Era annunciato per oggi un importante sviluppo della trattativa in essere per decretare la nasciat della Nuova Triestina: stando alle ultime indiscrezioni, invece, la firma davanti al notaio potrebbe slittare a mercoledì 18 luglio 2012.
Era annunciato per oggi un importante sviluppo della trattativa in essere per decretare la nasciat della Nuova Triestina: stando alle ultime indiscrezioni, invece, la firma davanti al notaio potrebbe slittare a mercoledì 18 luglio 2012.
Sarebbe il colpo di scena che tanto i tifosi della Triestina hanno sperato di vivere.
La Nuova Triestina, infatti, dopo il fallimento e la gestione infausta degli ultimi tempi, potrebbe nascere domani in uno studio legale del capoluogo giuliano.
Giornata amara per i destini di due gloriose società di calcio: dopo il Piacenza, anche la Triestina Calcio è di fatto fallita.
Oggi il curatore della società Giovanni Turazza e il giudice Giovanni Sansone hanno riscontrato l’assenza, per l’ ennesima volta, di offerte di acquisto ed è stata decisa la fine dell’esercizio provvisorio, che spiana la strada all’unica soluzione, il fallimento ordinario, senza attività di impresa e con i tesseramenti dichiarati non più validi.
Nulla da fare per la società giuliana: è andata deserta anche la seconda asta per l’acquisizione della Triestina Calcio, in esercizio provvisorio dopo il fallimento decretato dal tribunale di Trieste. … Leggi il resto
Qualche novità rispetto alle vicissitudini societarie che tengono purtoppo banco a Trieste, in seguito al fallimento della società che verte in uno stato debitorio significativo: oltre una ventina di avvocati, in rappresentanza di tutte le aziende, associazioni ed enti che vantano crediti dalla Triestina Calcio, hanno presentato le proprie richieste al presidente del Tribunale civile, Giovanni Sansone, nel corso dell’udienza svolta nella mattina di lunedì 23 aprile 2012 in cui il commissario straordinario, Giovanni Turazza, ha presentato il piano finanziario per il rientro dal debito, che ammonta a 5,5 milioni di euro.
Massimo Cellino, a una manciata di ore dall’inizio di Cagliari-Inter che si diputerà sul campo dello stadio Nereo Rocco a Trieste, si è prodigato – come il portiere in quota ai sardi, Michael Agazzi – nel ringraziare Trieste per l’accoglienza ricevuta e spendere quattro parole sul destino del club giuliano.
Il presidente del Cagliari – ha ribadito nella serata di ieri – voleva acquistare la Triestina, che è fallita a fine gennaio e ora è gestita da un curatore, e intende aiutare la squadra nel prossimo futuro.
Impossibile per Cellino – ed è una questione di incompatibilità che lo ha portato a desistere – acquistare la Triestina ma non impossibile contribuire con un aiuto alla ripresa del club:
Le parole rilasciate dal curatore fallimentare della Triestina Calcio, Giovanni Turazza, sono di quelle che lasciano ben sperare i tifosi alabardati:
“Sono più di due – ha riferito il diretto interessato a corollario di una conferenza stampa presso il Comune di Trieste con il sindaco Cosolini e i cinque sponsor che sostengono l’Unione (Acegas Aps, Siot Società italiana per l’oleodotto transalpino, Petrol Lavori, Trieste Trasporti e Portopiccolo) – le cordate di imprenditori interessate all’acquisto della Triestina.
In seguito al fallimento della Triestina Calcio, la società alabardata perde pezzi. Il centrocampista Francesco Evola, infatti, ha lasciato il club proprio dopo aver appreso della notizia del fallimento e ne ha fatto comunicazione al tecnico Giuseppe Galderisi appena prima dell’allenamento del pomeriggio.
Lo stesso Galderisi, poi, si è lasciato andare in un paio di dichiarazioni allarmistiche:
Il fallimento della Triestina Calcio è stato dichiarato oggi mercoledì 25 gennaio dal Tribunale di Trieste. Era presente, negli uffici del Tribunale, anche Sergio Aletti, presidente del club alabardato, che è uscito dall’ufficio del presidente del Tribunale Civile di Trieste senza dire una parola ai cronisti presenti in loco.
Il clima, al di fuori del Palazzo di Giustizia, non era dei più favorevoli per il patron: assiepati in via del Coroneo, infatti, una ventina di tifosi della Triestina hanno contestato Aletti per poi provare a fermare la Fiat Punto scura su cui lo stesso è salito per allontanarsi.
E’ ufficiale: la Triestina Calcio è fallita e la decisione è stata assunta e resa nota dal Tribunale civile di Trieste, in accoglimento della richiesta della Procura della Repubblica, la quale aveva già certificato debiti in quota al club alabardato per oltre sei milioni di euro.
Sergio Aletti, presidente della società, aveva tentato, nella serata di ieri, di scongiurare il provvedimento annunciato attraverso un aumento di capitale per 2,1 milioni che non è stato sottoscritto.
Inserito nel girone B della Prima Divisione di Lega Preo, il club sarà ora gestito da un commissario fino alla fine del campionato.
Le parole di Giovanni Sansone, il presidente del Tribunale civile di Trieste:
Si scrive Trieste per l’Unione, si legge fede e mentalità. Ci sentiamo vicini ai destini della Triestina Calcio per lo stesso motivo per cui ci si sente tanto distanti, per cultura e principi, a chi crede che lo sport possa essere strumento per tornaconto sleale.
L’auspicio è che le vacche grasse possano smagrire – per quelli là – piuttosto in fretta. Allora, in quest’ottica diffondiamo con piacere la nuova iniziativa dei supporters alabardati che hanno deciso di prendere in mano la situazione e sostenere il club vicino al fallimento.
Attraverso il Centro di coordinamento Triestina Club, i tifosi della Triestina hanno comunicato l’avvio di una raccolta fondi volta a coprire le spese di gestione quotidiana.
L’avvenimento è di ieri sera ma la notizia è trapelata in mattinata: il presidente della Triestina, Sergio Aletti, ha subito un’aggressione poco prima delle 22 davanti alla pizzeria “Al cavallino rosso“, ubicata a Villa Opicina, in provincia di Trieste.
Sarebbe stato aggredito da tre persone e si sono rese necessarie le cure mediche visto che Aletti ha riportato lesioni giudicate guaribili in 7 giorni.
A riferirlo, le stesse forze dell’ordine che hanno ricostruito la dinamica in virtù delle testimonianze: il patron era appena uscito dalla pizzeria con due amici per fumare, tre uomini sarebbero scesi da un’auto scura e uno dei tre avrebbe immediatamente puntato Aletti.
Una volta raggiunto il presidente, lo avrebbe colpito con pugni al torace: gli altri due, intanto si sarebbero preoccupatio di tenere fermi gli amici di Aletti.