Signorini, volto giovane e forte del Benevento

Quando scendi in campo e sulla maglia hai un nome – Signorini – allora senti di avere dovere nei confronti di tutti gli amanti del calcio. Quello di tenere alto il nome di tuo padre, Gianluca Signorini, bandiera del Genoa per sette lunghi anni, ucciso dalla Sla a soli 42 anni. Adesso il nome di Signorini è tornato a splendere a Benevento, lontano forse dalle grandi piazze del calcio, ma al centro di una nuova rinascita.

Andrea è figlio d’arte, anche lui difensore come il padre. Domenica, in casa della Ternana, ha marcato un certo Tozzi Borsoi, dimostrando doti da grande difensore. E, per carità, i due mastini Landaida e Siniscalchi sono di sicuro affidabili, ma adesso Nanu Galderisi ha trovato un altro baluardo per il suo Benebento. E gli stregoni hanno un patrimonio da difendere, se è vero che con il Genoa c’è una comproprietà in ballo.

Intanto Andrea Signorini non sente il peso della responsabilità, è venuto a Benevento per giocarsi le sue carte e magari per provare a centrare la serie B. Sfumata la possibilità di raggiungere la capolista Nocerina, bisogna puntare ai playoff, con un Signorini in più per Galderisi.

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