Capuano, la Paganese e quell’occasione sciupata…

Eziolino Capuano scuote la testa e sa che a Monza la sua Paganese ha sciupato una ghiotta occasione. Quella, cioè, di mandare a –4 la squadra brianzola e quella di avvicinarsi ancor di più alle squadre che lottano per uscire dalla zona playout. Quindi, dopo lo zero a zero del “Brianteo”, in casa Paganese il bicchiere è più mezzo vuoto he mezzo pieno, e Capuano non si dà pace per l’occasione gettata al vento. “Abbiamo giocato timorosi e chiusi per paura di non perdere ma, visto che da gennaio abbiamo la difesa meno battuta di entrambi i gironi, avremmo dovuto osare di più. Io ci ho provato, mantenendo fino all’ultimo le tre punte e un trequartista. Purtroppo abbiamo sprecato tante occasioni, come le due ripartenze in superiorità numerica, l’ultima addirittura al 93’. Abbiamo dimostrato solidità tattica e difensiva, e siamo al quinto risultato utile consecutivo, ma non sono contento”. Non può esserlo un allenatore che vede la sua squadra subire pochissimo e però non arrivare quei tre punti che sono necessari per avere almeno la certezza di giocare i playout. Capuano però preferisce guardare avanti.

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Monza, Verdelli lascia. Motta nuovo allenatore

Corrado Verdelli non è più l’allenatore del Monza. E’ stato infatti risolto di comune accordo il contratto che legava la società Biancorossa al sig. Verdelli, al quale vanno i ringraziamenti per la professionalità mostrata durante il lavoro svolto in questi mesi, augurandogli le migliori fortune per il prosieguo della sua carriera.

La guida tecnica della Prima Squadra viene affidata al sig. Gianfranco Motta,  che nel pomeriggio dirigerà il suo primo allenamento al Centro Sportivo Monzello.

Il nuovo allenatore verrà presentato alla stampa venerdì 1 Aprile (ore 18) presso la Sala Stampa dello Stadio Brianteo.

  • La carriera
  • Da calciatore

Terzino, esordì in Serie C con il Lecco nella stagione 1970-71; con la squadra bluceleste giocò per cinque stagioni, ottennendo una promozione in Serie B nel 1971-72. Nel 1975 passò al Pescara e con gli abruzzesi debuttò in A nel 1977-78, giocando poi 24 gare in massima serie. Chiuse con il calcio giocato nel 1985, dopo aver indossato anche le maglie di Monza (squadra con cui conquistò una nuova promozione in B nel 1981-82) e Pavia.

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Dionigi e il Taranto “ammazzagrandi”

Ormai l’etichetta di “ammazzagrandi” al Taranto di mister Dionigi non gliela toglie più nessuno. Sulle rive joniche, dopo le tre sberle rifilate al Benevento di Galderisi, la squadra rossoblu domenica si è tolta la soddisfazione di battere la Nocerina, formazione che è al comando del girone B, era imbattuta da 21 settimane (un’eternità nel calcio moderno) ed ha praticamente già un piede in serie B. Contento e soddisfatto e come non esserlo! – mister Dionigi, che però sa che il cammino non è ancora concluso. Ecco la sua disamina della gara con i molossi: “La Nocerina ha disputato venti minuti di ottima fattura, anche se proprio nel primo tempo è stato il Taranto ad ottenere il vantaggio. Nella ripresa, però, siamo entrati in campo più cattivi: la capolista era venuta qui per vincere, pensando di chiudere anticipatamente, allo Iacovone, il discorso campionato. Invece ha subito il colpo della sconfitta”. Si può sopperire alla manovra mnemonica ed all’organizzazione dell’avversario: “Questa era una gara in cui occorrevano cuore e grinta- confessa il trainer modenese- Stiamo diventando forti dentro, come voglia di vincere, di fare risultato. Avevo detto ai miei di partire forte: non c’erano tensioni che tenessero, stavolta”.

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Ravenna, patron Fabbri: “Siamo un po’ sotto tono”

Nel dopo partita di Ravenna-Spezia il presidente Fabbri ha ammesso ai microfoni di radio International di aver visto un “Ravenna sotto tono. Eravamo anche partiti bene, con l’occasione capitata a Rosso che poteva cambiare la partita ma poi ci siamo innervositi per alcuni fischi dell’arbitro non molto normali. Siamo partiti infatti con qualcuno che ci teneva il freno a mano tirato e poi ci siamo complicati la vita da soli con quell’errore clamoroso di Tagliani perché da quel momento siamo andati in confusione. Insomma, è andata molto male, perché ci aspettavamo di ripetere la gara col Pavia e invece mentalmente non eravamo gli stessi. Comunque per noi resta tutto come prima: abbiamo sempre detto che prima dobbiamo trovare la salvezza e speriamo di raccogliere in fretta i punti che ci mancano, per poter essere più sereni. Avevamo fatto delle considerazioni più positive ma siamo stati portati alla realtà con le due trasferta a Verona e Alessandria e con la partita di oggi”.

Anche nelle dichiarazioni rilasciate a Radio International, il tecnico Leonardo Rossi ha preso le difese di Massimiliano Tagliani.

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Cavese, Melotti si sfoga: “Difficile giocare in queste condizioni”

In casa Cavese la situazione continua ad essere molto incandescente, anche all’indomani dell’ottimo pareggio contro una formazione importante come la Virtus Lanciano. A fine gara, mister Mauro Melotti degli aquilotti conferma le dimissioni.

“Ho rimesso il mio mandato nelle mani del direttore Maglione, deciderà lui come agire. Ci sono una serie di situazioni che non mi permettono di lavorare come sono abituato a fare. Le chiacchiere della gente, le contestazioni dei tifosi durante la settimana, il campo in pessime condizioni. Ho chiesto garanzie, prima tra tutte che venga sistemato il terreno di gioco. Poi, che i miei calciatori non vengano ad allenarsi con la preoccupazione di esser contestati. Alla gente dico che non è obbligatorio venire allo stadio solo per contestare la squadra. I ragazzi vengono attaccati al minimo errore».

Uno sfogo vero e proprio quello di Menotti, mentre anche Andrea Camplone, tecnico della Virtus Lanciano, ha i suoi problemi, visto che i rossoneri sono in crisi da vittoria, pur giocando quasi sempre bene.

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Virtus Lanciano, solo un punto con la Cavese

CAVESE – LANCIANO            0-0

  • CAVESE (4-3-3): Pane; M. Ciano, Troise, Cipriani, Sirignano; Bacchiocchi, D’Amico, Siano (dal 17°st  Di Napoli); Bernardo, Schetter (dal 34°st Santaniello), C. Ciano. Panchina: Botticella, D’Orsi, Piscitelli, Pascucci, Conti.  Allenatore: Mauro Melotti.
  • VIRTUS LANCIANO (4-3-3): Chiodini (dal 29°pt Aridità); Vastola, Romito, Antonioli, Ferraro;  Tamàsi (dal 30°st Volpe), Sacilotto, Amenta; Turchi (dal 23°st Zeytulaev), Di Gennaro, Titone. Panchina: Dall’Agnol, Tarquini, Improta, Colussi. Allenatore: Andrea Camplone.
  • Arbitro: Francesco Paolo Saia (Palermo) Ass.ti: Raimondi/Serpilli.
  • Note: Ammoniti: C. Ciano, Cipriani, M.Ciano (C), Romito, Sacilotto, Ferraro (VL). Espulsi: C. Ciano al 46°st  per somma di ammonizioni. Angoli 4-1; recupero 3’ pt – 3’ st , spettatori 1.300  circa

La Virtus torna con un punto dalla trasferta di Cava. Una gara che vedeva le due squadre giocarsi una partita molto importante, per opposti obiettivi: ne è venuta fuori una sfida nervosa, tirata ma non bella sotto il profilo tecnico. I rossoneri, schierati per la quarta partita consecutiva con il 3-4-3 non prendono gol da altrettante partite (la Virtus ha la seconda difesa del campionato con appena 24 gol subiti; solo la Nocerina ha saputo far meglio con 23), continuano a soffrire terribilmente quando si tratta di “cacciarla dentro” e vedono allungare, davanti a loro, il trenino play-off.

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Sudtirol, che rabbia per il 2-2 a Ferrara con la Spal

SPAL – FC SUEDTIROL 2-2 (0-2)

  • Spal (4-1-4-1): Ravaglia; Belleri, Zamboni, Battaglia, Ghetti; Bedin; Melara, P. Rossi, Colomba, Corsi (42’pt Mendy); Fofana (3’st Volpe). A disposizione: Capecchi, Bortel, Pallara, G. Rossi. Allenatore: Remondina
  • FC Suedtirol (4-1-4-1): Zomer; Brugger (36’st Burato), Franchini, Nazari, Martin; Odibe; El Kaddouri (21’st Mariano Romano), Furlan, Campo, Fischnaller (34’st Ciaghi) ; Marchi. A disposizione: Mair, Cascone, Anastasi, Sorrentino. Allenatore: Pellegrino
  • Arbitro: Riccardo Ros di Pordenone
  • Reti: nel pt 24’ Marchi (0-1), 32’ Fischnaller (0-2); nel st 27’ Volpe su rigore (1-2), 34’ autorete Nazari (2-2)
  • Note: ammoniti Ghetti (S), Campo (FCS), Furlan (FCS), Odibe (FCS), Bedin (S), Zamboni (S)

Debutto col retrogusto amaro per l’FC Suedtirol del nuovo corso di mister Pellegrino. Nel posticipo serale a Ferrara, i biancorossi – padroni del campo per un’ora e in vantaggio per 2-0 a fine primo tempo (gol di Marchi e Fischnaller) – si fanno rimontare nel finale dalla Spal per il definitivo 2-2. Biancorossi anche sfortunati, giacché il primo gol della Spal è arrivato su un rigore inesistente, mentre la rete del pareggio estense è stata frutto di una sfortunatissima autorete di Nazari.

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Doppio Infantino, il Barletta risorge nel derby

BARLETTA-ANDRIA 3-2

  • RETI 4′ pt Infantino, 17′ pt Infantino (rig.), 8′ st Lucioni, 16′ st Minesso, 42′ st Del Core (rig.)
  • BARLETTA (4-2-4) Gabrieli; Masiero, Ischia, Lucioni, Frezza; Guerri (dal 41′ s.t. Geroni), Rajcic; Simoncelli, Innocenti (dal 20′ s.t. Agnelli), Infantino (dal 37′ s.t. Margiotta), Bellomo. (Tesoniero, Cerone, Maino, Lorusso). All. Cari
  • ANDRIA (4-4-2) Spadavecchia; Fazio, Ceppitelli, Di Bari, Di Simone; Statella (dal 26′ p.t. Carretta), Moro, Evangelisti (dal 7′ s.t. Berretti), Paolucci; Cozzolino (dal 1′ s.t. Minesso), Del Core.( Palazzi, Coletti, Pierotti, Anaclerio). All. Degli Schiavi.
  • ARBITRO Del Giovane di Albano Laziale
  • NOTE spettatori 3.465, dei quali circa 600 andriesi. Incasso totale euro 26.345,00. Espulso per doppia ammonizione Ceppitelli (A) al 18′ s.t.. Ammoniti Lucioni (B), Di Bari, Del Core e Di Simone (A). Angoli 9 a 4.

Provate ad immaginare un derby. Nei sogni, ogni  tifoso, ci mette una vittoria che può essere dilagante, quasi umiliante per l’avversario e poi convivere con un finale di gara che paradossalmente è da sofferenza pura.

Questo è stato Barletta-Andria, la splendida realtà, però,  è che la vittoria della squadra di Cari è stata bella, magari inopinatamente sofferta nel finale, ma strameritata contro una diretta concorrente per non retrocedere e i tre punti ora proiettano i biancorossi fuori dai play-out, cosa che nel corso di questa stagione era accaduta soltanto una volta, alla vigilia di Natale.

Un Barletta deciso, quello che è partito ai nastri di partenza del derby. Cari si traveste da “Mourinho” e rischia il 4-2-4. Alla fine avrà ragione lui, perchè il punto debole dell’Andria è proprio la difesa. Infatti dopo solo tre minuti, Infantino (nella foto Ri.Co.) raccoglie un regalo di Ceppitelli e trafigge Spadavecchia.

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