In casa stabiese è ormai febbre a mille per la finale di andata dei play off. Come di consueto, mister Braglia sta curando la preparazione, in ogni minimo particolare, senza tralasciare nulla. Prima di passare ad analizzare l’avversario, l’Atletico Roma, il tecnico ritorna sulla gara di Benevento: “Alla vigilia della gara contro i sanniti ricordo bene ciò che la stampa scriveva riguardo alle nostre possibilità, però si sa che la carta conta fino ad un certo punto poi è il campo a parlare e dare i verdetti”. Il tecnico coglie l’occasione per raccontare un aneddoto risalente alla gara casalinga giocata contro il Benevento: “Prima del match giocato in casa contro i giallorossi, mister Galderisi mi ha sussurrato alcune frasi che io ho riferito alla squadra solo domenica scorsa. Alla fine però ho avuto ragione io!” . La gara contro i capitolini nasconde tante insidie, a partire dall’elevato tasso tecnico della compagine, composta da uomini che hanno disputato diversi campionato della massima serie: “E’ estremamente riduttivo ragionare sulla base di discorsi teorici in quanto solo il campo è il vero giudice. E’ notorio che nel calcio ogni partita presenta delle difficoltà, per cui se non sei adeguatamente concentrato rischi di fare brutte figure”.
La carica di Padella: “Atletico Roma, per la B manca poco”
Emanuele Padella non è, per l’Atletico Roma, soltanto l’uomo della provvidenza. Già perché il gol che ha permesso alla squadra romana di superare il Taranto e giocarsi la finale promozione contro la Juve Stabia è solo la ciliegina sulla torta di una splendida stagione, tant’è che su Padella pare ci siano anche gli occhi della Roma.
Il calciatore si è raccontato al sito “postpartita.it” e noi vi riproponiamo alcuni stralci dell’intervista. Proprio a partire dalle emozioni del gol di domenica scorsa.
“Ho provato una gioia indescrivibile. Sono sedici anni che indosso questa maglia e per me che ho solo ventidue anni è stata un’emozione grandissima firmare il gol che è valso la qualificazione in finale. Ora vogliamo far entrare la Roma calcistica nella storia, portandola ad essere la prima città italiana ad avere tre squadre nei due massimi campionati”.
Padella in questa stagione si è messo in mostra non solo per le qualità difensive, ma anche per le ottime capacità in fase realizzativa. “Per la mia crescita in fase difensiva devo ringraziare Lopez, Incocciati e Chiappara: loro sono stati fondamentali, mi hanno fatto crescere velocemente con i loro insegnamenti, curando ogni particolare del mio ruolo. In fase di realizzazione, invece, mi ispiro a Daniel Ciofani, che in questi ultimi anni mi ha dato una grossa mano spiegandomi bene i movimenti del centravanti”.
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Foggia, una lettera anche per Zeman
Dopo la Lettera aperta di Zeman al Foggia, al presidente, ai dirigenti, ai tifosi e alla città, ecco la risposta da parte della società.
- Caro Zden
ě
- k,
Siamo delusi. Leggendo le tue ultime dichiarazioni non riconosciamo l´amico a cui abbiamo dato tanto, e da cui tanto abbiamo ricevuto nel corso della nostra vita e, soprattutto, dell´ultimo anno.
Non credevamo che tu potessi lasciare il Foggia e non vogliamo entrare nel merito della tua decisione di lasciare la famiglia Casillo, ma non possiamo essere d´accordo con le tue ultime considerazioni.Sei sempre stato a conoscenza dei programmi della società: insieme abbiamo concordato che avremmo fatto una squadra seguendo in tutto e per tutto le tue richieste, dal ritiro all´acquisizione dei calciatori con varie formule di partecipazione (diritti di riscatto, comproprietà…), come abbiamo sempre fatto in passato. Insieme abbiamo pensato di poter vincere in maniera pulita e contro tutti. Tutto questo è sempre stato il pensiero comune di tutti noi del Foggia e ti è stato ribadito in tutti gli ultimi incontri.
Al Bassano la Coppa Disciplina
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Atletico Roma, un po’ di chiarezza sulla questione stadio
L’Atletico Roma nella persona del presidente Mario Ciaccia e dell’a.d. Davide Ciaccia intendono precisare alcuni significativi aspetti della vicenda legata allo stadio Flaminio che non corrispondono alla reale situazione oggettiva che la società capitolina si trova suo malgrado a SUBIRE ed affrontare . E l’AD. Davide Ciaccia è chiaro ed esplicito nelle sue affermazioni.
“Voglio precisare – aggiunge Ciaccia- che ho sempre sostenuto come l’Atletico Roma, rappresenti un terzo polo importante per la nostra città e non c’è mai stata la volontà di abbandonare la Capitale. Ho scelto Roma ed il progetto di costruire una realtà calcistica professionistica importante, anche quando personalmente avevo la possibilità di poter acquisire altri club lontano da Roma e dalla Regione Lazio, e non l’abbiamo fatto perché credevamo in questo progetto. La realtà è assai diversa. Non SI PUO’ più giocare allo Stadio Flaminio, a cominciare dalla finale dei play-off ed in questo il Questore di Roma al momento, è stato chiaro e irremovibile . E’ di ieri infatti, la novità che dopo 71 gare giocate allo stadio Flaminio nelle ultime due stagioni, si è deciso che le condizioni di sicurezza ad oggi,non siano più idonee.!!!! Vorrei anche aggiungere che sempre per la questione del Flaminio, siamo stati penalizzati con un’ammenda anche dalla Lega Pro nella passata stagione, quando è stata presentata la documentazione per ottenere la Licenza di iscrizione al campionato. Peraltro nonostante l’impegno e la disponibilità delle Istituzioni e del CONI alcune procedure burocratiche non permettono in tempi brevi la soluzione del caso, e per questo motivo stiamo valutando alcune ipotesi di impianti, diversi dalla città di Roma e dal Flaminio perché entro il 30 giugno p.v. forse non tutti lo sanno, a prescindere dalla categoria di pertinenza, dobbiamo iscrivere la squadra al campionato con la scelta definitiva e documentata dell’ impianto sportivo idoneo ad accogliere le gare ufficiali .