Avellino – Como diretta web: 3-3. Ripa e Filippini (2), Millesi e Zigoni per i locali. Cosa ha fatto D’Angelo?!

Avellino – Como diretta web: 3-3
Rete: 16′ Ripa (C), 7′ st rig. e 31′ rig. Filippini (C), 20′ st Millesi, 30′  st Zigoni (A), 45′ st D’Angelo (A)

Modulo speculare – il 4-3-3 – e paiono coincidere anche gli obiettivi di stagione, sebbene il Como si trovi in una posizione di classifica leggermente migliore (19 punti a 15) e possa sfruttare l’occasione di una eventuale vittoria ad Avellino per avvicinarsi ulteriuormente alle primissime posizioni della graduatoria di Prima Divisione A. Lo stadio Partenio Lombardi saprà accomunare per una sera irpini e lariani nel ricordo sempre vivo del grande Adriano Lombardi, compianto centrocampista che ha militato, nel corso della carriera, in entrambi i club e deceduto il 30 novembre 2007 per un male incurabile. Sarà toccante ma sarà una festa.

L’augurio esplicito è che le due squadre sappiano sul campo – con correttezza e rispetto – onorare tale ricorrenza. La certezza è che – sugli spalti, tra i vessilli e le ugole della curva sud – si repirerà un clima particolarmente coinvolgente.

Rispetto alla gara, un paio di premesse: è – nello specifico – il primo degli anticipi stagionali di Lega Pro ma, da oggi in poi, seguiranno tuti gli altri. Da qui alla fine della stagione. Il secondo: controbattere alle logiche dei diritti televisivi e alle opportunità – o meno – che del calcio ne possa beneficiare innanzitutto il tifoso che si reca allo stadio pare oggi discorso antiquato come una scarpa degli anni Trenta. Non saprei dire se è un bene o un male: penso al piacere di chi finalmente può guustarsi il suo Avellino o il suo Como dalla poltrona di casa ma penso anche che gli stadi, sempre più, saranno locus amenus. E se il principio attecchisce anche in Lega Pro significa forse che alle società sta bene così.

Non pare azzardato ipotizzare un successo dei lariani: lo dicono le statistiche. Gli irpini, che tra le mura amiche non sanno pareggiare, in casa vincono (tre volte) o perdono (3 volte). Altrettanto netto il cammino del Como fuori casa, dove i lariani non hanno mai pareggiato, cogliendo tre successi e due cappao.

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Adriano Lombardi sempre nel cuore: c’è solo un capitano

Avellino – Como nel segno di Adriano Lombardi

Lui e Ago. Sono cresciuto portandoli sempre nel cuore e vivo con la ferma convinzione che Adriano Lombardi e Agostino Di Bartolomei non potrò mai dimenticarli. Allora, ogni anno.
Ogni anno, il 30 novembre e il 30 maggio sono momenti di ricordo indissolubile. Mi ritaglio un angolo tutto mio e provo a riviverli in maniera esclusiva. Consapevole che il ricordo di quel giorno a Mercogliano – quando Lombardi, già malato di Sla e a una fase avanzata della malattia – ho potuto vederlo da vicino e le immagini di quella dannata partita del 1984 che la Roma perse in casa contro il Liverpool resteranno lì per sempre. In tasca.

Due campioni. Con la palla e senza. Altrettante Bandiere che hanno saputo restare issate nella gloria del gioco del calcio allo stesso modo in cui hanno fatto breccia nei sentimenti dei tifosi che ne hanno potuto ammirare le gesta. Li accomunava quel modo d’essere persone per bene, mai al di sopra delle righe. Li ha uniti una fine drammatica, infelice.
Centinaia di migliaia di righe a volte sono eccessive. Altre ancora, appena sufficienti. E in alcuni casi, i fiumi di inchiostro sembrano controproducenti. Perché fai fatica a esprimere quello che – quando te lo racconti nel silenzio di un attimo costruito tutto per te – è impresso nella mente.

Un suicidio e un male incurabile. Un colpo di pistola alle 8.50 del 30 maggio 1994 e il lento – ma crudele – avanzare di un mostro cui ancora non si sa replicare. Un mostro che finì di agire il 30 novembre 1997. Non occorreva essere sostenitori della Roma, del Como o dell’Avellino per mostrare lacrime vere, cadute a fiotti. Partecipazione sentita, come quando accadono cose che scavano un solco nelle esistenze.

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Siracusa, mancano gli stipendi: rischio penalità. La squadra: “Obiettivo serie B”

Il giro di vite determinato dalla mannaia che si sta abbattendo su più di una squadra di Lega Pro per differenti inadempimenti societari rischia di aggravare ulteriormente la posizione del Siracusa, che già convive con una penalizzazione di 3 punti assegnati in due diufferenti momenti.

La Giustizia Sportiva non perdona e ha già adocchiato in maniera significativa il club siciliano che – per ammissione stessa della società – ammetteva di non aver adempiuto alle scadenze dello scorso lunedì in relazione agli emolumenti dovuti. Nella denuncia dei vertici societari, il dito finisce contro il Comune, che non avrebbe ancora liquidato il contributo destinato alla società, e contro la Lega Pro per il ritardo nella restituzione della fidejussione relativa alla passata stagione.

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16a / Classifica marcatori Seconda Divisione B: Fioretti e Clemente ancora davanti

Giordano Fioretti sta sempre in cima e, dopo sedici giornate della Seconda Divisione B, la classifica marcatori conferma la leadership della punta del Gavorrano, cui solo Giampietro Clemente (Perugia, a secco nell’infrasettimanale) riesce a stare a ruota con 12 marcature.

Staccato di tre gol la punta della Paganese, Luca Orlando mentre a otto segue una coppia costituita da Fabio Ceccarelli dell’Aprilia e Piero Balistreri del Campobasso. Un terzetto a sette: Pasquale Carotenuto (Arzanese), Francesco Morga (Giulianova) e Umberto Improta (L’Aquila). Un sestetto appaiato a 5 marcature.

Le prime posizioni:

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14a / Classifica marcatori Seconda Divisione A: in gol Perna e Graziani

In testa alla classifica marcatoiri della Seconda Divisione A resta Gianluca Lapadula, San Marino, con nove reti all’attivo. A ruota, Ivan Graziani del Santarcangelo.

Seguono con sette marcature Max Varricchio – Cuneo – e Massimo Perna (Treviso) reduce dalla doppietta in casa della Giacomense. Appena dietro, con sei centri realizzati finora, ben sette calciatori: oltre alla coppia del Poggibonsi (Nicola Falomi e Manuel Pera) troviamo Riccardo Taddei del Casale, Daniele Degano dell’Alessandria, Andrea Brighenti della Sambonifacese, Matteo Serafini della Pro Patria e Daniele Rosso in quota alla Virtus Entella.

Tra i bomber assiepati nelle prime posizioni, oltre a Perna l’unico ad essere andato in gol nell’ultimo turno è stato Graziani, il cui acuto ha permesso al Santarcangelo di liquidare il Borgo a Buggiano.

Le prime posizioni

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Verso Spal – Foggia: Vecchi necessita di punti

E’ crisi nera per la Spal che non vince da un mese e mezzo, nel corso del quale ha raggranellato solo un punto in virtù dell’unico pareggio in cinque gare: a conti fatti, le altre quattro hanno coinciso con altrettante sconfitte che hanno contribuito – insieme alla penalità di 2 punti – a rendere la posizione di classifica particolarmente insidiosa e critica. La zona retrocessione è a un passo e pare sempre più delicato il destino del tecnico Stefano Vecchi, sebbene la società abbia puntualmente – e in maniera convinta – confermato la fiducia al mister.

Diventa fondamentale, per superare il momento delicato, il sostegno e la compattezza del gruppo ma pare altrettanto evidente che il tecnico necessiti di punti per invertire un trend pericoloso.

I buoni segnali manifestati nel corso della sfida interna contro la Ternana (0-0) non si sono poi consolidati successivamente: la sconfitta rimediata contro la Reggiana ha destato allarme per la corposità del punteggio (3-0) e per la sensazione che la squadra sia incappata in pause inspiegabili nel corso della gara.

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