Taranto versione trasferta: imbattuto e senza tifo. La libertà non si Tessera

Se non é un record, poco ci manca. Il Taranto non perde in campionato dal 9 gennaio del 2011, Taranto-Atletico Roma 0-1, mentre fuori casa è imbattuto dal 12 dicembre 2010: Viareggio-Taranto 2-0.

I toscani, tra l’altro, saranno proprio i prossimi avversari domenica allo stadio Iacovone, match in programma per la quinta giornata del campionato di Lega Pro Prima Divisione Girone A. In campionato, il Taranto di Davide Dionigi ha sino ad ora subito tre sconfitte di cui due lopntano dallo “Iacovone” (28-11-2010 Siracusa-Taranto 1-0 e 12-12-2010 Viareggio-Taranto 2-0) oltre a quella casalinga con l’Atletico Roma. Dionigi sulla panchina del Taranto ha conquistato 29 punti in casa e 18 fuori casa da quando siede sulla panchina rossoblu.

Il pareggio di Sorrento, ha portato in dote quello che può essere considerato un ottimo punto. La squadra rossoblù ha dato vita ad una prova di forza e di grande maturità. Il Taranto era chiamato a confermare quanto di buono fatto vedere sin qui (tre vittorie in altrettanti match) ed il suo valore come gruppo in casa di una sicura protagonista nella lotta promozione. D’altronde i nomi di Bondi, Ginestra, Croce (squalificato), Nocentini sono un’assoluta garanzia.

Il solito Taranto raffazzonato, però, non si piega e non si spezza, ribattendo colpo su colpo anche se Bremec, in più di un’occasione, è stato chiamato agli straordinari. Una partita che ha vissuto di folate alternate a momenti di pausa da una parte e dall’altra, con quel penalty sbagliato nel secondo tempo che urla ancora vendetta. Se il sinistro di Rantier avesse “bucato” la rete, a quest’ora staremmo parlando di un probabile successo di un’importanza fondamentale per il proseguo del campionato. Ma tant’é: il calcio é anche e soprattutto questo.

Chiudiamo, infine, sottolineando ancora una volta come ai tifosi del Taranto, come a quelli di tutte le altre squadre di calcio professionistico, sia stato impedito di poter seguire i colori più belli del mondo perché hanno scelto di restare uomini liberi evitando il tesseramente forzato a cui lo Stato ha chiamato tutti i supporters “sani” d’Italia. Continuando di questo passo, gli stadi resteranno sempre più desolatamente vuoti.

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