Cessione Piacenza asta deserta, verso la fine della storia

Ancora un’asta deserta: nessuna offerta nemmeno nel corso della terza chiamata e a questo punto il Piacenza F.C. 1919 è in procinto di salutare il calcio professionistico. Sul tavolo – nel corso dell’appuntamento di venerdì 15 giugno 2012 – c’è solo un’offerta per la salvaguardia del nome e del marchio del club presentata dal comitato “Salvapiace”.

Il procuratore fallimentare, Franco Spezia, non si dà tuttavia per vinto e pare volersi aggrappare all’ultimo barlume di speranza:

“Visto che l’esercizio provvisorio scadrà lunedì prossimo qualcuno potrebbe ancora farsi avanti. È evidente, però, che le condizioni non cambiano: è poco probabile che chi ha rinunciato finora decida di esporsi in extremis”.

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Cessione Piacenza seconda asta deserta, c’è la terza?

Cessione Piacenza, deserta anche la seconda asta: a fallimento in corso – dallo scorso marzo – è scaduto alle 12.30 di giovedì 7 giugno 2012 il termine per la presentazione delle offerte relative all’acquisto del club ma il bando è andato a vuoto.

Nonostante ciò, il curatore fallimentare Franco Spezia pare non volersi arrendere neppure di fronte all’evidenza e sarebbe deciso a chiedere al Tribunale la possibilità di proporre ad eventuali interessati una terza occasione, a condizioni ancor più favorevoli (tra base e debito sportivo, oggi sarebbero bastati circa 500mila euro).

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Asta Piacenza Calcio 8 giugno 2012

Secondo tentativo per la cessione del Piacenza calcio: dopo il nulla di fatto durante la prima asta per rilevare i diritti del club emiliano, ecco l’altra data utile, quella dell’8 giugno 2012 quando andrà in scena la seconda asta che partirà da un importo base ridotto del 25% rispetto a quello iniziale: se andrà deserta anche questa il Piacenza sparirà dal calcio.

I curatori fallimentari, l’avvocato Franco Spezia e il commercialista Germano Montanari, hanno illustrato i termini del nuovo bando.

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Vendita Piacenza Calcio prima asta il 24 maggio 2012

Primo appuntamento per riscrivere il futuro del Piacenza Calcio: giovedì 24 maggio 2012, infatti, presso il Tribunale di Piacenza si terrà la prima asta per l’acquisizione dei diritti del club emiliano. Il prezzo base è di 574mila euro: le offerte andranno presentate in busta chiusa alla cancelleria fallimentare dello stesso Tribunale entro le ore 12 di mercoledì 23 maggio.

Ogni concorrente dovrà impegnarsi a mantenere il nome Piacenza nella ragione sociale e depositerà, a titolo di cauzione, un assegno circolare pari al 10% del prezzo offerto. Il bando, presentato dal curatore fallimentare Franco Spezia, prevede che possano partecipare alla procedura competitiva (denominazione giuridica dell’asta) concorrenti che siano necessariamente imprenditori collettivi con veste di srl o spa e con capitale sociale interamente versato non inferiore a 100mila euro.

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Il Piacenza Calcio vale un milione e mezzo di euro

Un milione e mezzo di euro: questo il valore del Piacenza Calcio e la somma che – di rimando – dovrà spendere chiunque abbia intenzione di rilevare a fine stagione il club emiliano, già fallito e gestito dai due curatori fallimentari, l’avvocato Franco Spezia e il commercialista Germano Montanari, nominati nelle scorse settimane dal Tribunale di Piacenza.

Sono stati proprio questi ultimi a definire il valore del club nell’istante in cui hanno presentato un progetto volto non solo al salvataggio ma anche allo sviluppo della società.

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Piacenza Calcio verso il default: situazione disperata

Caos dalle parti del Garilli: dopo la messa in mora dei calciatori, sono scaduti i contratti tra il Piacenza calcio e i fornitori. Trattative in corso tra l’Italiana srl e l’imprenditore Giorgio Lobbia, interesse del sindaco e altra penalità in arrivo.

Vicini al fallimento

Ebbene si. Anche i contratti in essere (ormai non più) tra il club emiliano e i fornitori sono scaduti (ieri): a occuparsi di manutenzione ordinaria e straordinaria presso il centro sportivo sono i dieci dipendenti della società. In quanto creditore, ciascuno dei fornitori del Piacenza si è già prodigato per il ritiro dei macchinari, delle attrezzature e del personale di sua competenza. per il Piacenza, da oggi, non lavora più nessun appaltatore: ci si deve arrangiare, come nelle migliori tradizioni partenopee, e a illustrare lo stato delle cose è stato il segretario, Paolo Armenia, le cui parole sono state riprese dall’Ansa:

“Ci siamo riuniti ieri sera assegnandoci le varie mansioni. Non vogliamo passare per eroi: come dipendenti, siamo preoccupati per noi e per le nostre famiglie”.

Situazione stipendi

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Caos Piacenza, Massacci saluta

Il Piacenza Calcio è davvero sull’orlo del baratro, nonostante la squadra stia cercando di far dimenticare sul campo le delusioni extracalcistiche. Non sempre riesce, eppure basterebbe lo stesso impegno e carattere mostrato domenica sul difficile campo del Portogruaro anche in seno alla società.

Dev’essere cessione? Cessione sia. Ma con serietà, please. Accade ora che regni il caos. Stefano Massacci, uno dei personaggi chiave che hanno ruotato intorno al club nelle ultime settimane in virtù di quell’interesse iomprenditoriale mostrato verso l’acquisizione della società emiliana, si tira indietro a soli due giorni dalla ricezione della lettera inviatagli dal presidente in pectore Fabrizio Garilli.

Nessuna risposta soddisfacente da Garilli alle richieste avanzate ha spinto Massacci a chiamarsi fuori: solo strategia? Fosse così, verrebbe da dire che – pur riconoscendo alle trattative dinamiche complesse – è arrivato il momento di finirla. Perchè storia, blasone e dignità costruiti nel corso degli anni non meritano tale spreco. Da Massacci a Garilli:

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