Tifosi Andria spettacolo al Degli Ulivi VIDEO

Pare ci sia tutta Andria, allo stadio Degli Ulivi.

Per il colpo d’occhio che regala la curva (nella circostanza, la sfida è quella interna giocata contro la Cremonese lo scorso settembre e persa dai pugliesi per 1-0) e per l’intensità dei cori che si susseguono in maniera incessante.

Era qualche mese fa, pare siano passati – da allora – secoli. In cui i pugliesi hanno inanellato una serie di vicissitudini in seguito a cui, forse, le aspettative di allora si sono sgonfiate parecchio.

Qualche sconfitta, un gioco non sempre puntuale, decisioni arbitrali quantomeno discutibili, espulsioni a raffica fino all’ultimo (in ordine temporale) sfogo di patron Riccardo Fusiello, in aperta contestazione nei confronti della Lega e dei direttori di gara. La classifica dice poco di buono: quartultimi a 16 punti, gli uomini di Di Meo si apprestano a un finale di stagione da giocare con le unghie e con i denti.

Eppure: quante unità ci stanno in migliaia di mani che ritmano incessantemente per garantire il pieno, sempiterno sostegno?

E fossero traducibili in punti, tutte quelle mani che richiamano a una passione viscerale e a una appartenenza definita, quanta distanza vi sarebbe, tra un calore simile e il resto del mondo? Rendere tributo a tanto trasporto vuole essere la maniera per rivolgere al club pugliese (altro che il Taranto, direbbero in prossimità della Torre dell’Orologio; altro che il Foggia) il più grande degli in bocca al lupo.

Con la convinzione che per garantire giusto lustro a siffatti protagonisti della curva, serva la migliore cornice. Che in fondo, ai calciatori, non si chiede che questo: essere la miglior cornice nella quale incastonare pulsioni grandi quanto una fede. E se si arriva a parlare di fede – e non ne voglia nessuno – allora è squisitamente di tifo che si può disquisire.

Del tifo che uno porta con sè da sempre. E fino alla fine.

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