Il Santarcangelo verso San Marino per fare il solletico alle big

E’ al suo primo anno in Seconda Divisione dopo 14 stagioni in Serie D, eppure guardando l’incredibile cammino fin qui messo in archivio sembra sia una delle squadre veterane della categoria. Parliamo del Santarcangelo, compagine emiliano romagnola della provincia di Ravenna, che – allo stato attuale – è unico esempio italiano di società sostenuta direttamente da un’associazione di tifosi. Nel 2009, infatti, il 10% della proprietà è stato acquisito dall’Associazione Sportiva Squadramia.

Quinto posto in classifica dopo 4 mesi di campionato, 26 punti e in piena corsa per un posto nei play off.

Un cammino che segnato da una costante che incide: è una formazione restia al pareggio: una ics nelle prime quattro giornate per poi ritrovars i a raccontare di un pari dopo 11 giornate (non ha mai pareggiato in casa).

O vince (tanto, otto gare finora) oppure il Santarcangelo perde (6 volte). L’obiettivo dichiarato è quello di gettare le basi per il futuro: di rimando, ci si propone di vivere una stagione tranquilla. Nessuno può tuttavia nascondere che, all’insegna dell’appetito che viene mangiando, il campionato del Santarcangelo si è improvvisamente saplancato su scenari che facilitano i voli pindarici.

Domenica si va a San Marino per mettere in scena quello che, a tutti gli effetti, può essere considerato scontro di medio alta classifica: Giuseppe Angelini e Alberto Perugini non possono che chiedere di constatare le belle abitudini evidenziate dalla rosa fino a ora. Carattere da vendere, sacrifici a volontà, qualità del gioco invidiabile. Si rischia di fare il solletico a chi precede in graduatoria: fossero tre punti, qualcuno dovrà per forza di cose fare posto.

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