Cavese, paura per nuove penalizzazioni

Per la serie: i problemi non finiscono mai. In casa Cavese, con i cinque punti di penalizzazione, già la situazione di classifica è precaria. Ciò nonostante, a gennaio – il 4 e il 13 – verranno celebrati due processi per i metelliani, ancora per problemi causati dalla vecchia gestione. In poche parole: la Cavese rischia di perdere altri tre punti in classifica (per un totale di otto). Sui punti di penalizzazione richiesti dalla procura federale la Cavese non ha possibilità di appellarsi. Se non nella terziarietà della colpa. Ovvero: i danni sono stati fatti precedentemente, non quest’anno. Dunque, bisogna solo avere fiducia e sperare e nella clemenza della Corte.

La Cavese dovrà rispondere dei mancati pagamenti di maggio e giugno per quei calciatori che avevano depositato il doppio contratto, ed è il caso di Di Stani, Pozza, Russo, Maiorano, Santarelli e Scartozzi; una situazione che si è protratta per mesi e potrebbe determinare la perdita di due punti per i metelliani. Questo nel primo processo, quello del 4 gennaio. Poi il 13 si discuterà del deferimento per non aver rispettato i criteri organizzativi e potrebbe arrivare una penalità pari a un punto.

L’avvocato Chiacchio si impegnerà per difendere la Cavese, ma sarà difficile cavare un ragno dal buco. Ecco le sue parole al quotidiano “La Città”:

Giá tre mesi fa lanciai l’allarme per quei contratti che erano stati depositati. Alcuni di questi giocatori hanno fatto la denuncia alla Procura federale. Il mio appello è rimasto completamente inascoltato. Le responsabilitá non so a chi debbano essere attribuite, perché ad esempio i contratti sono dello scorso campionato – aggiunge Chiacchio – però è stato scellerato non provvedere nei tempi dovuti alle soluzioni. I miei sforzi di 7 mesi sono risultati vani, con tutte le impugnazioni in tutte le sedi. Sono rimasto da solo a lottare, e solo il mio intervento consentì alla Cavese di iscriversi. Ho protratto i tempi dal marzo scorso, per questa situazione, che tutti conoscevano, ma nessuno ha mai ascoltato”.

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