Pepe (Siracusa): «Pronti per un campionato importante»

Una traversa contro il Livorno a cui non è stato dato il giusto rilievo, ma a Vincenzo Pepe poco importa perché lui è uno di quelli che vuol essere protagonista per i goal e per il bel gioco. La fantasia e la velocità le sue doti migliori.

“Peccato davvero per quella traversa contro il Livorno ma la cosa che più ci ha rammaricato in quella partita è stato il risultato finale perché nel primo tempo abbiamo davvero tenuto testa al Livorno”.

La Tim Cup non era certamente l’obiettivo stagionale del Siracusa anche se giocare contro avversari blasonati è sempre uno stimolo in più per far bene. Avversari importanti che il Siracusa ritroverà comunque in campionato: Piacenza e Triestina  per blasone poi Spezia, Barletta e via dicendo: “Sì, sicuramente, ma ci saranno molte squadre che hanno operato bene in questo mercato e sicuramente lotteranno per esserne protagoniste. Tra queste ci sarà sicuramente il Siracusa”.

Siracusa che fin dal primo giorno di allenamento ha iniziato a lavorare intensamente e soprattutto con una mentalità precisa inculcata fin da subito da Mr. Sottil: “E’ vero fin da subito abbiamo lavorato intensamente e oltre ai metodi d’allenamento il mister ci ha impresso una mentalità vincente che è fondamentale per affrontare sia allenamenti sia gare ufficiali. Ad un mese dall’inizio della preparazione – continua Pepe – i miglioramenti sono evidenti e tutto ciò che ci richiede il mister lo svolgiamo con molta più naturalezza”.

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Sorrento, per Sarri l’estro del brasiliano Bondi

Dopo Ginestra, un altro grandissimo colpo per il Sorrento. Si tratta del brasiliano Renato Rafel Bondi, 30enne estero d’attacco, lo scorso anno all’Alessandria. Continua dunque a pescare nella società piemontese il nuovo Sorrento di mister Sarri e non poteva essere altrimenti, visto che il nuovo allenatore lo scorso anno era proprio sulla panchina dei grigi. Bondi ha sottoscritto un contratto della durata di due anni.

Nella sua carriera, tra Brasile, Italia e Perù, ha anche esordito in Serie A con la maglia del Messina. Ha giocato con le casacche di Londrina, Atletico Paranaense, Juan Aurich in Sudamerica, con le maglie di Salernitana, Cavese e Teramo in Italia. Stanziatosi in Italia, alla sua esperienza messinese sono succedute quelle ad Arezzo (con i granata ha giocato per tre stagioni) e a Perugia, dal 2009 fino al fallimento societario dell’estate 2010, durante la quale passa a parametro zero al Grosseto, in Serie B. In Maremma però non ripaga le aspettative, collezionando otto deludenti presenze senza mai essere determinante.

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Raimondi e il Pisa, è questione di feeling

Questione di feeling. Tra Gabriel Raimondi e la maglia del Pisa è nato un rapporto particolare, una vicinanza di passioni, di ambizioni e di modi di intendere il calcio che ormai fanno sentire l’argentino molto di più di un semplice giocatore.

“Questa è la mia casa – afferma convinto Raimondi –. Sapevo che un giorno sarei tornato e quando è capitato è stato come riaccendere un fuoco che non si era mai spento”.

  • Una vera e propria dichiarazione d’amore…

“Ci sono giocatori che nascono per stare in un posto. Io ho capito di potermi realizzare appieno e di poter dare il massimo con indosso questa maglia. Sono felice di giocare per il Pisa”.

  • Due anni di assenza e poi una full-immersion niente male…

“Una esperienza davvero intensa. Sono arrivato a gennaio e per me si trattava di una vera e propria scommessa perché sapevo di non poter sbagliare. A livello personale non potevo permettermi brutte figure e volevo a tutti i costi dare una mano al ‘mio’ Pisa. E’ stata una doppia sfida, morale e calcistica, che credo di aver vinto assieme a tutti i miei compagni e alla società”.

  • Ad un certo punto però le cose non sembravano mettersi bene…

“Eravamo tutti molto preoccupati per come stavano andando le cose. La Prima Divisione è un campionato difficile che non ti permette molti passaggi a vuoto. Per fortuna la rotta è cambiata nel momento giusto e siamo riusciti a portare in porto la barca nel migliore dei modi”.

  • Con Pagliari il Pisa ha cambiato volto

“E’ stato fatto un lavoro importante a livello di concentrazione e soprattutto in difesa la musica è cambiata”.

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Bassano, La Grotteria pronto per il lavoro dietro la scrivania

Appese le scarpe al chiodo al termine della straordinaria cavalcata che ha portato il Bassano a conquistare una meritatissima salvezza, Cristian La Grotteria si è buttato a capofitto nella sua nuova avventura professionale, nel ruolo di Coordinatore dell’Area Tecnica.
Che sensazione hai provato nel passare dal campo alla scrivania?

“Mi sto approcciando con grande entusiasmo a questa nuova, stimolante avventura. E’ un lavoro che un po’ conosco, dal momento che sono nel mondo del calcio da 20 anni, ma dall’interno si comprende la difficoltà del ruolo. Prima discutevo con gli avversari, ora discuterò con Alessandro Basso, Michela Piccirillo e Sebastiano Fassanelli, i miei nuovi compagni di squadra in sede. Ora voglio pensare solo a lavorare per aiutare la squadra ad ottenere i risultati prefissati.”

  • Per La Grotteria quindi questa nuova esperienza è una grande opportunità.

“Certamente si, e di questo devo ringraziare la proprietà, la famiglia Rosso e la famiglia Masiero, per avermi dato fiducia in questo nuovo incarico. Ciò dimostra ancora una volta che vi è grande stima reciproca. Ringrazio inoltre il mio maestro, il Direttore Stefano Braghin, che mi sta insegnando il mio nuovo lavoro. Lo conosco da 2 anni ma è come se lo conoscessi da sempre. Non posso poi non ringraziare mister Jaconi, persona eccezionale, che con il suo staff mi ha aperto le porte per lavorare con lui durante l’anno.”

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