punteggio.

All’inizio della stagione 2006/07 la squadra è affidata a Corrado Orrico, l’allenatore che fece vincere alla Carrarese la Coppa Italia Serie C e che la guidò nella stagione più bella degli ultimi trent’anni, la stagione 1982/83, in cui la Carrarese fu una delle protagoniste del campionato di Serie C1 arrivando a sfiorare la Serie B. Dopo un girone d’andata sotto le attese, però, Orrico decide di rassegnare le dimissioni.

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