Spezia, sei grande: preso anche Mastronunzio

È il colpo dell’anno in Prima Divisione. E spetta ancora al super Spezia: è stato ufficializzato l’arrivo del bomber Salvatore Mastronunzio. A dare la notizia, l’Amministratore Delegato Giuseppe Spalenza, il Direttore Sportivo Moreno Zocchi e il procuratore del giocatore. Mastronunzio, di proprietà del Siena, giunge in riva al Golfo dei Poeti con la formula del prestito con diritto di riscatto. Un affare, dunque, per la squadra ligure, a cui spetterà soltanto il costo dell’ingaggio annuale.

  • La carriera

Ha debuttato giovanissimo in Serie A con la maglia della sua città natale, l’Empoli, l’8 marzo 1998 in una gara contro il Bari. Successivamente è stato mandato a fare esperienza in varie squadre di Serie C, categoria dove è rimasto fino al 2003. In seguito ha giocato in Serie B con Ascoli e Frosinone. Dopo una parentesi al Foggia che gli è fondamentale per ritrovare il vizio del gol, nell’estate 2007 passa all’Ancona, in cui ha contribuito in maniera determinante alla promozione in Serie B con 15 gol in campionato e 3 nei play-off.

Nella stagione 2008-2009 è rimasto in biancorosso e si è affermato come capocannoniere e leader della squadra, segnando 17 gol in campionato e 2 reti nei due match di play-out contro il Rimini che hanno permesso all’Ancona di salvarsi e rimanere in Serie B. Il 21 novembre 2009 Mastronunzio firma una storica doppietta nel derby al “Del Duca”, che grazie anche alla rete di Colacone, porta alla vittoria i dorici, vittoria che mancava sul campo dell’Ascoli dal 1942. In tutto l’anno 2009 Mastronunzio ha segnato 20 gol in 40 partite di campionato ed è il secondo goleador fra serie A e serie B (prima di lui soltanto Diego Milito con 22 gol).

Leggi il resto

Paolo Rossi alla Reggiana, un gradito ritorno

I cavalli di ritorno non hanno mai portato grandissima fortuna nel calcio, ma nel caso del bomber Paolo Rossi – vista la qualità dell’attaccante – si può tranquillamente fare un’eccezione. La Reggiana
ha, infatti, riportato a casa l’attaccante torinese con un contratto per due anni, dopo che nella stagione 2009-10, con la maglia amaranto, Paolo Rossi collezionò 23 presenze condite da 9 reti.

 

“Ricomincio da dove avevo lasciato”. Si è presentato così Paolo Rossi al suo ritorno a Reggio. Il 28enne attaccante è stato ufficialmente presentato nella sala stampa dello stadio, con il presidente di A.C. Reggiana 1919 Alessandro Barilli e il responsabile dell’area tecnica Tito Corsi a fare gli onori di casa. “Ringrazio la società granata per la fiducia – ha affermato Paolo Rossi – e i tifosi che mi sono sempre stati vicini: li saluto con affetto e prometto loro che darò il massimo per fare bene. Ho tanta voglia di conoscere i miei nuovi compagni e di riabbracciare i vecchi che già conosco. Sono molto entusiasta di questa seconda esperienza a Reggio. Due stagioni fa il grave infortunio arrivò ad interrompere un momento molto bello, ci tenevo particolarmente quindi a tornare per riprendere il discorso. Trovo una società seria, una piazza importante per il calcio, non mi sono quindi certo mancate le motivazioni”.

Paolo Rossi ha siglato un accordo per due stagioni con la Reggiana. A Reggio è arrivato ben allenato avendo svolto fin qui la preparazione col Ravenna. I test medici effettuati hanno confermato la sua piena integrità. “Sto bene – conferma il giocatore – e non vedo l’ora di iniziare”.

Leggi il resto

Murolo si presenta: “A Spezia per vincere”

E’ da ieri agli ordini di mister Gustinetti e del suo staff; Michele Murolo, difensore classe ’83, appena arrivato dalla Campania, è entusiasta per l’inizio di questa nuova avventura:
“Avevo già da tempo fatto la mia scelta; avevo solo lo Spezia in testa, è per me la scelta migliore in assoluto. Una Società come questa non è facile trovarla e non solo in Prima Divisione e in Serie B. Ci sono delle ambizioni importanti e solo felice di far parte di questo progetto”
A Salerno lo scorso anno, ma una vita legata al Real Marcianise
“Ho giocato 8 anni a Marcianise, da quando avevo 17 anni; li sono diventato prima uomo poi giocatore, un’esperienza che porterò dentro per tutta la mia vita, come i due campionati vinti. Anche lo scorso anno a Salerno sono stato benissimo; nonostante tutte le difficoltà, le penalizzazioni, abbiamo sfiorato la B davanti a 35000 spettatori che vivono di calcio, affamati di calcio, certe cose non si dimenticano. Se la Salernitana avesse avuto una società alle spalle come quella dello Spezia, sarebbe in Serie Cadetta, non ho dubbi”.

Leggi il resto

Taranto, dall’Andria arriva Di Bari

L’Associazione Sportiva Taranto Calcio comunica di aver ceduto a titolo definitivo all’US Sampdoria il centrocampista Oscar Branzani. Al giovane calciatore campano i migliori auguri per un futuro ricco di successi … Leggi il resto

Spezia-Vannucchi fino al 2012

Lo Spezia ed Ighli Vannucchi insieme fino al 2012. Questa mattina il fantasista aquilotto ha incontrato la dirigenza bianca confermando l’intenzione di onorare il contratto in essere, che vede il … Leggi il resto

Tacchinardi e Crema, una storia da raccontare

Intervista esclusiva del sito ufficiale del Pergocrema ad Alessio Tacchinardi, grandissimo centrocampista della Juventus, che dopo aver girato mezza Europa è tornato da dove era partito, da Crema. Ecco le sue parole.

Con la Juventus ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Alessio Tacchinardi è un cremasco che ha raggiunto i massimi vertici calcistici, ma è soprattutto un ragazzo molto legato alla sua famiglia e alla sua città.

Comincia tu, raccontandomi qualcosa di te.

“Ho iniziato nella Pier Giorgio Frassati a San Bernardino, giocavo con i ragazzi più grandi di me all’oratorio e lì ho avuto la prima soddisfazione perché, giocando un torneo con giocatori più grandi di me ho vinto il trofeo per il miglior giocatore e capocannoniere. Poi sono passato per dieci anni al Crema e da lì all’Atalanta e ho iniziato la trafila faticosa che fanno migliaia di ragazzini, spinti da sogni e speranze. In quei momenti non sai se i tuoi sacrifici saranno premiati, rinunci a molto, al tempo con gli amici, ai fine settimana, alle gite. Conta molto anche la fortuna e la voglia di arrivare. A 15 anni mi stavo disamorando del calcio, avevo un tecnico all’Atalanta a cui non piacevo, poi è arrivato Prandelli e un mese dopo ero capitano degli Allievi Nazionali. Ho esordito a 17 anni in prima squadra all’Atalanta e a diciannove anni sono partito per Torino.

Da juventino, arrivare alla Juventus sarà stata la realizzazione di un sogno… “Andavo a vedere Platini al Comunale, quindi vivere quei campi da protagonista mi scatenava grandissime emozioni. L’organizzazione della Juventus è straordinaria, penso che con Inter e Milan siano le uniche squadre d’Italia ad avere un livello così alto nella gestione della struttura.”

Leggi il resto