Da Foligno 4 società impegnate per valorizzare i giovani

Ieri mattina, presso la sede societaria del Foligno Calcio in via Rutili, si è tenuta una conferenza stampa per spiegare le iniziative che alcune società (Foligno, Pavia, Viareggio, Gubbio) stanno attivando per sensibilizzare istituzioni politiche e sportive ed opinione pubblica sui problemi della Lega Pro. Nel corso dell’incontro il direttore generale, Federico Cherubini, su invito della stampa ha anche illustrato i contenuti degli accordi stabiliti dalla Lega Pro in merito alla distribuzione dei contributi legati all’utilizzo dei giovani. Cherubini ha prima spiegato che la Lega utilizza introiti provenienti dal CONI (16 milioni per la Lega Pro) oltre ai proventi (circa 5 milioni di euro) che vengono versati dalle società promosse dalla Lega Pro in B, le cosiddette mutualità (circa 500mila euro versate da ogni società). Rispondendo alle domande dei giornalisti, inoltre, la discussione si è anche spostata sugli ulteriori contributi che erano previsti direttamente da una legge dello Stato, la Legge Melandri, che prevedeva che l’1% dei diritti televisivi (una cifra che ruota intorno ai 10 milioni di euro) fosse destinato alla Lega PRO che, dal canto suo, aveva stabilito che suddetta cifra aggiuntiva, fosse divisa esclusivamente in relazione all’utilizzo dei giovani nelle squadre di Prima e Seconda Divisione. Detto questo, si è giunti a chiarire che suddette spettanze aggiuntive ad oggi non risultano ancora versate. A seguito delle domande in merito, il direttore ha poi chiarito che il mancato versamento di questa cifra aggiuntiva va ad incidere in maniera importante sul futuro di quelle società, come ad esempio il Foligno, che avevano messo a budget, perché previste, cifre considerevoli provenienti proprio da quanto stabilito dalla Legge Melandri.

Dal momento che la  società del Foligno, credendo nella valorizzazione dei giovani (19 su 23 in rosa) risulta quella che li ha utilizzati maggiormente (dovrebbe percepire il 10% delle risorse complessive, la cifra più alta) rischia di essere anche la più penalizzata economicamente. Il Foligno calcio, pertanto, ci tiene a sensibilizzare la stampa, la politica (locale e nazionale) e la cittadinanza per cercare di far comprendere che la situazione in cui si versa è alquanto nebulosa anche in virtù dell’impossibilità di riscuotere cifre aggiuntive che, come detto, potrebbero venire a mancare nonostante una certificazione che facesse optare per compiere scelte anche in base ai soldi previsti dalla legge. Il Foligno calcio, in conclusione, mantiene come suo interlocutore la Lega PRO, inserendo le questioni in oggetto nel contesto da cui si era partiti, la scorsa estate, quando la Lega stessa e la FIGC avevano inasprito i criteri di iscrizione certificando, al contempo, notevoli introiti spettanti alle società che avessero impiegato calciatori giovani.

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