Uefa, si cambia: addio ai gol in trasferta che valgono doppio

Dopo tante chiacchiere, finalmente la notizia che era nell’aria è diventata ufficiale. La Uefa ha deciso: il comitato esecutivo ha dato l’ok all’eliminazione della regole del gol che vale doppio in trasferta. Quindi, a parità di punteggio, il passaggio del turno non verrà più deciso a favore di quella squadra che ha segnato più reti in trasferta.

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Spezia, tutta l’amarezza di mister Gustinetti

Alzi la mano chi, dopo due giornate di campionato, avrebbe pronosticato uno Spezia nella parte destra, e in basso, della classifica, con un solo punto. Nessuno, certamente, anche se va detto che i bianchi hanno cambiato praticamente ¾ di squadra e hanno cominciato il campionato contro due formazioni molto forti, l’Andria e il Frosinone. Ovviamente amareggiato il tecnico Elio Gustinetti dopo la prova offerta in quel di Frosinone (3-2 per i canarini):
“Sapevamo bene che sarebbe stato un campionato difficile. La partita giocata domenica non era davvero nelle aspettative, anche se gli episodi hanno pesato non poco nell’economia della gara, anche solo nel risultato finale. Il gol del pareggio nel finire del primo tempo era molto importante, ma l’immediato 2-1 ci ha tramortiti ed ha gasato il Frosinone. Il terzo gol poi ci ha complicato ulteriormente il recupero. Sarebbe stato necessario riaprire prima l’incontro invece che a tempo scaduto e forse quel mezzo rigore su Mastronunzio poteva essere determinante. Ci sono state molte lacune che dobbiamo analizzare ed evitare in futuro.

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Avellino-Foligno diretta web: 2-0 risultato finale

AVELLINO-FOLIGNO 2-0
Reti: 23′ st De Angelis (A), 41′ st D’Angelo

Finalmente. I tifosi dei Lupi non ce la facevano più ad aspettare. Un’attesa lunga un’estate intera. Questa sera, tra un’ora e mezza, al “Partenio-Lombardi” tornerà la solita bolgia che eravamo abituati a vedere in altre categorie. Adesso bisognerà avere pazienza. Già, perché la linea verde è stata l’unica strada perseguibile, dopo due anni di gestione scellerata dal punto di vista economico. Adesso però c’è la Prima Divisione, che è un balcone con vista sulla Serie B. E bisogna avere pazienza. La stessa che predica Giovanni Bucaro, scuola Juventus, l’allenatore scelto per lanciare giovani promesse. Vullo se nè andato. L’Avellino ha perso sicuramente esperienza. Ma non era disposto a scommettere su tanti giovani a scatola chiusa. Bucaro sì, e allora in bocca al Lupo.

L’obiettivo, manco a dirla, sarà e deve essere soltanto la salvezza. Perché quello che attende il ‘nuovo’ Avellino è un compito arduo: coniugare risultati e bilanci. Il progetto è alle fondamenta: senza un convinto sostegno, rischiano di sfaldarsi subito producendo seri danni. Se c’è un mecenate, o qualcuno ne conosce, si faccia avanti. Altrimenti, l’Avellino ha una sola strada percorribile: quella che ha imboccato. Non prevede di vivere al di sopra delle proprie possibilità, ma di costruirsi un futuro. Le esperienze di società sane e vincenti come Gubbio e Nocerina insegnano.

Intanto, bisogna cominciare bene. Questa sera, tra meno di novanta minuti, i Lupi scenderanno in campo. Di fronte il Foligno. Davanti a tanti tifosi. Buon viaggio.

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Il Pisa e il Tali Post: una storia che ti riconcilia col calcio

Forse non tutti sanno che il Pisa ha una squadra nel sud del Sudan che regolarmente scende in campo con indosso i colori nerazzurri e che con fierezza mostra a tutti il frutto di un gemellaggio che va ben oltre lo sport.
Si tratta del Tali Post, formazione della località di Talì nella parte meridionale del Sudan dove la passione per il Pisa si è fusa con la solidarietà e le opere missionarie.
E’ nato così un legame importante, appassionante che ha permesso a questi aspiranti (ma soprattutto appassionati) calciatori di vestirsi col materiale del Pisa inviato loro dai magazzini dell’Arena Garibaldi.
Un gemellaggio che ci riconcilia con il vero significato del calcio e dello sport.

  • Qui Pisa. Ieri giornata di lavoro e sudore sul terreno dell’Arena per i nerazzurri che si sono alternati tra il lavoro fisico e un test contro la formazione Berretti di mister Caramelli che per un giorno si è prestata al ruolo di sparring-partner.

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La nuova vita di “Eagle” Vannucchi

Non è stato un acquisto in fase di mercato. Eppure a La Spezia potrebbe essere considerato tale. A gennaio, l’infortunio al crociato ginocchio sinistro. La lunga riabilitazione, i dubbi, la possibilità di un addio. Parliamo di Ighli Vannucchi, perla della squadra di Gustinetti. Nell’amichevole contro il Forte dei Marmi, per ‘Eagle’ il primo vero test dopo l’incidente. Al 57′, una splendida combinazione tutta di prima tra Buzzegoli, Madonna e Iunco, porta il fantasista di Prato in posizione di battuta, tiro e gol, come tante volte in carriera. Ma questa è una rete speciale, ha il valore di una liberazione; quasi 8 mesi di nuvole, squarciate da un raggio di sole forte ed intenso come l’abbraccio che tutta la squadra gli dedica.
“Di certo è stato un passo importante nella fase del pieno recupero. Giocare con i compagni in allenamento va bene, ma non è mai come in partita; tutti ti tutelano, non cercano l’affondo; ci si sente mezzi giocatori. Le sensazioni sono molto buone, sono davvero soddisfatto, ma consapevole che di lavoro da fare ce ne ancora tanto. C’è ancora divario di potenza tra gamba destra e sinistra e si sente soprattutto quanto si va in fatica; ma la strada intrapresa
è quella buona”.
Mesi lungi e faticosi, cosa si pensa?
“Un infortunio del genere, a 34 anni, un pò di paura la mette, la testa comincia a farsi domande, qualche dubbio viene. In allenamento senti forte il ritardo con i compagni; oggi invece sono riuscito a fare cose importanti, cose che non avevo mai provato in allenamento in questi mesi. Ho fatto scivolate, recuperi palla, giocato di destro e sinistro; sono riuscito a fare un cambio di campo di sinistro, forse il tiro più lungo dall’infortunio. E’ un riscoprirsi pian piano; ogni allenamento o partita ti da un qualcosina in più; è un percorso”.

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Viareggio, ottima prova con il Lecce

Il Viareggio continua la sua marcia di avvicinamento al prossimo campionato di Prima Divisione. Lo sta facendo anche attraverso amichevoli di lusso e di primissimo libello dal punto di vista tecnico. E’, infatti,  terminata 1-0 per il Lecce l’amichevole che l’Esperia Viareggio ha disputato presso lo stadio Comunale di Fanano (Mo). I bianconeri hanno disputato una buona gara, e il Mister Maurizi ha messo in campo tutti i ragazzi a disposizione, provando schemi studiati duranti il ritiro. ‘Sono molto contento – ci confessa il direttore Giovanni Dolci –  per la bella prestazione della squadra. Abbiamo giocato con il Lecce, una squadra tecnicamente molto  forte ma non abbiamo sfigurato e i ragazzi hanno applicato gli insegnamenti del Mister . Riguardo ai Gironi,  il nostro è tecnicamente più forte rispetto al girone B e per questo bisognerà  sudare fino alla fine’. 

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Francesco Forte, il futuro del Pisa

Quando Francesco Forte emetteva i primi vagiti, capitan Carparelli appena diciassettenne iniziava una brillante e lunga (speriamo ancora molto) carriera. Diciassette anni, la stessa età (più o meno) mostrata dalla carta d’identità di Francesco Forte nel giorno del debutto tra i professionisti nella trasferta di Terni. Da lì il giovane bomber nerazzurro non ha praticamente più abbandonato il gruppo Prima-squadra del Pisa 1909, confermandosi comunque tra i Re dei cannonieri del campionato Berretti. E adesso per lui è arrivato anche un altro attestato di stima. Infatti, il giovane bomber pisano si presenterà alla Pinetina di Milano per presentare le sue doti ai campioni del mondo in carica. La Primavera dell’Inter, fresca vincitrice anche del Torneo di Viareggio, ha chiesto ed ottenuto dal Pisa il nulla-osta per schierare (in qualità di prestito) Francesco Forte nell’importantissimo torneo Dossena di Crema.

Non male, per un ragazzo costretto in questa stagione anche a mordere il freno per due mesi a causa di una infrazione al piede. E una iniezione di fiducia per un futuro che in molti sotto la Torre si augurano ricco di soddisfazioni, per lui e ovviamente per il Pisa:

“E’ stata una stagione fantastica. Mai e poi mai mi sarei immaginato di avere così tante occasioni di confrontarmi con campioni del calibro di Carparelli, Amoroso, Raimondi ecc… E adesso questa ulteriore avvenutura che mi gratifica personalmente ma che rappresenta il frutto del lavoro svolto assieme ai miei compagni della Berretti in questa stagione. Sono proprio felice”.

  • Un anno di ‘scuola calcistica’ davvero niente male…

“Lavorare al fianco di certa gente ti fa crescere minuto dopo minuto. Ho imparato tantissimo e ho ancora voglia di imparare e migliorare. Magari non ho avuto molte occasioni per scendere in campo ma in una stagione difficile e delicata come quella che si è appena conclusa solo il fatto di essere tenuto in considerazione mi riempie di orgoglio e di responsabilità”.

  • L’insegnamento più importante?

“Uno dei giocatori con cui ho legato maggiormente è Christian Amoroso. Lui ha alle spalle una grandissima carriera e lui mi ha sempre detto di restare umile. Piedi per terra e tanta umiltà, queste dovranno essere le mie caratteristiche”.

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